Un’altra arma di distrazione di massa è stata trovata dalle parti di Palazzo Chigi. Riguarda quel mondo della ricerca e dell’Università a cui erano stati promessi soldi per l’assunzione di circa 30 mila precari, risorse che non sono arrivate nemmeno con questa finanziaria, ma contro cui si scaglia Meloni oggi, tirando in ballo addirittura i diritti costituzionali, accusando l’università di avere pregiudizi ideologici contro le Forze armate. Un polverone, inventato di sana pianta, perché sembra quasi che nessuno le abbia spiegato cosa sia veramente accaduto all’Università di Bologna e invece, pur sapendolo, travisa la realtà, accusando l’università di agire per fini politici e ideologici. L’ateneo ha spiegato già perché ha dovuto rifiutare la creazione di un corso ad hoc per gli ufficiali e naturalmente l’università ha chiarito, ma forse non c’era neanche bisogno vista l’ovvietà della cosa, che chiunque, anche i militari, possono iscriversi a qualunque corso, tra l’altro esiste già una collaborazione con l’Accademia di Modena. Ma veniva chiesto un corso di filosofia solo per gli ufficiali, con docenti pagati in parte dall’esercito e spostati per le lezioni nella sede dell’Accademia, con altri costi per l’università da sostenere, una richiesta che l’Ateneo non ha potuto accogliere. Ma Giorgia Meloni ne fa oggi un caso politico e ideologico, “un gesto lesivo dei doveri costituzionali, scrive, una messa in discussione del ruolo stesso delle Forze armate, presidio della difesa e della sicurezza della Repubblica”. L’università trattata al pari di una associazione eversiva.


