Approfondimenti

Le due partite nel PD, il gioco di Renzi per alzare la posta in gioco e le altre notizie della giornata

tavolo lavoro fico

Il racconto della giornata di lunedì 1° febbraio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il sospetto di PD e M5S che Renzi voglia solo alzare la posta tenendosi ben lontano dal dire se vuole Conte oppure no è sempre più forte, mentre viene quasi da chiedersi quanti partiti ci siano all’interno del Partito Democratico. I dati dell’ISTAT ci dicono che in un anno sono andati persi 450 mila posti di lavoro mentre in Lombardia il caos sui vaccini è tutt’altro che risolto. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Renzi vuole alzare la posta in gioco senza sbilanciarsi sul nome di Conte?

(di Anna Bredice)

Quel sospetto tra il Pd e i Cinque Stelle che Renzi voglia solo alzare la posta tenendosi ben lontano dal dire se vuole Conte oppure no, è diventato più forte nel primo pomeriggio quando al tavolo del programma è arrivato il tema più divisivo di tutti, il Mes, seguito dal lavoro, dall’allontanamento di Arcuri dalla campagna vaccinale e dalla scuola. Tutte caselle sulle quali oggi è impazzato il toto-ministri. E poi, ciliegina sulla torta, la richiesta di Italia Viva di uscire dalla sala della Lupa con una specie di contratto di governo scritto, cosa di cui finora non si era parlato. Per Italia Viva serve il Mes almeno una parte, questa è l’unica concessione che fanno, ma serve.
I Cinque Stelle, già messi in difficoltà da una fronda pronta a dare battaglia, sono fermi sul no. Il PD come al solito sta a metà, raggiunto nei corridoi di Montecitorio, il ministro Boccia è arrabbiato, “sul Mes non si dice la verità, quei soldi non possono esserci da domani”, dice. Il tavolo di programma diventa un’operazione difficile e lenta, nel tardo pomeriggio si è dovuto affrontare il tema della giustizia, altro problema. Tanto per essere chiari, diversi deputati di Italia viva nelle stesse ore hanno presentato un emendamento al decreto mille proroghe per annullare la legge sullo stop alla prescrizione. Sono molti di più gli argomenti di divisione che quelli su cui si può trovare un accordo, se Renzi insiste sul Mes, i cinque stelle pongono la necessità di completare il reddito di cittadinanza con politiche attive, introducendo anche il salario minimo. Spunta anche nel possibile conte ter un termine del passato, la Bicamerale per il Recovery fund, e questo vuol dire coinvolgere nella discussione e decisioni sull’utilizzo dei soldi anche le opposizioni. Unico tema su cui può esserci una condivisione è la legge elettorale, il proporzionale con le preferenze. Nella sua lettera settimanale Renzi conclude annunciando che il governo il fine settimana ci sarà, ma che tutto queste condizioni possano essere accettate dai Cinque stelle e da Conte è tutto da vedere.

Quanti partiti ci sono nel Partito Democratico?

(di Luigi Ambrosio)

Quanti partiti ci sono nel Partito Democratico? A ora di pranzo, nel pieno delle trattative per il governo, Zingaretti ha riunito il comitato politico. Nel Pd c’era tensione tra chi vorrebbe farla finita con Renzi e chi non si sente così distanze dalle sue posizioni. Alla fine Zingaretti ha detto: “Conte e Gualtieri –il ministro dell’economia nel mirino di Renzi- non si toccano”. Poche ore prima, in una intervista aveva parlato Luigi Zanda, già presidente e tesoriere del PD, senatore, ex margherita: “senza Conte, si deve fare un governo con una personalità di alto profilo” aveva detto.
Si stanno giocando almeno due partite a Roma: quella di potere per il governo. E quella di potere dentro al Partito Democratico. La seconda influenza pesantemente la prima. Zingaretti, il segretario, e con lui Orlando, le due colonne della componente che arriva dai Ds e ancora prima dal Pci, non rinunciano all’idea di andare a elezioni. Rischierebbero la sconfitta. Ma potrebbero sbarazzarsi dei gruppi parlamentari attuali, decisi da Renzi. Riprendere il controllo in Parlamento, blindare il partito a costo di perdere il governo.
Dall’altra parte ci sono gli ex Margherita, i riformisti, i renziani rimasti dentro, e poi i liberali e i battitori liberi. Vogliono continuare a stare al governo, non vogliono votare, un po’ per ragioni speculari, per non essere spazzati via, un po’ per non finire a stringere una alleanza strategica col Movimento 5 Stelle che rifiutano.
Quattro partiti in uno, almeno, alla ricerca di una mediazione: mettere Andrea Orlando alla guida del gruppo alla Camera. Non si andrebbe a votare, e Zingaretti rimetterebbe ordine tra i parlamentari.
Quattro partiti in uno e poi c’è Roma. Il Pd romano dominato da Bettini, oggi consigliere di Zingaretti, ieri di Veltroni. Un partito nel partito, che tesse una ulteriore, propria strategia di potere.
Quando ci si chiede perché il Pd, in questa crisi, non abbia una voce chiara e forte, la ragione sta qui: non c’è un PD. Ce ne sono tanti. Forse troppi.

450mila posti di lavoro in fumo in Italia in un anno

La fotografia del lavoro oggi in Italia è molto pesante. I dati dell’Istat ci dicono che in un anno sono andati persi 450 mila posti di lavoro. In un mese, l’ultimo del 2020, sono stati 100mila e di questi quasi tutti erano occupati da donne. Sono proprio loro, con i giovani, i più colpiti.
Sul crollo del lavoro femminile abbiamo sentito Lella Palladino del Forum Disuguaglianze:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Calano i tamponi e aumenta il tasso di positività al COVID nelle ultime 24 ore. Così, anche se il numero dei nuovi casi accertati sembra basso, 7.925, il tasso di positività è salito al 5,6%. Forte aumento dei morti: quasi cento più di ieri: erano stati 237, oggi 329. Aumentano anche terapie intensive e ricoveri ordinari: +37 e + 164.

Il tasso di positività in Lombardia è più alto: 6.3%. 1.093 i nuovi casi accertati con 17.151 tamponi effettuati. Domani in Regione Letizia Moratti presenterà il piano regionale dei vaccini. Ci sarà poi il voto sulla mozione di sfiducia al presidente della regione Fontana presentata dalle opposizioni.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 29/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 29-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 29/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 29-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 29/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 29-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Conduzione musicale di lunedì 29/12/2025 delle 17:35

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 29-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 29/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 29-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 29/12/2025 - ore 15:35

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 29-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 29/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 29-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 29/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 29-12-2025

  • PlayStop

    Ucraina, dopo l’incontro Trump-Zelensky dichiarazioni di ottimismo ma nessuna svolta

    Dichiarazioni di ottimismo, soprattutto da parte di Trump, ma nessuna svolta concreta. L’incontro di Mar-a-Lago tra il presidente degli Stati Uniti e quello ucraino Zelensky prolunga le trattative sulla possibile fine della guerra, che però continuano a non mostrare segnali di accelerazione. Ne abbiamo parlato con Gianluca Pastori, che insegna storia delle relazioni politiche tra il Nord America e l’Europa all’Università Cattolica di Milano. L'intervista di Andrea Monti.

    Clip - 29-12-2025

  • PlayStop

    Absolute Beginners - ep.1 Irish Invasion

    Negli ultimi tempi l’Irlanda ha invaso le mappe della cultura pop. In particolare la sua scena musicale alternativa, che non sono solo Fontaines DC e Kneecap ma tutta una nuova generazione di band post punk e artisti di colore figli dell’immigrazione, che stanno ridefinendo il concetto stesso di identità irlandese.

    A tempo di parola - 29-12-2025

  • PlayStop

    La conversazione di lunedì 29/12/2025

    Incontri radiofonici con autori, musicisti, giornalisti, personaggi del mondo della radio e della televisione. Il tempo lungo di una conversazione per raccontare storie, biografie, progetti e mondi. Dal lunedì al venerdì, dalle 10.35 alle 11.30 fino al 3 gennaio

    La conversazione - 29-12-2025

Adesso in diretta