Approfondimenti

Isis rivendica il Minnesota ma non NY

Paura a New York. Un ordigno è esploso con grande fragore, sconvolgendo il quartiere di Chelsea, nella parte West di Manhattan, e ferendo 29 persone. Un secondo ordigno – una pentola a pressione con un cellulare e dei fili elettrici attaccati – è stato ritrovato poco dopo, ancora inesploso, a quattro isolati di distanza. L’ordigno inesploso è uguale a quello che provocò la morte di numerose persone durante la Maratona di Boston nel 2013

E’ stato un episodio molto grave e sicuramente intenzionale, ma per il momento non ci sono prove specifiche e credibili di legami con il terrorismo, né emergono minacce specifiche per la nostra città”, ha detto il sindaco di New York, Bill De Blasio, accorso subito sul luogo dell’esplosione.

“Ventinove persone sono state ferite – ha proseguito il sindaco – ma per fortuna, tranne un caso, nessuna è in condizioni gravi e nessuna è in pericolo di vita”. De Blasio ha anche ricordato, nel chiaro tentativo di tranquillizzare gli 8 milioni di abitanti della metropoli, che New York è diventata, dopo l’11 settembre, la città meglio attrezzata al mondo, dal punto di vista degli strumenti tecnici e della preparazione delle forze di polizia, per affrontare i pericoli del terrorismo”.

Bombe fatte in casa

Ma chi può aver collocato le bombe? Gli ordigni sono artigianali. Il secondo, quello inesploso è simile a quello che i fratelli Carnaev collocarono ai margini del percorso della Maratona di Boston. Erano dei jihadisti della porta accanto. Entrambi ceceni, figli di rifugiati negli  Stati Uniti erano cresciuti a Boston prima di trovare la strada del radicalismo, spinti dall’emarginazione.  Impararono a costruire gli ordigni che sparsero la morte per le strade di Boston attraverso internet.

Il secondo ordigno è dunque una firma? Le agenzie di sicurezza degli Usa negli ultimi due o tre anni non hanno mai avuto troppa paura del grande attentato sul suolo americano (stile 11 settembre), ma di atti minori, ma non per questo di minor impatto sull’opinione pubblica statunitense.

Nel mirino non ci sono tanto i Foreign Fighters americani che combattono in Siria e Iraq con l’Isis (pochi e tutti controllabili nel loro possibile ritorno a casa), ma piuttosto i cosiddetti Lupi Solitari, singoli individui che si radicalizzano attraverso internet e che poi decidono di agire solitari per colpire, spargendo terrore.

Potrebbe essere questa la spiegazione delle esplosioni di New York? In fondo, gli ultimi gravi attentati (la strage di San Bernardino) hanno avuto questa matrice.

Isis rivendica il Minnesota e non New York

Con il passare delle ore però si intuisce che se è stato un Lupo Solitario era veramente solo: cioè non aveva alcun collegamento di nessun tipo con strutture terroristiche. La prova di tutto ciò arriva dalla stesso Isis. Il Califfato ha rivendicato l’attentato in Minnesota, ma non quello di New York.

Segno che neppure l‘Isis riesce a vedere un matrice jahidista “seria” negli ordigni newyorchesi. Questo non vuol dire che colui o coloro che li hanno fatti esplodere non abbiamo preso come scusa la religione per giustificare il loro atto; significa semplicemente che non sono stati neppure riconosciuti da chi mette il timbro per conto dell’Isis.

Se non dovesse essere una pista jahidista bisogna capire allora cosa è stato. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che sia stato un Lupo Solitario di estrema destra, uno di coloro che seguono l’ideologia della supremazia bianca. Il motivo? Il quartiere dove sono stati collegati gli ordigni sarebbe diventato uno dei luoghi preferiti della comunità gay.

Per adesso bisogna solo aspettare di avere qualche elemento in più per poter decifrare i fatti di New York.

Più facile, invece, decifrare quelli del Minnesota e del New Jersey.

Otto persone sono state ferite in un centro commerciale di St Cloud, città che si trova un centinaio di chilometri a nordest di Minneapolis. L’assalitore era un uomo armato di coltello, ucciso durante l’intervento della polizia. Chiedeva chi fosse musulmano prima di colpire.

L’Isis ha rivendicato. Era un nostro soldato – ha detto un comunicato. Vuole dire che era stato addestrato direttamente dai jihadisti? No. Significa che forse aveva avuto qualche contatto, forse no. Sicuramente era stato ispirato (via internet) a colpire.

L’attacco in Minnesota arriva dalla galassia jihadista.

La bomba contro i marines in New Jersey

E quello in New Jersey?  Nella località balneare di Seaside Park,  dove si doveva tenere la cinque miglia dei Marines, una maratona di beneficienza che raccoglie fondi per i Marines in pensione o malati, un ordigno artigianale è esploso prima del passaggio dei concorrenti.

Non era potente, ma poteva ferire. Per fortuna, la gara era in ritardo. Qui, secondo gli inquirenti, si tratta di terrorismo. Di chi, non si sa, ma l’attacco (che non è stato collegato a quello di New York) è stato considerato più “serio” rispetto alle bombe di Chelsea.

In sintesi, a New York è stato probabilmente un individuo che ha agito da solo e con poca capacità di offendere. In Minnesota, invece, è tato probabilmente qualcuno ispirato dai jahidisti e in New Jersey è più facile vedere il secondo scenario piuttosto che il primo.

 

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 16/09 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 16/09 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 16-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 16/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 16-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 16/09/2025 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 16/09/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 16-09-2025

  • PlayStop

    “Gaza City brucia di fronte al suo mare”. Israele lancia l’offensiva di terra sulla città

    L’esercito israeliano ha lanciato questa notte l’invasione di terra su Gaza City. Da ieri i carri armati sono entrati nel cuore della principale città della striscia, e i bombardamenti hanno colpito senza sosta strade, case, infrastrutture. Da questa mattina, i morti sono 89. Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella città. Migliaia di persone stanno invece cercando di fuggire, in un esodo verso un sud che non ha più spazio per ospitarli. Il servizio di Valeria Schroter.

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 16/09/2025

    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

    Esteri - 16-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 16/09 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 16-09-2025

  • PlayStop

    Le Guthrie Family Singers portano avanti il messaggio di umanità del nonno Woody

    “E’ stato bello rendersi conto che la figura di Woodie Guthrie è ancora molto viva anche fuori dagli Stati Uniti”, racconta Sarah Lee, nipote dell’icona folk americana. “Le problematiche di cui cantava lui ottant’anni fa sono ancora attuali”, riferendosi al tema dell’immigrazione e alla difficile situazione al confine con il Messico. Con la sua musica Woody Guthrie "affrontava un concetto molto basilare di umanità e speranza, ovvero il trattare le persone come persone, aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà": lo stesso messaggio che ora le Guthrie Family Singers vogliono portare avanti. Ascolta l’intervista di Elisa Graci alle Guthrie Family Singers.

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 16/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 16-09-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 16/09/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 16-09-2025

  • PlayStop

    Volume di martedì 16/09/2025

    Iniziamo parlando del festival Coachella 2026 di cui è appena stata annunciata la lineup e ricordando Victor Jara, cantautore cileno simbolo della canzone sociale e di protesta che scomparse oggi 52 anni fa durante la dittatura Pinochet. Proseguiamo con il mini live in studio delle Guthrie Family Singers, trio di discendenti di terza e quarta generazione dell'icona folk americana Woody Guthrie. Nell'ultima parte accenniamo al concerto di raccolta fondi per la Palestina del 18 settembre, organizzato a Firenze da Piero Pelù, e ricordiamo la stella del cinema Robert Redford appena scomparsa.

    Volume - 16-09-2025

  • PlayStop

    Una Napoli sconosciuta in bianco e nero in “Sotto le nuvole” di Gianfranco Rosi

    Già vincitore di un Leone d’Oro per “Sacro Gra” nel 2013 e di un Orso d’Oro tre anni dopo alla Berlinale, Rosi riceve anche il Premio Speciale della Giuria di Venezia 82. In “Sotto le nuvole” l’esplorazione si sposta nella Napoli della circumvesuviana, in un bianco e nero inedito per la città dei mille colori, tra la terra che ogni tanto trema, sotterranei archeologici in mano alla camorra, la centrale dei Vigili del Fuoco, le fumarole dei Campi Flegrei e il Porto di Torre Annunziata con con una nave siriana che scarica grano ucraino. “È il mio primo film non politico” sostiene Rosi, eppure nel fuoricampo di “Sotto le nuvole” il non detto arriva anche in senso politico. L'intervista di Barbara Sorrentini

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 16/09/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 16-09-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 16/09/2025

    Oggi con Annalisa Barbieri del @Stop Allevamento -Travacò Siccomario abbiamo parlato della mobilitazione dei cittadini contro l'ipotesi di Allevamento di galline ovaiole e sappiamo che Annalisa avrebbe voluto essere gatto. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 16-09-2025

Adesso in diretta