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Meloni, due anni di governo tra propaganda e fallimenti

Giorgia Meloni Magistrati ANSA

Doveva essere la celebrazione di due anni di governo, ma Giorgia Meloni ha preferito rimandare. La prevista conferenza stampa non si è tenuta. Troppi gli imbarazzi sul decreto Albania, troppo forte il disagio a parlare della Manovra Economica. Anniversario in trincea per lei e il suo governo. Cannonate contro i magistrati; guerra fredda con il Quirinale e l’Europa. E il bilancio di 24 mesi a Palazzo Chigi affidato a un video sui social. La promessa di rispettare il patto con gli italiani, varare le riforme, mantenere in equilibrio i conti pubblici. Fin qui la propaganda. La realtà è diversa. In questi 24 mesi, il governo Meloni ha fatto ben poco per gli italiani; la Destra infatti ha pensato soprattutto al suo elettorato. Sul fronte della politica sociale, il contrasto alla povertà è diminuito, la sanità è stata tagliata, gli aiuti alle famiglie sono stati in parte selettivi (privilegiando i nuclei tradizionali) e, in parte, solo simbolici. In compenso, sul fisco, i segnali sono stati chiari: non c’è lotta all’evasione fiscale. Anzi. Le sbandierate riforme non navigano in buone acque. Contro l’Autonomia Differenziata si è schierata l’opposizione, i vescovi, l’intero Sud, parte del Nord. Il referendum sarà un duro scoglio. Il premierato è fermo in Parlamento, in attesa di tempi migliori. Il rapporto con l’Europa è all’insegna della freddezza. Rimane la coerenza sull’Ucraina, ma se Donald Trump va alla Casa Bianca, la posizione italiana cambierà. Di questi due anni di governo rimangono soprattutto i provvedimenti punitivi contro gli immigrati e i giovani, l’occupazione della Rai, gli attacchi alla stampa; una classe dirigente inadatta a governare, guidata da sempre maggiori pulsioni autoritarie, capitana da una Giorgia Meloni, abile capo di fazione politica, che però mai è si è elevata al ruolo di statista.

  • Autore articolo
    Michele Migone
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    1) La linea della morte. A Gaza nonostante il cessate il fuoco ogni giorno i palestinesi vengono uccisi per aver oltrepassato la linea gialla. Ma nessuno sa davvero dove si trova. (Giulio Cocchini - CESVI) 2) Netanyahu chiede la grazia al presidente Herzog. Se concessa, il premier israeliano porterebbe definitivamente a termine lo smantellamento dello stato di diritto. (Meron Rapoport - +972) 3) Guerra in Ucraina, Zelensky a Parigi cerca l’appoggio europeo nel pieno dello scandalo corruzione e delle pressioni statunitensi. (Francesco Giorgini) 4) La concretezza del cambiamento climatico. I morti per le inondazioni che hanno colpito il sud est asiatico sono più di mille e la popolazione chiede ai governi azioni più efficaci. (Alice Franchi) 5) Nessun accordo in vista. Trump parla al telefono con il leader venezuelano Maduro e gli offre un ultimatum, ma intanto chiude lo spazio aereo sopra il paese. (Alfredo Somoza) 6) Germania, migliaia di persone hanno manifestato contro la fondazione della nuova formazione giovanile di Afd. (Alessandro Ricci) 7) 70 anni fa il “no” più famoso di sempre. Il primo dicembre 1955 Rosa Parks si rifiutò di cedere il posto sul bus a un bianco, gesto simbolo della lotta degli afroamericani. (Roberto Festa)

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    “Regole a Milano” sempre più spietate: i Delta V raccontano il nuovo album

    E’ da poco uscito “In Fatti Ostili”, nuovo album della storica formazione milanese Delta V. Durante il tour promozionale del disco, Martina e Carlo sono passati a Volume per raccontarcelo e suonarci alcuni pezzi dal vivo. A legare le nuove tracce, raccontano, “è stato il senso di spaesamento” ma anche “la sensazione di vivere in un mondo sempre più ostile e rivolto unicamente a se stesso”. Nella forma di un elegante cantautorato elettronico, l’album offre una lucida fotografia della società di oggi, in cui concetti di fiducia, altruismo e speranza paiono sempre più lontani. La metafora che la band utilizza per affrontare questi temi è spesso quella della città da cui proviene: “Milano ricorda molto Dorian Grey, si specchia e si vede sempre bella e giovane ma manca sempre più di sostanza”. Ascolta l’intervista e il MiniLive dei Delta V, a cura di Dario Grande.

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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