Approfondimenti

Lovecraft Country, la serie horror antirazzista

lovecraft country

È la settimana di Halloween, e data la situazione sanitaria mondiale quest’anno più che mai per festeggiare è necessario rivolgersi al piccolo schermo. E se c’è una cosa che ci ha abbondantemente dimostrato l’attuale pandemia, è che il vero terrore non è quello causato da fantasmi, mostri, zombie e vampiri, ma da cose più verosimili, tangibili, umane. “Tutti i mostri sono umani” ribadisce, infatti, American Horror Story, una delle serie horror più significative dell’ultimo decennio (se volete recuperarla, trovate le prime cinque stagioni su Amazon Prime Video); “i mostri umani sono peggio di tutti gli altri mostri” potrebbe aggiornare il motto Lovecraft Country, nuova produzione HBO che in Italia sbarca, su Sky Atlantic, proprio il 31 ottobre. “La terra di Lovecraft” del titolo è il New England protagonista della maggior parte dei racconti di H.P. Lovecraft, uno dei massimi autori di horror, fantascienza e fantastico mai esistiti: nato e vissuto a Providence, nel Rhode Island, tra il 1890 e il 1937, affiancato a Edgar Allan Poe per rilevanza nella storia della letteratura statunitense, è considerato l’inventore della weird fiction, corrente letteraria capace di mescolare ispirazioni contrastanti e garantire un’inquietudine straniante, e della filosofia poetica del cosmicismo, dominata da grandi divinità antiche indifferenti alle sorti dell’uomo e da un male atavico e inestinguibile che si nasconde perennemente sotto la superficie della realtà. La serie Lovecraft Country, però, non è un adattamento diretto da Lovecraft, ma una sua rielaborazione: prende le mosse da un romanzo omonimo, scritto nel 2016 da Matt Ruff e pubblicato in questi giorni in Italia da Piemme, che rievoca creature e atmosfere lovecraftiane (ma non solo) per inventare vicende nuove. E ambientarle in un contesto fondamentale: libro e serie si svolgono negli anni 50 della segregazione razziale, e i protagonisti sono tutti afroamericani. Il giovane Atticus Freeman detto Tic è un reduce della guerra di Corea che, rientrato a Chicago, si mette sulle tracce del padre scomparso, appunto, nella cosiddetta Lovecraft Country; lo accompagnano l’amica d’infanzia Letitia e lo zio George, ma col procedere degli episodi il nucleo di personaggi principali è destinato ad allargarsi, e gli stili, le ispirazioni e le dinamiche narrative a variare molto e a stratificarsi: ci saranno sette occulte e creature mostruose, spettri, streghe e demoni, viaggi extradimensionali e salti spaziotemporali, incantesimi e maledizioni, ma a fare più paura di tutte queste cose messe assieme sarà il razzismo sistemico e violento con cui i nostri eroi sono costretti a combattere letteralmente a ogni passo. Tra i produttori della serie, oltre all’onnipresente J.J. Abrams, c’è Jordan Peele, autore che – soprattutto con i film Scappa – Get Out e Noi – si è configurato, negli ultimi anni, come capofila di quello che viene chiamato social horror, un tipo di cinema che usa il genere horror per esplicitare concretissimi orrori sociali contemporanei, in particolare quelli del razzismo. L’autrice e showrunner di Lovecraft Country, però, è Misha Green, sceneggiatrice afroamericana, classe 1984, che già aveva co-creato una serie – da noi inedita – ambientata nel sud degli States prima della Guerra di Secessione e intitolata Underground. Nei suoi otto episodi, ricchissimi di riferimenti letterari, cinematografici, culturali e storici, Lovecraft Country si riappropria per i neri americani di un genere da cui sono stati sistematicamente esclusi o vittimizzati: lo stesso H.P. Lovecraft era un razzista convinto, come dimostrano alcuni suoi scritti. La serie opera una sovversione potentissima, dal punto di vista dell’immaginario, in molti modi e a diversi livelli; senza mai smettere di essere, nel frattempo, anche ottimo intrattenimento, avventuroso e – inevitabilmente – un po’ spaventoso. Perfetto per la notte di Halloween, ma anche per tutto il resto dell’anno.

Foto | Twitter

  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 02/12 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 02-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 02/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 02-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 02/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 02-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 02/12/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 02-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 02/12/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 02-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 02/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 02-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 02/12/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 02-12-2025

  • PlayStop

    Sito di Milano Ristorazione in tilt: riso e pollo ai ferri per i bimbi celiaci (e non solo)

    Da nove giorni il menù alle mense scolastiche milanesi è sempre lo stesso: riso in bianco e pollo ai ferri. Ma solo per qualcuno: i bambini e le bambine con celiachia, o che seguono una dieta etico religiosa o dedicata a causa di allergie alimentari. Una conseguenza dell’attacco informatico subito da Milano Ristorazione il 24 novembre, che ha interessato il sito e i canali d’informazione della società che eroga i pasti nei nidi d'infanzia e nelle scuole cittadine. In un post su Facebook, Milano Ristorazione aveva parlato di “qualche probabile variazione ai menù previsti e alle diete speciali, temporaneamente gestite tramite un menù semplificato per garantire il pieno rispetto degli standard di sicurezza previsti”. Senza però contattare i diretti interessati. Rosa è la mamma di due bambine celiache che frequentano due scuole milanesi. L'intervista di Chiara Manetti.

    Clip - 02-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 02/12 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 02-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 02/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 02-12-2025

  • PlayStop

    Liberi di rallentare: i Leatherette raccontano il nuovo album Ritmo Lento

    È da poco uscito Ritmo Lento, il terzo disco della band bolognese Leatherette. L'album arriva a seguito di una “pausa” che la formazione si è presa dopo un lungo e intenso tour europeo. “Avevamo bisogno di rallentare un attimo per raccogliere le idee e capire chi siamo, è stato un periodo meditativo, ma ora siamo di nuovo carichi”. Il disco ha due anime: una più diretta e punk guidata dalle chitarre, arricchita dalle voci in coro e dal sax, l’altra più calma e riflessiva dove ogni elemento è ridotto all’osso. Dal titolo del disco all’influenza dei Guided By Voices, dagli arrangiamenti dei nuovi pezzi agli incontri con Keanu Reeves e Gianni Morandi: ascolta l’intervista e il MiniLive dei Leatherette.

    Clip - 02-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 02/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 02-12-2025

  • PlayStop

    Volume di martedì 02/12/2025

    Brian Eno e l'arrivo del singolo di beneficienza per la Palestina che punta a scalare le classifiche entro Natale. Il ritorno dei My Bloody Valentine dal vivo, con volumi come sempre impressionanti. Il disco della settimana di Keaton Henson e il mini live dei Leatherette, band bolognese che ci presenta il nuovo album Ritmo Lento. Il quiz sul cinema e i dieci anni dell'album Mainstream di Calcutta.

    Volume - 02-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 02/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 02-12-2025

  • PlayStop

    Una mostra dedicata alla memoria di Roberto Franceschi

    Venerdì 5 dicembre, alle 16.30, alla Casa della Memoria di Milano, ci sarà una visita guidata dedicata alle abbonate e agli abbonati di Radio Popolare alla mostra “Ombra di tutti”, un’opera ispirata al “Maglio”, il monumento dedicato a Roberto Franceschi, il giovane ucciso dalla polizia il 23 gennaio 1973. Con noi ci saranno l’artista Patrizio Raso e Cristina Franceschi, sorella di Roberto, che ha promosso il progetto con la Fondazione Roberto Franceschi onlus. Dopo la visita guidata si terrà un incontro con le associazioni dei familiari delle vittime delle stragi di piazza Fontana e della stazione di Bologna. Ogni abbonato/a può essere accompagnato/a da una persona non abbonata. Per prenotarsi: prenotazioni@radiopopolare.it. Testo e intervista all’artista di Tiziana Ricci.

    Clip - 02-12-2025

Adesso in diretta