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Picchiato da neofascisti a Milano: il racconto

forza nuova

“Mi sono avvicinato e gli ho chiesto cosa stessero facendo, se stavano facendo propaganda. Uno di loro mi è venuto incontro e mi ha preso a pugni e calci“. Inizia così il racconto di F. a Radio Popolare sul pestaggio subito giovedì sera in piazzale Gorini a Milano. “Stavo tornando verso casa, ho visto questo gruppo di persone davanti al totem delle affissioni, erano in una dozzina. Avvicinandomi ho capito che erano manifesti di Forza Nuova e gli ho chiesto cosa stessero facendo, se stavano facendo propaganda”. Sulle bacheche dedicate alle affissioni comunali di piazzale Gorini sono comparsi nella notte decine di manifesti di Forza Nuova.

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“Non sono stato provocatorio, questa persona ha avuto una reazione subito violenta nei miei confronti. Mi ha preso a pugni e poi mi ha tirato due calcioni. Gli altri mi insultavano, mi dicevano cose tipo ‘zecca di merda’. Mi è caduto il telefono e mi hanno preso anche quello”. F. nel suo racconto a Radio Popolare dice anche: “Mi sono avvicinato e gli ho fatto quella domanda perché sono sensibile al tema e la risposta che ho avuto sono stati pugni e calci”.

Il ragazzo nella mattinata di venerdì è andato a farsi medicare all’ospedale Humanitas dove gli sono stati dati sette giorni di prognosi. Nel pomeriggio ha sporto denuncia alla polizia. “Mi sembrava il minimo fare denuncia, mi hanno detto che indagheranno per trovare i responsabili”.

“Abbiamo visto di nuovo in azione una squadraccia – dichiara Matteo Prencipe segretario provinciale di Rifondazione Comunista – solo pochi giorni fa è stato concesso il suolo pubblico per celebrare la nascita del fascismo. Serve una mobilitazione generale e determinata per frenare questa pericolosa deriva anche in vista della imminente campagna elettorale”.

Questo il racconto della vittima:

 

  • Autore articolo
    Roberto Maggioni
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    Edizioni le Assassine pubblica e continuerà a pubblicare letteratura gialla nei suoi molteplici sottogeneri, proponendo e riscoprendo autrici del presente e del passato. L'obiettivo è quello di mettere in luce la capacità dello sguardo femminile di descrivere, decifrare e interpretare vari contesti sociali, senza mai sacrificare la suspense che è tipica di questo genere. Con gli stessi obiettivi, nasce ora la nuova collana Sisters, che apre a voci inedite in grado di creare storie appassionanti e memorabili, portando il lettore su sentieri narrativi inaspettati. Il primo titolo di Sisters è "Le dita mozzate" di Hannelore Cayre, un noir atipico in cui il nostro passato remoto diventa lo sfondo perfetto per indagare la nascita della sottomissione femminile e le sue origini, ambientato nella preistoria ispirandosi alla scoperta, avvenuta in Francia esattamente quarant'anni fa, della famosa Grotta Chauvet, con le sue pareti ricoperte di misteriose impronte di mani femminili mutilate. Ne ha parlato a Cult la traduttrice Simonetta Badioli.

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    A distanza di qualche giorno, il discorso di Mattarella del 10 settembre scorso a Lubiana, in Slovenia, prende sempre più la forma di un sincero grido di allarme sui pericoli che sta correndo l'Europa e il mondo. La Russia di Putin e i droni minacciosi di Mosca sconfinati in Polonia, da un lato, e i bombardamenti dell'aviazione israeliana su Doha, dall'altro, rappresentano un pericolo crescente, un «crinale - ha detto Mattarella da Lubiana - in cui anche senza volerlo si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata». E a governare questa situazione sembrano essere tornati i "sonnanbuli" di un secolo fa, quei goveranti che - secondo l'ormai classica tesi dello storico di Cambridge Christopher Clark - nel 1914 portarono l'Europa e il mondo alla prima guerra mondiale. Ma le preoccupazioni di Mattarella non finiscono qui. Nel messaggio inviato agli ospiti del Forum Ambrosetti di Cernobbio dieci giorni fa, il capo dello stato ha denunciato «il ruolo straripante delle corporazioni globali (Big Tech, ndr), quasi delle nuove Compagnie delle Indie». Secondo Mattarella, tali società globali «si arrogano un'assunzione di poteri che - insieme all'impulso di dominio neo-imperialista di alcuni paesi - rischia di essere letale per il futuro dell'umanità». Parola del presidente Sergio Mattarella. Pubblica oggi ha ospitato lo storico Giovanni Gozzini, dell'università di Siena, autore insieme a Marcello Flores di "Perchè la guerra" (Laterza, 2024).

    Pubblica - 15-09-2025

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    a cura di Chawki Senouci con Alfredo Somoza

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