Approfondimenti

Continua il giro d’Italia in dodici mesi

Dopo che a maggio siamo andati a Napoli, la meta di giugno sono le Marche.
Quattro giorni – dal 22 al 25 giugno – per una degustazione verticale di piacevolezze locali: borghi d’arte, merletti e vigneti, panorami e, sullo sfondo… il mare.

Un viaggio alla scoperta della poesia nella Terra dei Duchi, il Montefeltro. Il fil rouge di queste giornate saranno i momenti d’incontro con le realtà virtuose della Rete delle Economie Etiche e Solidali delle Marche (REES). Nata nel luglio del 2004, sotto forma di associazione, con lo scopo di consentire il progressivo maturare delle condizioni di sviluppo dal basso di un nuovo sistema economico e sociale, la REES è orientato all’ecologia, al bene comune, all’equità e alla solidarietà.

La sistemazione logistica sarà presso una struttura agrituristica immersa nel verde, con una conduzione biologica.

 

Gradara

 

Le visite prevedono mete variegate e inaspettate. Dal Palazzo Ducale di Urbino, sede della Galleria Nazionale delle Marche (tra le opere ospitate lavori di Raffaello e di Piero della Francesca), alla Ca’ del Santo di San Leo, una casa rurale del XII secolo che conserva l’Arca dei Semi, 700 varietà italiane ed europee che rappresentano lo sforzo comunitario di oltre 2500 soci in circa 15 anni di attività associativa. Dal Castello Brancaleoni che sovrasta quello che è conosciuto come “il paese dei brutti” a quello, altrettanto imponente, di Gradara (che, per gli amanti del gossip, è quello della storia di Paolo e Francesca, lo scandalo medievale di corte reso immortale dalla Divina Commedia ). Dal Parco del Monte San Bartolo, a Fiorenzuola di Focara, all’Abbazia di San Vincenzo al Furlo (dove, sulla via del ritorno, attraverseremo la celebre galleria).

Info e prezzi

 

Urbino

  • Autore articolo
    Claudio Agostoni
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    Raul Gatti è un ex campione del tennis caduto in disgrazia, alcolista e disoccupato, interpretato da Pierfrancesco Favino nel film Il Maestro: “Ho seguito il tennis fin da ragazzo e mi sono subito affezionato a questo personaggio perdente, il più fallito che ho interpretato nella mia vita. Perché anche quelli che ho rappresentato in passato, per quanto fossero decaduti, avevano comunque un atteggiamento da vincenti”. Siamo negli anni ‘80 e Gatti viene assoldato per allenare un giovanissima promessa, Felice Milella, un ragazzino di 13 anni con i numeri per partecipare ai match più prestigiosi. Il regista Andrea Di Stefano aveva questo progetto nel cassetto molto prima che il tennis tornasse ad essere uno sport di moda: “Ho scritto questa sceneggiatura nel 2006, l’ho depositata e abbiamo le prove – ironizza il regista. Doveva essere il mio primo lungometraggio, prima ancora di realizzare L’ultima notte di Amore, con Pierfrancesco Favino, a cui avevo già pensato allora per questo personaggio di divo decaduto”. L'intervista di Barbara Sorrentini al regista Andrea Di Stefano e a Pierfrancesco Favino.

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