Approfondimenti

Le storie dell’incorreggibile Lupin III

Nella seconda metà degli anni Settanta del Novecento la TV italiana accolse un elevato numero di serie animate provenienti dal Giappone. Accanto alle storie lacrimevoli di bambini senza famiglia e a quelle di robot giganteschi che proteggevano il mondo dai malvagi, fece capolino una serie che con i due filoni citati non aveva nulla a che vedere.

Nel 1979 debuttò sugli schermi televisivi italiani il ladro erotomane Lupin III. All’epoca veniva ritenuta una serie minore e, pertanto, fu buttata nel palinsesto senza particolari riguardi. Nel corso del tempo Lupin III divenne uno dei personaggi più amati e richiesti, pertanto la sua importanza crebbe in modo straordinario.

In origine Lupin III era un manga. Uscì in Giappone per la prima volta nel 1967 e oggi, a quasi cinquant’anni di distanza dal suo debutto, viene ristampato in edizione integrale da Planet Manga, la divisione dedicata ai fumetti giapponesi di Panini Comics. L’autore del fumetto è il signor Monkey Punch, pseudonimo di Kazuhiro Kato, l’ex-radiologo che nel 1965 decise di diventare mangaka, ovvero autore di fumetti manga.

Le storie di Lupin III sono ancora oggi di piacevole lettura. Sorprende il loro taglio narrativo sincopato, nervoso e sgangherato. Il senso dello humour di Monkey Punch è un irresistibile minestrone di generi in cui si intrecciano sfacciatamente commedia slapstick, hard-boiled e porno soft. Mettete insieme Staanlio e Ollio, i fratelli Marx, Mickey Spillane, i soliti ignoti e sette uomini d’ora e avrete qualcosa che si avvicina a Lupin III e al suo amore per il crimine, per le donne formose, per le entrate a sorpresa e per le fughe a effetto.

Nella primissima storia compare il ridicolo ma immaercescibile Ispettore Zenigata che, sin da questa prima storia volutamente caotica e squadernata, viene turlupinato dall’abile e spesso subdolo Lupin. Le soluzioni narrative di Monkey Punch lo portano alla meta-narrazione, ritraendo se stesso mentre disegna la storia che stiamo leggendo, oppure lo spingono verso soluzioni e tagli grafici che richiamano i frenetici montaggi di Will Eisner e i primissimi piani di Guido Crepax. Spettacolare e trascinante, il mondo di Lupin III si arricchisce pagina dopo pagina di elementi inaspettati, come la sensuale Fujiko Mine, che esteticamente fu ispirata dalla nostra Rossana Podestà.

Leggere Lupin III è un modo insolito ma estremamente gratificante di entrare in un universo fumettistico divertente e folle allo stesso tempo.

 

LUPIN III – Volume 1, Planet Manga – Panini Comics, 126 pagine – bianco e nero – brossura, 4 euro e 50

  • Autore articolo
    Maurizio Principato
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