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Morti sul lavoro: così il referendum può dare più sicurezza

morti sul lavoro ANSA

Si chiamava Paolo Lambruschi. Aveva 59 anni. Sposato, una figlia, appassionato di basket: molti a Carrara lo avevano conosciuto come giocatore delle squadre locali giovanili. Faceva il camionista ed è morto oggi, schiacciato dal veicolo che si è ribaltato nella cava di marmo di Miseglia. La sua morte è avvenuta proprio nel giorno dedicato al tema della sicurezza sul lavoro.

I dati diffusi oggi dall’Anmil dicono che nel 2024 le denunce ufficiali di infortunio mortale sono state 1.090, il 4,7% in più dell’anno prima. I leader sindacali hanno ricordato che il Primo Maggio sarà dedicato alla sicurezza sul lavoro. Un tema che si ritrova anche nel referendum dell’8 e 9 giugno, in uno dei 5 quesiti in particolare, quello sugli appalti.

Non esistono dati disaggregati sugli infortuni sul lavoro in appalto. In edilizia il sindacato degli edili della CGIL, la FILLEA, stima che oltre il 70% avvenga nel primo e nel secondo livello di subappalto, il che dà l’idea comunque dell’impatto. Le ragioni sono facili da intuire: la logica del subappalto è strettamente legata al massimo ribasso in una catena dove ognuno deve ottenere profitto ed il risparmio tocca spesso salari e sicurezza. Il crollo al cantiere Esselunga di Firenze e la strage ferroviaria di Brandizzo ne sono stati due casi eclatanti.

Il referendum si propone di eliminare la limitazione della responsabilità che secondo la legge in vigore esonera committente, appaltatore e subappaltatore da rispondere non solo in via diretta, ma persino in via solidale del danno patito dalle vittime del lavoro nella parte del danno che non è risarcita da Enail. L’introduzione dell’esonero di responsabilità è stata una delle tante modifiche pro-impresa con cui sono state cambiate le norme. Col referendum si punta a introdurre una forma di tutela maggiore per chi lavora, ripristinando copertura e responsabilità integrale da parte dei committenti e provare a superare così la frammentazione del sistema tema produttivo per cui chi appalta, poi, può sostanzialmente disinteressarsi di ciò che succede sotto, soprattutto quando riguarda piccole microimprese.

  • Autore articolo
    Massimo Alberti
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    “L'abbiamo vista arrivare”. La tecnica dell’odio secondo chi la studia da anni

    L'uccisione negli Usa di Charlie Kirk rischia di innescare un incendio che travalica i confini americani. Da subito la destra “globale” ha lanciato in quasi in tutto l’occidente una campagna contro la sinistra – a tutte le latitudini e senza distinzioni - accusandola di essere complice se non responsabile di quella morte. È un passo in più, nel paradosso in cui siamo immersi: chi ha alimentato campagne di odio ora accusa gli altri di fomentarlo. Una confusione da cui sarebbe necessario uscire rimettendo in fila i fatti, le cause, gli effetti e il loro intreccio. L'intervista di Massimo Bacchetta a Federico Faloppa, docente di “linguaggio e discriminazione” all’Università di Reading (UK), prova a farlo. Federico Faloppa è anche referente scientifico per la “Rete per il contrasto ai discorsi e fenomeni d’odio”.

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    Le dita mozzate: un “very cold case” preistorico che indaga la sottomissione femminile

    Edizioni le Assassine pubblica e continuerà a pubblicare letteratura gialla nei suoi molteplici sottogeneri, proponendo e riscoprendo autrici del presente e del passato. L'obiettivo è quello di mettere in luce la capacità dello sguardo femminile di descrivere, decifrare e interpretare vari contesti sociali, senza mai sacrificare la suspense che è tipica di questo genere. Con gli stessi obiettivi, nasce ora la nuova collana Sisters, che apre a voci inedite in grado di creare storie appassionanti e memorabili, portando il lettore su sentieri narrativi inaspettati. Il primo titolo di Sisters è "Le dita mozzate" di Hannelore Cayre, un noir atipico in cui il nostro passato remoto diventa lo sfondo perfetto per indagare la nascita della sottomissione femminile e le sue origini, ambientato nella preistoria ispirandosi alla scoperta, avvenuta in Francia esattamente quarant'anni fa, della famosa Grotta Chauvet, con le sue pareti ricoperte di misteriose impronte di mani femminili mutilate. Ne ha parlato a Cult la traduttrice Simonetta Badioli.

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    Musica leggerissima di lunedì 15/09/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

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