Approfondimenti

L’isolamento di Meloni, le piazze di Tolone, Biden alla Cop27 e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 11 novembre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Sono bastati 234 migranti per isolare il governo italiano dal resto dell’Europa e Meloni si dice “incredula”. La Germania si schiera con la Francia e a Mattarella è toccato far passare il messaggio, tra le righe, che finché lui sarà al Quirinale le intese europee devono essere rispettate. A Tolone i 230 naufraghi della Ocean Viking hanno atteso a bordo l’accordo per il ricollocamento di due terzi di loro in undici Paesi europei, una prova di forza del governo francese per dimostrare che seguendo gli accordi di Malta in un giorno si può arrivare a una cooperazione europea. Le truppe ucraine entrano a Kherson, l’esercito russo ha lasciato la città. Il presidente americano Biden alla Cop27 chiede scusa per le politiche di Trump e si impegna a raggiungere gli obiettivi degli accordi di Parigi sul clima.

Meloni prova a ridurre la crisi diplomatica a “un’incomprensione”

(di Anna Bredice)

L’arte della diplomazia, i canali di dialogo ufficiali, la cautela nei rapporti europei su un tema delicato come l’immigrazione. Elementi che sono mancati nel governo nei due giorni che hanno portato ad una crisi diplomatica che oggi Giorgia Meloni riduce ad una incomprensione. Ma così non è stato, e sarà per un fatto temporale, di casualità, ma in qualche modo è toccato al Capo dello Stato oggi ricucire, farsi nuovamente garante dei patti e degli accordi, che l’Italia condivide senza rischi di colpi di mano. Mattarella, a proposito della sfida migratoria verso l’Europa, ha fatto appello a criteri di solidarietà tra i paesi dell’Unione europea e di coesione nella risposta esterna, il governo l’ha considerato come una ciambella di salvataggio. Ma Mattarella, a Maastricht per l’anniversario del Patto, ha poi aggiunto che le intese devono essere efficaci e rispettose dei diritti di ciascuno. Intese che Meloni ha voluto con un atto di forza sovvertire, mettendo in difficoltà l’alleato francese. Come è accaduto in queste prime settimane con gli altri provvedimenti, dai rave party al decreto sull’immigrazione, la spinta del governo sembra partire sempre dalla propaganda, dalle risposte da dare subito all’elettorato. E così nel momento più delicato, con le navi delle Ong tenute al largo e alla prima disponibilità della Francia, ma non ancora confermata ufficialmente, Salvini si è subito intestato l’operazione, “la Francia apre i porti, bene l’aria è cambiata”, aveva detto, senza pensare che non è più all’opposizione, ma che con Giorgia Meloni ora è al governo e ciò che Roma decide ha conseguenze sugli accordi a livello europeo. Gli annunci trionfalistici, di sfida, hanno fatto prendere un’altra piega alla vicenda, che a quel punto è sfuggita di mano. oggi la presidente del Consiglio parla di “incomprensioni”, rivendicando comunque la scelta di non aprire i porti, a Mattarella è toccato far passare il messaggio, tra le righe, che finché lui sarà al Quirinale le intese europee devono essere rispettate e se si cambiano, si fa in un contesto diverso, di accordi condivisi.

Migranti, porti e Francia: le affermazioni di Meloni cedono alla prova dei fatti

(di Claudio Jampaglia)

Sono bastati 234 migranti per isolare il governo italiano dal resto dell’Europa e Meloni si dice incredula, ma dovrebbe farsi spiegare da Salvini come è andata le scorse volte. I problemi sono sempre gli stessi: la sostanza ovvero i patti sottoscritti da rispettare, e la forma cioé il doppio linguaggio tra canali diplomatici e i toni aggressivi e bugiardi in pubblico e sui social, intollerabili per gli alleati. Oggi la presidente del consiglio ha inanellato una serie di dichiarazioni più da capa delle opposizioni che da statista. Vediamole.

“Oggi a Tolone prima nave Ong a sbarcare in Francia”

E’ falso. Sono poche ma ci sono e tra l’altro un caso riguarda proprio la Ocean Viking che martedì 27 agosto 2019 attracca a Marsiglia con 356 naufraghi e li sbarca. D’altronde la base di Sos Mediterranée è Marsiglia.

“Non è scritto da nessuna parte che l’Italia sia l’unico porto possibile di sbarco del Mediterraneo”

Come minimo fuorviante perché nella convenzione Onu sul diritto del mare è scritto che in caso di richiesta di soccorso uomini, donne e bambini (senza distinzioni di stato di salute o genere) devono essere sbarcati nel primo porto sicuro, perché di salvataggio si tratta e non di crociera: quindi, se si trovano nel Mediterraneo centrale i porti sicuri sono solo quelli italiani o maltesi. Se poi vogliamo guardare i numeri le navi delle Ong salvano i naufraghi in acque internazionali e rappresentano poco più del 10% dei migranti arrivati per mare anche quest’anno, lo dicono i dati del Viminale, la gran parte dei migranti arriva da sola senza bisogno di lanciare SOS, per fortuna, e comunque la maggioranza dei salvataggi li compie la guardia costiera nelle nostre acque territoriali: il quadruplo di quelli delle Ong

“L’Europa scarica sull’Italia tutto il problema”

Falso. In Italia i rifugiati sono lo 0,2% della popolazione, in Francia lo 0,7% e in Germania addirittura l’1,5%. Prima della crisi ucraina eravamo tra gli ultimi paesi ad accogliere rifugiati, dopo Grecia, Spagna, Francia… tutti paesi mediterranei.

Le due piazze di Tolone

La reazione della Francia è incomprensibile e ingiustificata per Giorgia Meloni, sorpresa dal ripristino dei controlli di frontiere e dalla dichiarazione formale di sfiducia del governo francese. Ma la Germania sta con la Francia e dichiara che rispetterà i patti europei sull’immigrazione solo se l’Italia lo farà. Intanto a Tolone, i 230 naufraghi della Ocean Viking hanno atteso a bordo l’accordo per il ricollocamento di due terzi di loro in 11 paesi europei, una prova di forza del governo francese per dimostrare che seguendo gli accordi di Malta in un giorno si può arrivare a una cooperazione europea. Mentre in città si confrontavano nelle piazze due idee opposte di accoglienza e di Europa.

Le mamme della Cop 27 e la loro battaglia per la salute dei bambini

(di Chiara Vitali)

Bhavreen Kandhari ha deciso di partecipare alla Cop 27 per le sue figlie. Entrambe hanno diciotto anni e seri problemi ai polmoni. La causa è l’inquinamento, dice Kandhari. è partita da Delhi pochi giorni fa e il livello di gas pericolosi nell’aria era così che le scuole erano chiuse. Alla Cop non è arrivata da sola: Bhavreen fa parte di una rete di associazioni di donne e mamme che si battono per la salute dei propri figli. A guidarle è la “disperazione” per i danni fisici della crisi climatica. Credono che condividere le loro storie sia utile: essere coinvolti emotivamente nelle storie degli altri aiuta ad agire. CONTINUA A LEGGERE

Twitter smetterà di cinguettare?

(di Guglielmo Vespignani)

Twitter blue potrebbe essere già storia. La versione premium del social network lanciata mercoledì dal nuovo CEO Elon Musk, con abbonamento a 8 dollari al mese, è stata sospesa ieri, dopo che la sua attivazione aveva generato un boom di account fake. Twitter ha ripristinato la spunta blu per gli account di alto profilo, il badge di ufficialità che con Twitter Blue era ottenibile semplicemente comprando l’abbonamento.
La sospensione della versione a pagamento è l’ennesimo atto del terremoto che sta investendo l’azienda dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk. Il multimiliardario aveva già annunciato ieri il rischio di bancarotta, nel caso in cui le pesanti perdite che il colosso dei social media sta subendo non si fossero fermate.
Ma Twitter Blue non ha aiutato, anzi: il lancio della versione premium aveva già portato a due clamorose dimissioni. Yoel Roth, capo della sicurezza e dell’integrità di Twitter, e Lea Kissner, responsabile della sicurezza delle informazioni, hanno infatti abbandonato Twitter giovedì. Un tracollo che fa chiedere se, davvero, ci stiamo preparando a un mondo senza cinguettii. Del resto, i numeri fanno veramente paura. Twitter accumula un negativo di circa 4 milioni di dollari al giorno, e la cifra complessiva del debito ha raggiunto i 18,5 miliardi di dollari.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 08/12 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 08-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 08/12 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 08-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 08/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 08-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 14:29

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di lunedì 08/12/2025 delle 13:59

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 12:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 12:01

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di lunedì 08/12/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 08-12-2025

  • PlayStop

    Microfono aperto di lunedì 08/12/2025

    Vita, politica, storie, dibattito, confronto, scontro. La formula: un tema, un conduttore, degli ospiti e voi. Dalla notizia del momento alla vita di tutti i giorni: si parla di tutto e c’è spazio per tutti. Basta telefonare e argomentare. Il Microfono Aperto è nato insieme a Radio Popolare e ne resta un cardine. Negli anni ha cambiato conduttori, forma, orari, durata, non la sostanza: la voce alle ascoltatrici e agli ascoltatori, la loro opinione, il loro punto di vista sulle cose.

    Microfono aperto del sabato - 08-12-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di lunedì 08/12/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 08-12-2025

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 07/12/2025

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 07-12-2025

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 07/12/2025

    In onda dal 2001, Prospettive Musicali esplora espressioni musicali poco rappresentate. Non è un programma di genere, non è un programma di novità discografiche, non è un programma di classici dell’underground, non è un programma di gruppi emergenti. Ma è un po’ tutte queste cose mischiate insieme dal gusto personale dei conduttori. Ad alternarsi in onda e alla scelta delle musiche sono Gigi Longo, Fabio Barbieri e Lino Brunetti, con un’incursione annuale di Alessandro Achilli che è stato uno storico conduttore del programma.

    Prospettive Musicali - 07-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di domenica 07/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 07-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di domenica 07/12/2025 - ore 21:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 07-12-2025

Adesso in diretta