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Le prove di campo largo si arenano sulle nomine Rai

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In Cassazione la fotografia ritrae tutti insieme al deposito delle firme per il referendum sull’Autonomia differenziata. Mezz’ora dopo alla Camera dei Deputati il campo largo consegna invece l’immagine di una frattura: Bonelli e Fratoianni seduti su un divano che parlano al telefono con Elly Schlein, lontana solo pochi metri, in un corridoio laterale, irritata o forse perlomeno stupita dalla divisione così netta su un tema come la Rai.

Conte se ne era già andato dopo aver lasciato alle telecamere un giudizio tagliente sul Partito Democratico. La spaccatura è del Pd che sta con Renzi, dice. Per mezza giornata un tutti contro tutti. Sono volate parole forti, come quelle di Calenda che ai Cinque Stelle e ad Avs dice che si sono fatti comprare. Una sorta di capovolgimento dei soliti cliché sulla Rai. Pd e centristi colpevoli da sempre di cercare inciuci e poltrone nella Tv pubblica, ora sono loro invece a non aver toccato palla, scegliendo di non partecipare al voto.

Alla fine il consigliere in quota sinistra, cioè Cinque Stelle e Avs, è Roberto Natale. Al Senato Alessandro di Majo. La prossima prova di unità oppure di divisione è il voto ancora più importante in Commissione di vigilanza del presidente della Rai. Elly Schlein non ha nascosto la sua irritazione perché ritiene che i patti siano stati violati. La posizione fino a ieri, racconta, era quella per tutte le opposizioni di non entrare in aula.

Al di là del tema Rai, il fatto è che il campo largo fa fatica ad avanzare su parecchie questioni, quando c’è da votare come in questo caso, oppure quando bisogna prendere posizioni sulla politica estera, come la guerra in Ucraina. Bonelli oggi si è lasciato sfuggire la frase “il campo largo non esiste, è un lavoro da fare con pazienza”. Il punto, forse, è capire chi ci deve essere dentro al campo. Se c’è Renzi non c’è Conte, e quanto il leader dei Cinque Stelle scarichi sul Pd tutte le difficoltà interne, quelle attuali di linea e di rapporto con Grillo per non risultare troppo debole nei confronti del Partito Democratico.

  • Autore articolo
    Daniele Particelli
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    “Regole a Milano” sempre più spietate: i Delta V raccontano il nuovo album

    E’ da poco uscito “In Fatti Ostili”, nuovo album della storica formazione milanese Delta V. Durante il tour promozionale del disco, Martina e Carlo sono passati a Volume per raccontarcelo e suonarci alcuni pezzi dal vivo. A legare le nuove tracce, raccontano, “è stato il senso di spaesamento” ma anche “la sensazione di vivere in un mondo sempre più ostile e rivolto unicamente a se stesso”. Nella forma di un elegante cantautorato elettronico, l’album offre una lucida fotografia della società di oggi, in cui concetti di fiducia, altruismo e speranza paiono sempre più lontani. La metafora che la band utilizza per affrontare questi temi è spesso quella della città da cui proviene: “Milano ricorda molto Dorian Grey, si specchia e si vede sempre bella e giovane ma manca sempre più di sostanza”. Ascolta l’intervista e il MiniLive dei Delta V, a cura di Dario Grande.

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    In Cisgiordania situazione sempre più pericolosa, anche per gli attivisti

    Dopo l'aggressione a tre attivisti italiani in un villaggio vicino a Gerico, abbiamo intervistato Elena Castellani, attivista di Assopace Palestina, una delle organizzazioni di sostegno della missione in interposizione non violenta nei territori occupati, che ci spiega qual è il lavoro dei volontari e il contesto nel quale si trovano. “Gli attivisti internazionali di interposizione non violenta – spiega Elena Castellani - aiutano i palestinesi in vari modi, come la sorveglianza notturna o diurna, l'accompagnamento dei bambini, dei pastori, per cercare di evitare le aggressioni dei coloni, che sono praticamente quotidiane: i palestinesi vengono feriti, malmenati, a volte anche uccisi e quando va meno peggio, i coloni distruggono le proprietà, le case, ammazzano gli animali. I coloni vengono fiancheggiati dai militari israeliani che, invece, di proteggere gli aggrediti difendono i coloni, cioè gli aggressori”. L'intervista di Alessandro Principe.

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    La Fura dels Baus a Milano con un Amleto contemporaneo che lotta per l'ambiente

    La Fura dels Baus, celebre compagnia catalana, torna a Milano, alla Fabbrica del Vapore con la sua nuova creazione immersiva “SONS: SER O NO SER”, ispirata all’Amleto di William Shakespeare. L’opera sarà in scena fino al 14 dicembre 2025 in un allestimento site-specific che trasformerà completamente gli spazi della Fabbrica del Vapore, offrendo al pubblico un’esperienza sensoriale e coinvolgente fuori dagli schemi, che attraversa temi contemporanei, dall'ambiente ai conflitti. Lo ha spiegato Carlus Padrissa, direttore artistico della Fura dels Baus.

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    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

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