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Nella banlieue tra i sostenitori di Macron

A una ventina di giorni dal voto, tra un incontro con il principale sindacato agricolo francese e un grande meeting a Marsiglia, il candidato favorito all’elezione presidenziale ha trovato il tempo di organizzare una riunione informale con i “talenti” delle banlieues. Quelli che, cresciuti in un contesto “svantaggiato”, sono riusciti a creare un’impresa di successo o un’associazione attiva nei quartieri popolari. Insomma, quelli che Emmanuel Macron ritiene siano un esempio positivo nelle disastrate periferie francesi.

Sono stati una cinquantina, di ogni età, sesso e origine, a ritrovarsi in un ex spazio industriale a pochi passi dallo Stade de France, a Saint-Denis, periferia nord di Parigi. Seduti in cerchio insieme al candidato, gli invitati si sono alzati e hanno preso la parola l’uno dopo l’altro per raccontare le proprie esperienze, progetti o per chiedere a Macron come avrebbe affrontato certe problematiche in caso di vittoria.

Era l’occasione ideale per parlare con qualche militante del movimento En Marche! Del loro impegno politico. Per esempio con Jordan Kupelian, che ha 26 anni e anima il comitato macronista di Noisy-le-Sec, periferia popolare a nord est della capitale:

All’inizio eravamo in tre, ora siamo circa una ventina. Ci sono tutte le età, ci sono molti giovani* ed è un bene perché è quello che ci differenzia dagli altri partiti. Nei mercati siamo i soli giovani a volantinare. Cosa ha convinto la gente? Senza dubbio il fatto che nel nostro comitato ci siano molte persone che non hanno mai fatto politica e forse ci si identifica più con loro. Perché purtroppo in tanti diffidano molto dei politici. Nelle cités c’è molta diversità, diverse categorie di popolazione, e molti si ritrovano nel programma di Emmanuel Macron, soprattutto perché vuole che tutti abbiano una possibilità ed è una cosa che chiama in causa gli abitanti delle cités.
Cosa mi attira di Macron e del suo progetto? In particolare la sua idea di politica, moderna e contemporanea, che cambia rispetto al solit
a contrapposizione sinistra/destra. Per me incarna la modernità e delle cose nuove. Predica per la giustizia e soprattutto perché non si facciano più favoritismi a un gruppo o una categoria di persone come fa la sinistra o la destra.”

Frédérique, 53 anni è anche lei una militante parigina della prima ora:

Sono come lui, vengo dalla sinistra. Ha queste due gambe e una è la giustizia sociale, che è veramente importante, e l’altra il pragmatismo economico. A partire da qui, io lo seguo. Parliamo potenzialmente del prossimo presidente della Repubblica, vedete bene che ha permesso la nascita di un movimento perché rappresenta una vera alternanza. Mettere fine alle differenze tra destra e sinistra è una vecchia idea ma che oggi è matura. Quando François Bayrou [MoDem –Centre] lo ha proposto nel 2007, be’, non è andato fino in fondo. Non era la stessa personalità, era un’altra epoca, ecco. Macron è perfettamente in linea con i tempi. Penso che sia questa la cosa bella, vedere come quest’idea sia un’onda che si inserisce nello spirito del tempo”.

Oltre ai tanti militanti, c’era anche qualche curioso, come Sabah Launay, 44 anni, che ha fondato un’associazione dedicata ad aiutare i bambini affetti da patologie neurologiche:

Sono apolitica. Per ora sono una semplice invitata. Osservo, ascolto… L’invito mi ha fatto piacere perché tra tutti i candidati il programma di Macron si impegna sul tema dell’handicap, di cui mi occupo. Quindi era una buona occasione per venire e fare qualche domanda sugli aspetti tecnici.”

Se alla fine della serata ha preferito non esprimersi, sua sorella Amina Launay, 47 anni, non aveva dubbi:

Fantastico. Io sono convinta. Onestamente… ma è un meteorite, è incredibile, ha capito tutto!
Sono, come molti francesi, molto delusa dai politici, non mi aspetto più nulla da loro da tanti anni. E lui.. è qualcuno di diverso. In ci
ò che dice, nel suo modo di essere, con le sue proposte… E mi dico: ma è una boccata d’ossigeno! Se farà davvero ciò che dice di voler fare, la Francia diventerà un paese formidabile! Ritroveremo la nostra Grande Francia. Ha capito i problemi e ha colto le soluzioni quindi ora spero che le soluzioni che raccomanda le metterà in pratica, in primo luogo. E in secondo luogo, quello che mi preoccupa sono tutti i nuovi sostenitori, tutti questi baroni della politica, questi squali, questi serpenti a sonagli che lo raggiungono adesso, che gli si attaccano per avere delle poltrone, spero che non avranno nulla. Perché non è accettabile. Tra l’elezione presidenziale e le legislative c’è un po’ di tempo. Quindi voterò per lui ma se poi dovesse dare delle poltrone a questi, da Bayrou a Valls o chissà chi altro, non voterò per En marche!”.

Amina non è l’unica a temere gli ultimi fan di Macron. Fuori e dentro la sala i militanti non avevano certo parole tenere per Manuel Valls, che ha annunciato di appoggiare il candidato tradendo il patto delle primarie socialiste. “Onestamente”, mi hanno detto, “ce ne freghiamo di Valls, speriamo solo che adesso non si dichiari anche Hollande!” Quello si’ che potrebbe essere un bel regalo avvelenato per Emmanuel Macron.

* Secondo un sondaggio Harris Interactive pubblicato mercoledì 8 marzo, Emmanuel Macron e Marine Le Pen sono i politici preferiti dei francesi tra i 18 e i 34 anni. Entrambi ottengono il 24% delle intenzioni di voto in questa fascia d’étà.

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
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    In un documentario la Milano di ieri e di oggi nei ricordi di Aldo, Giovanni & Giacomo

    “Ho sempre pensato che quella di Aldo, Giovanni e Giacomo fosse una favola. La loro vita artistica, che io ho seguito come assistente alla regia nei film di Massimo Venier, è sempre stata caratterizzata da rifiuti e invece hanno fatto di tutto e con grande successo, grazie alla loro determinazione”. E’ per questo motivo che Sophie Chiarello, già regista di “Il Cerchio”, ha voluto esplorare le vite del trio a partire dalla loro infanzia. “Erano tre ragazzini un po' 'sfigati' – come si autodefiniscono - che per provenienza sociale avevano un destino già scritto”. Sono loro a raccontarsi, a sfogliare le foto dell’infanzia e a percorrere la Milano di una volta, proletaria e in bianco e nero. Un ritratto personale, divertente, con le voci di chi li ha accompagnati in tutti questi anni da Paolo Rossi, Marina Massironi, alla Gialappa’s Band. “Attitudini: nessuna” è stato realizzato in diversi momenti con un percorso frammentato che punteggia la carriera artistica del trio tra cabaret, teatro, cinema e televisione. Ascolta l'intervista di Barbara Sorrentini a Sophie Chiarello, regista di “Attitudini: nessuna”.

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