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Macedonia, due settimane di proteste

In Macedonia da due settimane ci sono manifestazioni contro il presidente Gjorge Ivanov. Il motivo è la sua decisione di graziare un gruppo di politici coinvolto in uno scandalo di intercettazioni telefoniche illegali. Già l’anno scorso l’opposizione ha denunciato uno spionaggio di massa e a inizio giugno ci saranno le elezioni anticipate.

“I cittadini sono arrabbiati e vanno in strada ogni giorno in tutto il paese”, ci dice Sead Rizvanovic, giornalista della tv macedone 24 Vesti. “Chiedono al capo dello stato di annullare l’amnistia e dimettersi. Nei primi giorni ci sono stati alcuni incidenti. Negli ultimi dieci giorni, invece, le proteste sono state pacifiche. Va detto che ci sono anche contro-manifestazioni, organizzate dal governo. Il rischio è che ci sia qualche problema tra i due schieramenti”.

Durante le proteste sono state bruciate foto del presidente. In città è anche arrivata una delegazione dell’Unione europea. “Ivanov potrebbe lasciare, ma non credo che sia probabile. La pressione internazionale, che è crescente, punta a fargli cancellare l’amnistia. Penso che questo potrebbe succedere”. Chiediamo a Rizvanovic se nel paese la democrazia è a rischio. “Ormai viene demolita da diversi anni. Lo dicono tutti i rapporti internazionali credibili, come quelli della Ue, del dipartimento di stato americano e delle organizzazioni di giornalisti. La grazia decisa dal presidente è solo uno degli ultimi passi in questa direzione”.

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Sead Rizvanovic

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    Andrea Monti
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    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    In Sudan la violenza di genere e lo stupro usato come arma di guerra sono all’ordine del giorno. Nel mezzo della crisi umanitaria più grave del mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di un conflitto che si consuma anche sui loro corpi. La ong italiana Cesvi lavora sul campo per offrire supporto psicologico alle donne e alle loro famiglie. Martina Stefanoni ne ha parlato con Stefano Piziali, direttore generale di Cesvi

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Musica come atto terapeutico: il nuovo album di Marco Giudici

    È appena uscito “Trovarsi soli all’improvviso”, il nuovo album del musicista e produttore milanese Marco Giudici, oggi ospite di Volume. “Volevo fare dalla musica ambient, come atto terapeutico per me stesso… ma poi si è trasformata in qualcos’altro”, racconta il cantautore sulla genesi dei brani. Il disco, che per il titolo trae ispirazione da una poesia scritta dal nonno dell'artista, è un racconto intimo e delicato che parla di solitudine, fragilità e distacco, ma anche del coraggio di andare avanti e di cambiare, lasciando indietro alcune parti di sé. L'intervista e il MiniLive di Marco Giudici.

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