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Pisapia: “No al rinvio delle primarie”

Niente rinvio delle primarie a Milano perché sono del centrosinistra, non solo del partito democratico”.

E’ il sindaco di Milano Giuliano Pisapia a intervenire sulla proposta del Pd di svolgimento unico in tutta Italia il 20 marzo.

In serata, però, il segretario Matteo Renzi ha proposto una moratoria della discussione fino a gennaio, quando termineranno le riforme, proprio per sostenere questa ipotesi.

E’ una situazione in evoluzione quella delle primarie di Milano, e il primo cittadino ci è entrato con molta decisione, alla presentazione del libro A fattor comune di Massimiliano Smeriglio, vice presidente della Regione Lazio.

Alla Libreria Feltrinelli di Via Manzoni, Pisapia è apparso molto determinato, non solo nel respingere il nuovo tentativo di spostamentodelle primarie, ma nel difendere l’esperienza del centrosinistra largo di governo, “cui si sono ispirate anche le neo sindache di Madrid e Barcellona, e che vede in Italia altre esperienze come Cagliari”.

Il primo cittadino di Milano ha lanciato il monito “sulla possibilità di perdere” e ha ribadito il “no alla sinistra che non vuole governare e fare scelte difficili, come abbiamo fatto noi all’inizio del mandato con l’aumento del biglietto dei mezzi pubblici; dopo, però, abbiamo potenziato la rete di trasporto. Si tratta di non tradire i propri valori ma di fare i conti conla situazione”.

Pisapia ha anche criticato il leader del partito della sinistra greca Syriza, Alexander Tsipras: “Al suo posto, mi sarei vergognato per il cambio di opinione dopo l’esito del referendum sulle richieste europee”.

Per il sindaco di Milano “è indispensabile perdere l’abitudine di dividerci, lasciare l’ideologia, unirci sui valori e ripartire dai territori per la sfida nazionale”.

Pisapia ha pure difeso l’operato del presidente del consiglio Matteo Renzi, “al suo posto in quante occasioni ci saremmo comportati allo stesso modo; non dobbiamo, però, lasciarlo ostaggio del Nuovo Centrodestra”, e qui il riferimento alle aspirazione dell’Ncd su Milano e alla sinistra di governo è sembrato molto chiaro.

Il sindaco ha pure ribadito la propria avversità al cosiddetto partito della nazione,“se andate alle Feste dell’Unità troverete ben pochi sostenitori”.

Sulla possibilità di intervenire nelle comunali, Pisapia ha spiegato che lo farebbe “ma solo se ci fosse disperazione, ma qui c’è una città vincente da raccontare”.

  • Autore articolo
    Fabio Fimiani
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    Il Senato approva in seconda lettura la riforma della giustizia della destra. Per Meloni serve a "liberare la magistratura da quella degenerazione correntizia", mentre Antonio Tajani parla di "battaglia storica fatta non per Berlusconi, che ci guarda da lassù, ma per ogni cittadino italiano". In primavera il referendum confermativo della riforma. I magistrati si preparano a mobilitarsi per il “no”. Per le opposizioni lo scopo finale della riforma è mettere la magistratura inquirente sotto il controllo politico del governo. Sul modello Trump. Ai nostri microfoni il Vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati, Marcello De Chiara: “Questa riforma cambierà l'assetto costituzionale del nostro Paese di fatto introducendo un quarto potere". Lo scopo finale della riforma non è togliere potere ai PM ma metterlo sotto il controllo politico per farlo diventare strumento delle politiche del governo. Come già fa Trump negli USA. L’intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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