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Le novità della legge sul “dopo di noi”

“Che ne sarà di mio figlio o di mia figlia quando non ci saremo più?”. E’ una delle maggiori preoccupazioni dei genitori di figli con disabilità grave. Li hanno cresciuti, curati e assistiti, a volte con scarso sostegno economico e sociale da parte della sanità pubblica. E poi quando i genitori invecchiano diventa quasi assillante la preoccupazione del “dopo”.

Con enorme ritardo, in Parlamento è stata approvata in via definitiva la legge denominata “dopo di noi”.  312 sì, 64 no e 26 astenuti, hanno votato contro i deputati Cinque Stelle, perché ritengono la legge un favore ai privati. Sinistra italiana si è astenuta.

La legge prevede risorse economiche, sgravi fiscali e disponibilità di alloggi per i disabili gravi rimasti senza sostegno familiare. Si calcola che siano 150 mila. Per la prima volta viene istituito un Fondo specifico, con 90 milioni di euro da dividere in tre anni.

La legge prevede un “progetto individuale di cura e assistenza” da mettere a punto ancora prima che vengano a mancare i parenti. I genitori, quindi, potranno decidere a chi affidare la gestione e la cura del figlio disabile e del patrimonio che erediterà, destinato al suo sostegno. Un patrimonio che potrà ricevere agevolazioni e sgravi fiscali, così come le assicurazioni che sono state stipulate a loro vantaggio.

La legge, tra l’altro, prevede la nascita e lo sviluppo di realtà già esistenti, ma a macchia di leopardo, più al Nord che al Sud, di co-housing, cioè appartamenti condivisi da persone disabili, e non destinarli a strutture simili ad ospedali. Negli ultimi anni si sono verificate esperienze di questo tipo a Roma, Milano e Torino. In questi progetti dovranno essere coinvolti gli Enti locali.

Soddisfatta, quasi emozionata Ileana Argentin, deputata del Pd, disabile, che da anni si batte per l’approvazione di questa legge.

Ascolta l’intervista integrale a Ileana Argentin

Ileana Argentin

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    Anna Bredice
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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

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