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Milano e l’acqua che non c’era

Bellissima Milano città d’acqua: i Navigli ai primi del ‘900, tutti scoperti, con ponticelli e barche, a prima vista sembrano scorci di Venezia. Via San Damiano verso il ponte delle Sirenette, in una foto del 1929, un barcone fa conca in via Senato, anche questa foto è degli anni ’20 e ancora il Naviglio in via Molino delle Armi.

E poi tutte le fontane, fra cui quella dell’acqua marcia, quella di San Francesco, quella di piazza Castello di fine anni ’30 e le due celebrative, sistemate in piazza Duomo nel ’34, in occasione del comizio di Mussolini e poi quella di piazza Fontana: sono in tutto novanta le fontane di Milano.

Le piscine, come la piscina Diana, dove fu immortalato l’evento di un tuffo memorabile ai primi del ‘900 con tanto di uomini in costume d’epoca e signore elegantissime coi loro cappellini e lunghi abiti con ombrellini. E ancora l’Idroscalo, l’acquario e l’acquedotto, con le sue prime cisterne al Castello Sforzesco.

Bellissima chiusura della mostra, con la “Foca barbisona” il tram coi baffi d’acqua (barbìs in milanese sono i baffi) che coi suoi spruzzi lavava tutti i binari.

150 immagini d’epoca provenienti da archivi pubblici e privati, oltre a documenti e materiale cartografico che testimoniano la ricchissima presenza d’acqua in città portata e convogliata dagli uomini per favorire traffici e trasporti di merci che sono stati alla base della prosperità e della fortuna di Milano.

Un rapporto tra la città e l’acqua che si rintraccia nella toponomastica: via Pantano, via Laghetto, Ponte Vetero, piazza Fontana e tante altre.

Una mostra davvero affascinante che vi invitamo a visitare e della quale vi proponiamo un frammento di racconto del curatore Stefano Galli.

Ascolta Stefano Galli

MILANO CITTA’ D’ ACQUA vo

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    Tiziana Ricci
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