Nonostante tutti i tentativi per evitarlo, alla fine, la bomba è scoppiata: Donald Trump, finora sfiorato, viene coinvolto nel caso di Jeffrey Epstein, il finanziere morto nel carcere dove scontava una pena per traffico sessuale di minorenni. I democratici alla Camera hanno rese pubbliche delle mail dove Epstein parlava di Trump. Due in particolare hanno un contenuto pesante per lui.
In una, del 2011, il finanziere scrive alla sua compagna – complice Ghislaine Maxell che il Tycoon aveva trascorso ore a casa sua con una delle vittime, in un’altra, del 2019, inviata al giornalista scrittore Michael Wolff – che ha scritto due libri sugli scandali della Casa Bianca di Trump – Epstein rivela che Trump sapesse tutto del traffico di minorenni. In una terza mail, del 2018, spedita all’ex Segretario del Tesoro Summers, Epstein definiva Trump un uomo al limite della follia, un pazzo borderline.
Sollecitato più volte dalla stampa in questi mesi, finora il presidente aveva sempre negato di essere alla conoscenza delle attività illegali di Jeffrey Epstein. Le rivelazioni sono per lui un brutto colpo. Lo si comprende anche dal silenzio che ha mantenuto nelle ore successive alla pubblicazione delle mail. Per lui, ha parlato la sua addetta stampa. La diffusione dei messaggi è un’operazione dei democratici per distratte l’opinione pubblica – ha detto Karoline Leavitt. Al Congresso, invece, i repubblicani, per fare una cortina fumogena sulle due mail incriminanti, hanno deciso di rendere pubblici tutti i 23.000 documenti del caso Epstein arrivati in parlamento negli scorsi mesi.
Siamo agli inizi, ma la bufera rischia di essere forte sulla Casa Bianca. Il mondo Maga che ha sempre sposato la teoria del complotto da parte dei democratici per insabbiare il Caso Epstein, come ha fatto Trump in campagna elettorale, si trovano ora invece con il loro presidente coinvolto. Trump probabilmente risponderà con rabbia alle rivelazioni. Il dipartimento della giustizia, già mobilitato contro i suoi nemici politici, sarà la sua arma.


