Approfondimenti

Nell’India travolta dal Covid continuano le grandi feste religiose

Kumbh Mela

India. Rajeshwari Devi è morta a 58 anni mentre aspettava un letto in ospedale. Ha atteso per due giorni che arrivasse un ambulanza che non è mai arrivata e non è mai riuscita ad accedere all’ossigeno che le avrebbe permesso di sopravvivere. Storie come la sua, ormai, sono all’ordine del giorno in India. Nelle ultime 24ore sono stati registrati oltre 360mila positivi e più tremila morti. Dall’inizio della pandemia l’India ha superato le 200mila vittime e i positivi nel paese sono 18 milioni. Numeri che, nonostante secondo gli esperti siano fortemente sottostimati, dipingono la drammatica crescita dell’emergenza coronavirus nel paese, che ha già portato al collasso totale del sistema sanitario. Il 10 febbraio, all’inizio di quest’ondata, la media giornaliera di nuovi casi era di 11mila. Da lì, in un mese e mezzo i casi quotidiani erano intorno ai 22mila. Dieci giorni dopo erano 90mila.

Secondo l’Oms, a scatenare questa seconda ondata, è stata una tempesta perfetta, fatta di manifestazioni religiose di massa, lentezza della campagna vaccinale e una variante più contagiosa. A Delhi, la capitale, la situazione è fuori controllo. Lì abbiamo raggiunto la giornalista Abantika Ghosh.

“A Delhi il sistema sanitario è collassato, e non sta riuscendo a far fronte alla situazione. Stiamo cercando di recuperare letti e ossigeno, che a Delhi non si riesce più a trovare. La mancanza di ossigeno fa sì che i giovani, che sarebbero potuti essere salvati tranquillamente con un paio di giorni di ossigeno, stanno morendo. Muoiono in strada, muoiono in fila in attesa di un letto, muoiono fuori dagli ospedali. Quello che sta succedendo è veramente devastante”.

In un continuo rimbalzo di responsabilità tra governi statali e governo centrale, le autorità non sono state in grado di affrontare l’emergenza per tempo e la corsa ai ripari iniziata adesso con gli aiuti internazionali ha l’amaro sapore di un cerotto messo frettolosamente su una ferita ben più grande.

“Io credo che il governo non si sia mai assunto le proprie responsabilità, se l’avesse fatto ora non saremmo in questa situazione. Per mesi ci hanno raccontato di quanto stavamo andando bene, di quanto i numeri dell’India fossero buoni, e di come fossimo meglio del resto del mondo. Se lo stato ci avesse preparati a quello che sarebbe arrivato e se si fosse preparato a sua volta. Abbiamo toccato il fondo. Ma nessuno si è assunto le sue responsabilità. E anche se ora stanno cercando di recuperare ossigeno, medicinali e aiuto, la verità è che queste cose richiedono tempo ed è possibile che raggiungeremo il picco dei contagi senza che nessuno di questi aiuti sia arrivato, e potrebbe essere troppo tardi”.

La festa religiosa del Kumbh Mela, un pellegrinaggio Hindu di massa durante il quale milioni di fedeli si ritrovano per immergersi nel fiume sacro Gange, è al centro delle polemiche. Secondo gli esperti, ha avuto un ruolo fondamentale nello scoppio della seconda ondata creando un enorme focolaio. Nonostante questo sia ormai un dato di fatto già accertato, almeno 25 mila fedeli si sono immersi nel Gange, ad Haridwar, per la giornata conclusiva del pellegrinaggio. Il governo aveva invitato i fedeli a partecipare “in modo virtuale”, ma non ha annullato la manifestazione, dimostrando ancora una volta, come gli è già stato imputato, di dare la priorità alla politica piuttosto che alla salute dei suoi cittadini. Secondo Abantika non è al popolo che bisogna guardare per trovare un responsabile di quanto sta accadendo.

“La gente reagisce esattamente come una folla di persone durante un pellegrinaggio religioso. La vera domanda è: perché è stato permesso fare questo festival?! Nel bel mezzo di una pandemia!! Questa è la natura del festival, è l’essenza della folla. La domanda è perché abbiamo avuto otto elezioni nel bel mezzo di una pandemia?! Perché i politici hanno fatto dell’aver richiamato tante persone un vanto?! Perché si sono detti felici di vedere così tante persone ai loro comizi?! Nel mezzo di una pandemia, una grande folla dovrebbe spaventarti!E’ troppo facile dare la colpa alle persone, ma sono le persone che stanno morendo! Il governo ha fallito, ma a morire siamo noi. Io credo che non ci sia un solo politico nel paese che al momento non stia mettendo la politica davanti alla salute dei suoi cittadini”.

Foto | Almeno 25 mila fedeli si sono immersi nel Gange, ad Haridwar, per la festa religiosa del Kumbh Mela

  • Autore articolo
    Martina Stefanoni
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 22/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 22/12 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 22-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 22/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 19/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 19-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 22/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 22-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 22/12/2025 - ore 15:35

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 22-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 22/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 22-12-2025

  • PlayStop

    È nato il comitato della società civile per il No al referendum sulla riforma della giustizia

    Società Civile per il No. È nato il comitato, promosso da vari esponenti della società civile, da sindacati, associazioni e realtà democratiche, che sostiene le ragioni del No al referendum costituzionale sulla riforma della Giustizia del Guardasigilli Carlo Nordio. Presieduto da Giovanni Bachelet, il comitato ha nel direttivo nomi importanti come il segretario della Cgil Maurizio Landini, la presidente di Libertà e Giustizia Daniela Padoan e l’ex ministra Rosy Bindi. I principali punti del comitato vertono sul fatto che una magistratura autonoma, indipendente, che non guarda in faccia a nessuno sia una cosa che conviene ai cittadini. Il prossimo 10 gennaio a Roma si terrà la prima assemblea generale, per la partenza della campagna referendaria, che vedrà la nascita di comitati territoriali in tutta Italia per lanciare una campagna informativa sulle ragioni del No. “Riteniamo che sia una battaglia per evitare che venga minato un principio fondamentale della nostra democrazia”, ha detto Rosy Bindi, che fa parte del direttivo del comitato, nella nostra trasmissione Radio Sveglia. L'intervista di Alessandro Braga.

    Clip - 22-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 22/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 22-12-2025

  • PlayStop

    Cult di lunedì 22/12/2025

    Oggia Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Dan Baptista sulla serata di stand up comedy al Suggeritore Night Live di stasera, con Leelenya, Giulia Pacchioli e Francesca Belmonte; alle Gallerie d'Italia di Milano la mostra "Eterno e visione. Roma e Milano capitali del Neoclassicismo"; Flavio Pirini con "Testuali parole" al Teatro della Contraddizione; Barbara Sorrentini intervista Michele Riondino e Tecla Insolia sul film "Primavera", esordio alla regia cinematografica di Damiano Michieletto; GialloCrovi a cura di Luca Crovi...

    Cult - 22-12-2025

  • PlayStop

    La conversazione: Paolo Hutter

    Massimo Bacchetta dialoga con il giornalista Paolo Hutter

    La conversazione - 22-12-2025

  • PlayStop

    Speciale sgombero del Leoncavallo - 22/12/2025 - ore 10:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 22-12-2025

  • PlayStop

    Radiosveglia di lunedì 22/12/2025

    Radiosveglia è il nostro “contenitore” per l’informazione della mattina. Dalle 7.45 alle 10, i fatti del giorno, (interviste, commenti, servizi), la rassegna stampa, il microfono aperto, i temi d’attualità. E naturalmente la musica. Ogni settimana in onda uno dei giornalisti della nostra redazione

    Radiosveglia – Prima parte - 22-12-2025

Adesso in diretta