Agricoltura urbana inserita nella pianificazione territoriale, accade a Londra, in Canada, 420.000 abitanti nello stato dell’Ontario. Nel 2017 l’amministrazione comunale si è data una strategia per le coltivazioni cittadine. È stato un percorso partecipato, che ha preso in considerazione alcune buone pratiche già presenti, dagli orti coltivati in alcune scuole o quartieri, al mantenimento di giardini comunitari, alle azioni contro lo spreco e per l’educazione alimentare. Nella strategia approvata è stato ribadito il diritto all’accesso al cibo fresco e a prezzo equo, nonché la necessità di attrezzarsi per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il documento è molto ampio, per cui, oltre a supportare l’uso degli spazi pubblici per coltivazioni comunitarie, comprese serre e produzioni idroponiche, è stata data la possibilità anche di fare piccoli mercati delle produzioni. Esito di questa pianificazione è l’Urban Roots London, l’iniziativa probabilmente più nota di questi otto anni di strategia. Si tratta di una fattoria biologica urbana gestita da un’impresa no profit che ha due siti in gestione. Gli aspetti sociali, di aggregazione tra cittadini, ma anche di sostegno a quelli più fragili, sono tra i cardini delle attività. Proprio la dipendenza dal volontariato è una delle maggiori criticità della strategia fin qui attuata, insieme all’assenza di un ufficio del Comune dedicato al monitoraggio, e al sostegno anche economico per lo sviluppo della strategia agricola urbana. Il documento dell’amministrazione comunale prevede la possibilità di far nascere microimprese locali. È, quindi, una buona pratica che necessita di una revisione per l’attuazione, quella della città dell’Ontario, che potrebbe avere un ulteriore incremento.


