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L’indagine su Meloni è una nuova occasione di scontro con la magistratura

Meloni ANSA

La notizia, enorme nella sua portata, irrompe attraverso i social: solo in seguito la riprendono agenzie e giornali. È un video di neanche due minuti pubblicato sulla pagina Facebook della Presidente del Consiglio e tre minuti dopo mandato ai giornalisti. In pochi secondi sui social i commenti degli utenti sono tutti per lei, dalla sua parte e contro il nemico di sempre, ma ora nuovissimo contro di lei: i giudici. Davanti all’iscrizione nel registro degli indagati per Giorgia Meloni sul caso Almasri  la reazione è stata quella abituale, ma oggi elevata all’ennesima potenza: il vittimismo, l’insinuazione di un complotto. Lei che si erge contro i nemici che non vogliono che continui a governare. “Non sono ricattabile, non mi faccio intimidire, vado avanti a testa alta”, dice. Tempo fa “non sono ricattabile”, lo disse a Silvio Berlusconi, oggi con Berlusconi invece condivide il nemico, i magistrati, e trova un grandissimo alleato, che forse non avrebbe voluto, ovvero Matteo Salvini. “Vergogna, vergogna”, dice il capo della Lega, che sottolinea come l’indagine su Giorgia Meloni arrivi dallo stesso procuratore che lo processò a Palermo. Meloni si atteggia a vittima di quel potere che “non vuole che lei cambi le cose”, insinua complotti addirittura citando la stessa Corte penale internazionale, “Curiosamente, dice, la Corte emette il mandato quando Almasri stava entrando in Italia”. E naturalmente, in men che non si dica, tutto il governo si stringe attorno a lei, nella stessa linea, evocando possibili motivi di vendetta da parte dei magistrati, la separazione delle carriere in particolare. Si tratta di una sorta di giustizia ad orologeria secondo la visione del governo, che evoca in qualche modo anche il ministro Giuli, e soprattutto Salvini, il quale da ora in poi potrà dire di essere stato il primo a vedere il pericolo. È probabile a questo punto che nemmeno Santanchè lascerà il governo, che diventi una battaglia di tutti: quella contro un altro potere dello Stato.

  • Autore articolo
    Anna Bredice
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    Chiara Bersani a Triennale Teatro: "Michel Petrucciani mi ha ispirata" Artista associata di Triennale Teatro per il triennio 2025-27, la coreografa e performer Chiara Bersani arriva a Milano con il suo ultimo spettacolo, The Animals I Am. Il lavoro è una evoluzione di due precedenti lavori, in cui Bersani ripensava i codici del balletto classico a partire da un corpo divergente, come il suo, a causa dell’osteogenesi imperfetta. Il nuovo progetto porta in scena tre performer con disabilità, per sfatare il concetto dell'artista disabile come "eccezione", con uno statement essenzialmente politico. Bersani si è ispirata al celebre pianista jazz Michel Petrucciani, che aveva la sua stessa condizione genetica, a sua volta audace nel suo modo di esprimere arte attraverso il proprio corpo. L'intervista di Ira Rubini.

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    Giorgia Meloni dice "mai la patrimoniale", ma nessun partito l'ha proposta e invece la CGIL, come ad esempio Oxfam con “Tax the Rich” propongono imposte selettive su grandi patrimoni, quindi di cosa stiamo parlando? Lo abbiamo chiesto a Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia fiscale di Oxfam Italia. Mentre Marco Revelli politologo (intervistato da Alessandra Tommasi" ricostruisce come e da quando la sinistra italiana ha deciso che non voleva più "tassare i ricchi". Sara Milanese ci aggiorna sull'apertura dei lavori della COP30 di Belém (Brasile) tra grandi Paesi che vogliono meno imposizioni, negazionismo climatico di Trump e mancanza di fondi. Infine, Jim Skea tra i maggiori climatologi al mondo e presidente dell’IPCC (l’organismo dell’Onu che misura i cambiamenti climatici e promuove mitigazione e riduzione), intervistato da Lorenzo Tecleme de "Il Giusto Clima", ci spiega l'urgenza di guardare al futuro dell'umanità.

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