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Perché Giorgia Meloni piace così tanto alla destra americana

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Secondo Donald Trump ha preso d’assalto l’Europa, secondo Elon Musk è persino più bella dentro che fuori. Giorgia Meloni è la nuova “darling”, la nuova beniamina della destra americana, la Presidente del Consiglio italiana porta infatti alla futura amministrazione americana qualcosa che altri leader della destra più conservatrice europea, per esempio Viktor Orban, non portano e cioè un canale di comunicazione diretto con l’Europa, la possibilità di influenzare le future scelte europee in termini di dazi, NATO, guerra in Ucraina. Trump sa infatti che non sarà facile negoziare con Gran Bretagna e Germania. Elon Musk ha accusato Keir Starmer di aver facilitato gli stupri sui minori e ha dato dell’imbecille incompetente a Olaf Scholz. Le cancellerie, la politica di Londra e Berlino sono in fibrillazione. Emanuel Macron ha invece scelto la strada della lusinga, ha invitato Trump e Musk alla riapertura di Notre Dame e al convegno il mese prossimo a Parigi, sull’intelligenza artificiale. Ma il liberale Macron non è un alleato naturale per Trump. Rimane appunto Meloni, che è quindi la vera testa di ponte americana in Europa. Meloni poi, e questa è forse la cosa più importante è strategica sul lungo periodo. L’obiettivo finale di questa amministrazione sono infatti le vecchie nomenclature occidentali, democratiche, liberali. L’obiettivo da colpire, per Trump e i suoi, è il sistema di controlli, garanzie e insomma tutto ciò che ostacolerebbe l’instaurazione di forme di governo più autoritarie e tecnocratiche. Anche su questo, in America sanno di poter contare su Giorgia Meloni.

  • Autore articolo
    Roberto Festa
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    San Siro, i dubbi sulla data del vincolo spostano la decisione del Tar a mercoledì. Intervista all’avvocata Dini

    Il Tar della Lombardia oggi si è riunito per discutere la richiesta di sospensiva dell’operazione di vendita dello stadio di San Siro arrivata da Comitato Sì Meazza. Si attendeva una decisione in giornata ma i giudici si pronunceranno domani. La decisione del Tar lombardo segnerà il destino dell’operazione San Siro. Se i giudici non accoglieranno il ricorso la procedura di vendita andrà avanti con la tabella di marcia comunicata ieri dal sindaco di Milano Beppe Sala alla sua maggioranza, e cioè la vendita dello stadio entro il 31 luglio a tappe forzate. Se i giudici accoglieranno il ricorso scatterà invece la sospensiva del procedimento: tutto fermo nell’attesa di chiarire i dubbi sulla data del vincolo o sulla conformità del bando. Sulla data del vincolo il Comune dice che i 70 anni del secondo anello scatteranno il 10 novembre 2025, secondo il Comitato Sì Meazza i 70 anni sono già scattati, e hanno portato a supporto di questa tesi diverso materiale fotografico e documentale. Roberto Maggioni e Massimo Bacchetta ne hanno parlato a Popsera con l’avvocata del comitato Sì Meazza Veronica Dini che ha partecipato all’udienza al Tar.

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    quando torniamo a parlare di piante, ma questa volta in maniera più sentimentale che mai, con Replant-Milano, associazione che si occupa di piante abbandonate o buttate e trova loro nuovi padroni giardinieri. Prima però facciamo il punto sullo sfratto del Leoncavallo con Andrea Cegna. Da segnalare il grande ritorno al telefono di Francesca Carla. Seconda puntata con Vittoria in regia e Al1 su un'amaca.

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