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O vincono anche i poveri, o sarà una sconfitta

Arco della Pace, Milano, la sera in cui alla città sono state assegnate le Olimpiadi invernali del 2026. Decine di persone che corrono, si allenano, fanno ginnastica sui gradoni dell’anfiteatro. Corpi curati, abbigliamento sportivo alla moda. Una camionetta dell’esercito pattuglia senza sosta. Milano è una città che corre. Corre come mai nessuna città in Italia, in epoca moderna, ha corso. È una città entusiasta di sé, proiettata in Europa e nel mondo, pervasa da una ideologia precisa: l’ideologia della crescita, del successo, del futuro come onda da cavalcare. Nulla di nuovo rispetto al passato anzi sì, una differenza enorme esiste. In questi anni è la sinistra, la parte più consistente di essa, che ha guidato e guida il processo politico, economico, sociale. Le Olimpiadi rappresentano il coronamento di un percorso che era iniziato con Expo e che ha coinciso al tempo stesso con la definitiva trasformazione della città e con il successo delle amministrazioni di centrosinistra.Milano è a un passaggio storico. In città arriveranno fiumi di denaro, miliardi di Euro, concentrati sul settore immobiliare. Non sono solo le Olimpiadi. È il modello vincente della città bella, smart, innovativa. Un modello internazionale. Il modello Londra, come amano ripetere gli esegeti.A Londra però fanno i conti con i danni di quel modello, con il suo lato oscuro. Una città solo per i ricchi e i ricchissimi, con i poveri allontanati, espulsi. Un peso da sopportare. A Londra e in altre città europee che hanno affrontato questo processo di trasformazione prima di Milano oggi la politica si interroga su come porre rimedio al lato oscuro del successo. Milano e la sua classe dirigente politica dovranno dare risposte concrete a chi, povero o impoverito, tagliato fuori dal circuito del successo, vede nelle Olimpiadi, nei grattacieli, nella celebrazione della ‘bella Milano’ un pericolo e un mondo ostile. A partire dal principale dei problemi: quello dell’abitare. È un’occasione importante, un momento decisivo: quello dell’affermazione o del fallimento del ‘modello Milano’ teorizzato dal centrosinistra negli ultimi dieci anni. Se il centrosinistra saprà includere gli ultimi e gli esclusi, avrà vinto. Altrimenti, sarà la sconfitta di una classe dirigente

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    Luigi Ambrosio
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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Fratellanza e spiritualità, dall’Italia alla Nigeria: Wayloz racconta "We All Suffer"

    È da poco uscito il secondo EP di Wayloz, artista italo-nigeriano che oggi è passato a trovarci a Volume per suonare alcuni brani. “Mentre nel precedente ep ho voluto catturare l’essenza di ciò che ero io con la chitarra in mano, qui c’è molto più spazio per gli arrangiamenti e per altri strumenti musicali”, spiega Wayloz. Tra folk primitivo, altrock, blues e suoni dell’Africa tribale, il disco è un viaggio tra atmosfere desertiche e rurali, che esplora il rapporto con la natura ma non solo: il titolo “We All Suffer” è più che altro un invito a riconoscere una condizione che è di tutti e a “trovare solidarietà e fratellanza con le altre persone”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive di Wayloz

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    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Da Cortina a Milano in 12 giorni errando per antiche vie

    Errando per Antiche Vie è una grande azione performativa in cui artisti e pubblico percorrono a piedi la distanza che separa Cortina e Milano, tra il 5 e il 16 dicembre, a un mese dall’inizio delle Olimpiadi, per raccontare un territorio incredibile, contraddittorio che per la prima volta viene messo in luce dalle Olimpiadi. Un cammino lungo oltre 250 km, spettacoli teatrali e di danza, letture, pasti di comunità, incontri e dibattiti: un racconto della montagna fatto di sostenibilità, di protagonismo dei territori alpini e prealpini, di chi decide di vivere e lavorare in quota e nei territori periferici, al di là della spettacolarizzazione del momento olimpico. Michele Losi di Campsirago Residenze ha raccontato a Cult tutto il percorso. L'intervista di Ira Rubini.

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