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MEGA: l’Europa che sta con Trump

MEGA

L’Europa che vorrebbe essere come gli Stati Uniti di Trump. I leader dell’estrema destra che hanno adottato lo slogan di Elon Musk, MEGA. I partiti più anti europei, che oggi – con la spinta di Trump – l’Unione la vorrebbero disintegrare.
Viktor Orban, Marine Le Pen, Geert Wilders, Matteo Salvini: tutti ospiti dell’estrema destra spagnola di Vox oggi a Madrid. Nell’Europarlamento stanno nel gruppo dei “Patrioti”. E ora guardano anche alle altre Destre, come la tedesca Afd, come i Conservatori di Giorgia Meloni. Perché l’onda lunga di Trump è già arrivata anche in Europa e sta dando loro fiato e spazio. “Il tornado di Trump ha cambiato il mondo – ha gridato dal palco Orban – per alcuni eravamo il passato, una follia, ora siamo il futuro. Siamo molti, forti e grandi”.

“Riconquista” è la parola che è stata pronunciata di più nel vertice dei patrioti europei di Madrid. Il riferimento è ovviamente alla riconquista della Spagna da parte dei re cristiani che nel Medioevo cacciarono i musulmani dalla penisola iberica. In realtà però è una metafora per dire che l’estrema destra è pronta a riprendersi l’Europa in nome della tradizione e dei valori cristiani e della lotta alle idee progressiste. È questo per loro il MEGA (Make Europe Great Again), e cioè fare l’Europa di nuovo grande.

Più di duemila persone hanno assistito al comizio del partito più allineato con Trump in Europa. In tutto una decina di leader, tra cui Salvini, Le Pen, oltre al padrone di casa Santiago Abascal del partito spagnolo Vox.
Il premier ungherese Viktor Orban è stato il più acclamato. “L’Ungheria oggi è il laboratorio delle politiche conservatrici e cristiane in Europa” ha detto Orban.

“È ora di smettere di finanziare organismi sovranazionali. Penso all’Organizzazione mondiale della sanità, è ora di mettere in discussione realtà come la Corte penale internazionale.”
Salvini è stato l’unico a parlare del conflitto in Ucraina, ma solo per dire che è una guerra inutile.

Per Marine Le Pen l’Unione Europea è in stato di shock, dopo la vittoria di Trump che ha avuto un effetto esplosivo nei corridoi di Bruxelles. Ma se Trump è il faro dei patrioti, il grande assente al vertice di Madrid è stato Elon Musk. Nessuno lo ha citato, però il padrone di X ha un ruolo cruciale nel progetto dell’estrema destra globale, amico di Meloni, sostenitore del MEGA e artefice dello sdoganamento dei tedeschi di AfD. Sta giocando da dietro le quinte il ruolo di grande federatore dei vari movimenti reazionari europei.

  • Autore articolo
    Giulio Maria Piantadosi
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    1) Al via la Cop30. A Belem, il presidente Lula ha aperto i negoziati sul clima. Parallelamente, è iniziato anche il controvertice dei popoli, che porta al centro le voci dei movimenti e delle comunità indigene. (Francesco Martone, presidente dell’assemblea dei giudici del Tribunale Internazionale dei Diritti della natura) 2) Trent’anni fa veniva ucciso Ken Saro Wiwa, l’attivista e poeta nigeriano ucciso per aver protestato contro le multinazionali dell’industria petrolifera e i loro danni ambientali. Il ricordo di esteri. 3) Un presidente siriano alla casa bianca. Per la prima volta nella storia del paese, il presidente Al Sharaa visita il presidente degli stati uniti in un incontro cruciale per il futuro della Siria. (Marco Magnano) 4) La BBC nell’occhio del ciclone. I vertici dell’emittente pubblica britannica si dimettono per uno scandalo sulla manipolazione delle notizie. (Elena Siniscalco) 5) India, esplosione a New Delhi all’esterno dello storico Red Fort. Almeno 8 persone uccise. La polizia indaga sull’accaduto. (Emanuele Valenti) 6) Francia, dopo 21 giorni di carcere Nicolas Sarkozy da oggi è in libertà vigilata. Si conclude così l’epopea che l’ex presidente aveva descritto come un martirio. (Francesco Giorgini) 7) Serie Tv. Pluribus, su AppleTv la nuova creazione dell’autore di Breaking Bad (Alice Cucchetti)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Identità perdute e ritrovate: gli Oodal raccontano il nuovo album

    È uscito “Vivere Le Vite degli Altri”, secondo album della band toscana Oodal che oggi è passata a trovarci a Volume. Scritto in gran parte in un casolare di montagna, l’album si muove tra elettronica e dream pop, esplorando il tema dell’identità: “Parla di perderla, ritrovarla e non capirla”, racconta la band ai microfoni di Radio Popolare, e di vivere esperienze così in simbiosi che a volte ti sembra di aver vissuto anche la vita di qualcun altro. Ascolta il MiniLive degli Oodal.

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