Approfondimenti

Non sono solo canzonette

dittatura

La perversione del Di Maio pensiero -“dall’anno prossimo solo televoto”- e del Salvini pensiero (e ora ci si mette pure il presidente della Rai, Foa) consiste nello sfruttare l’occasione di una kermesse canora per riaffermare sotto traccia un concetto molto più ampio, che nulla ha a che fare con Sanremo, e che è il vero obiettivo della polemica costruita ad arte: la loro idea di “volontà popolare”.

Un’idea che non è affatto “volontà popolare” ma è plebiscito. Il plebiscito non è democrazia, è manipolazione delle masse che favorisce le soluzioni autoritarie. La vera volontà popolare, come egregiamente indica ad esempio la nostra Costituzione, si esprime attraverso tutti gli istituti che mediano la rappresentanza.

Quando tu mortifichi le istituzioni, azzeri il Parlamento, affermi che “il governo è sovrano”, fai appello al “popolo” per farti difendere dalla Legge o per dare forza alla la tua volontà politica, stai minando la democrazia. E il concetto di “popolo” assume il suo contorno più sinistro. Quello della mobilitazione permanente delle masse, tipica delle dittature.

C’è poi un ulteriore piano di realtà, funzionale al progetto: la negazione del valore della conoscenza, della cultura, della funzione dell’esperto. Che siano i medici nella questione vaccini o i giurati nella scelta di una canzone, non cambia nulla. E’ una modalità di “guerra rivoluzionaria” per fare saltare in aria tutti gli ostacoli al raggiungimento del potere. In nome del popolo. Facendo leva su sentimenti irrazionali che purtroppo sono diffusi anche laddove non ce lo si aspetterebbe (“e perché dovrei dar retta a quel signore, solo perché si definisce scienziato?”). Con un prezzo altissimo: la distruzione della competenza, quindi il declino culturale ed economico, e la distruzione della democrazia.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    È da poco uscito, a dieci anni dal precedente, il nuovo album di Grazian, apprezzato musicista e cantautore padovano. “Nella mia testa è un album senza titolo” racconta il musicista ai microfoni di Volume, “ma nel mondo di oggi dove tutto deve essere linkato e taggato ho dovuto scrivere qualcosa per cui alla fine si intitola Grazian”. L’album, che mette insieme le idee raccolte in questi dieci anni, esplora storie di amore imperfette, solitudine e diversità attraverso il leitmotiv di un ragazzo e una ragazza che si incontrano e si separano con la città di Milano sullo sfondo. Il cantautore ci ha raccontato anche come le esperienze nella musica per il cinema abbiano influenzato la scrittura dei testi e degli arrangiamenti del nuovo disco: "Negli ultimi anni mi sono appassionato molto alla sceneggiatura e al linguaggio del cinema e sicuramente quella visione si è trasferita anche nelle canzoni". L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive.

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    Poveri ma belli di mercoledì 17/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Violenza stradale, numeri un po' in calo. Il rimedio: l’educazione e diminuire la velocità

    L’Istat ha pubblicato i report sugli scontri stradali, su base regionale (relativi al 2024) e anche alcuni dati sui primi sei mesi di quest’anno. Ci sono meno feriti e meno vittime sulle strade, anche se i numeri restano ancora drammaticamente elevati. Secondo l’Istituto di Statistica nel primo semestre del 2025 i morti sono stati 1310 (si parla di morti per scontri stradali se il decesso avviene entro 30 giorni dall’evento, quindi sono escluse le persone che muoiono, nonostante la causa siano le conseguenze dello scontro, oltre quel limite temporale) contro i 1406 dello stesso periodo dell’anno precedente. I feriti sono stati 111090, anche in questo caso in calo rispetto al 2024, quando erano stati 112428. Gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di riferimento, che è il 2019. In Italia al momento registriamo una diminuzione del 4,5% (in Lombardia del 12,6). Bisogna ancora fare molto per riuscire a raggiungere l’obiettivo. Uno degli aspetti fondamentali, oltre la diminuzione della velocità, è l’incremento dell’educazione stradale. Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo, morto nel 2010 a causa di un omicidio stradale a Firenze ha fondato l’associazione Lorenzo Guarnieri, che da anni si impegna a portare avanti un discorso di educazione. Alessandro Braga lo ha intervistato nella trasmissione Tutto Scorre.

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    Pubblica di mercoledì 17/12/2025

    Nubi sull'università italiana: si moltiplicano le adesioni alle università private telematiche, mentre alle statali il governo Meloni taglia i fondi. Ospite l'economista Gianfranco Viesti. E poi, il caso Raiplay Sound, la censura nei confronti di un podcast – prima autorizzato e poi annullato - sulla storia di Margherita Cagol, una delle fondatrici delle Brigate rosse. A Pubblica Nicola Attadio, uno degli autori insieme al giornalista Paolo Morando e al musicista Matteo Portelli.

    Pubblica - 17-12-2025

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    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

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