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Omaggio a Satie in musica e immagini

“Quando ero giovane mi dicevano: vedrà quando avrà 50 anni. Ho 50 anni ma non vedo niente“ – Eric Satie

Dalla nascita di Eric Satie (1866) a quella di Alessandra Celletti (1966) sono 100 anni giusti giusti e forse nella cifra tonda si ritrova il perché di una certa discendenza artistica tra il compositore francese e la pianista/compositrice romana.

Il progetto 50/150 rende omaggio con musica e immagini alla linea di pensiero ed espressione di Satie: un cd con composizioni originali e un dvd con immagini, cut up e interventi video sempre ispirati dal/al compositore del secolo scorso.

Quindi un lavoro di omaggio con musiche e immagini originali che attraverso il percorso: illusione > equivoco > distorsione > visione > sogno > segno > uomo, che inizialmente era stato pensato come uno spettacolo dal vivo ma che, nel corso della realizzazione, ha trovato nella confezione disco la sua forma migliore.

Alessandra Celletti è una pianista con una ventina di cd in discografia: musica classica, composizioni originali e rielaborazioni, ma anche spettacoli itineranti con il Piano Piano on the road tour. Uno show con il pianoforte montato su un camion con sponde ribaltabili per portare la musica in posti inusuali, un’esperienza che l’ha vista suonare Satie, Ravel e Galuppi (per citare solo alcuni musicisti) davanti ai tramonti in sicilia e sull’Isola d’Elba…ma anche piazze a Trieste e a Palizzi, passando per Genova e Viterbo .

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Onze, al secolo Stefano Centonze, è artista di immagini. Pittore e illustratore lavora con diverse tecniche combinando matita, colori acrilici, collage, fotografia, pennello e computer grafica. Comincia sempre il suo lavoro con uno schizzo disegnato a mano su carta, anche quando utilizza gli strumenti digitali. Tra le influenze artistiche della sua opera unica ed originale, si ritrovano la pittura espressionista, la pop art, i fumetti e la poster art.

Sicuramente arduo e forse inutile cercare di descrivere con parole il lavoro allo steinway di Alessandra e le immagini di Onze, un gran bel lavoro che premia la costante ricerca dell’artista romana verso nuove forme di comunicazione e rappresentazione sonora, un cofanetto facilmente reperibile in rete o nei migliori negozi di dischi.

«Il mio lavoro vuole essere un immaginario passaggio di testimone» afferma la Celletti «la prosecuzione di un discorso mai concluso e che non va comunque verso la parola fine. […] Complici i tasti di un pianoforte e i colori di mille tavolozze digitali, i suoni sintetici e i ritagli di carta sottile».

  • Autore articolo
    Renato Scuffietti
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    Tommy WA: la nuova promessa del folk africano si racconta a Radio Pop

    L'abbiamo scoperto con l'EP "Somewhere only we go" e oggi a Volume abbiamo avuto modo di conoscere meglio la storia di questo cantautore nigeriano, che si è poi formato musicalmente in Ghana: "Nel corso degli anni le nostre musiche si sono fuse: l'highlife ghanese, il palm-wine, il folk di Kumasi, il suono contemporaneo della chitarra. Ho potuto unire questi due mondi, mescolandoli con le radio occidentali che ascoltavo da ragazzo". Il risultato è un folk pop pieno di anima e di profondità: "Il mio obiettivo non è solo una carriera internazionale, ma costruire qualcosa in Africa. Voglio creare una struttura che funzioni per artisti come me, gente con una chitarra o un tamburo, artisti contemporanei che non hanno modo di raggiungere il loro pubblico". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Tommy WA.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale

    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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    Volume di mercoledì 10/12/2025

    Il commento alla classifica di NME dei migliori album del 2025, l'intervista al musicista nigeriano Tommy Wà a cura di Niccolò Vecchia e la storia di Jesse Welles, da fenomeno social a uno dei cantautori americani più apprezzati del momento.

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