Affinity Partners, la società di private equity guidata da Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump, ha dichiarato di ritirarsi dall’operazione immobiliare in corso a Belgrado. L’operazione prevedeva appartamenti di lusso e un Trump hotel, che avrebbero dovuto sostituire gli edifici bombardati vicino alla sede del governo serbo, a Belgrado.
La decisione è stata presa dopo che i procuratori serbi hanno incriminato un ministro del governo, un suo collaboratore e due funzionari per corruzione – in relazione a un progetto da circa mezzo miliardo di dollari. Affinity Partners lavorava al complesso insieme alla Trump Organization, che è gestita dai figli di Trump, Eric e Donald Jr. Il piano, sin dall’inizio, ha presentato elementi di criticità. Le strutture da demolire erano quelle gravemente danneggiate dai bombardamenti della Nato su Belgrado del 1999. La legge serba aveva designato il sito come bene culturale e simbolo delle sofferenze subite dai serbi.
Erano passati pochi giorni dall’elezione di Trump, nel novembre 2024, che il governo serbo mostrava però la disponibilità a tirare giù tutto e ricostruire. Una parte delle forze politiche serbe, e della società civile, avevano cercato di opporsi, senza successo. Da quasi subito, oltre le proteste, si erano diffusi i timori di irregolarità. Almeno due funzionari coinvolti nella gestione delle autorizzazioni per lo sviluppo del complesso si erano dovuti dimettere. Circa sei mesi fa, un avvocato di spicco dello studio legale di Kushner era volato a Belgrado per valutare la situazione. I funzionari serbi gli avevano spiegato che tutte le controversie vertevano su semplici errori amministrativi. Il mese scorso, il Parlamento serbo aveva poi approvato una legge per annullare la tutela del patrimonio culturale del sito. La decisione aveva rivelato quello che a molti era chiaro sin dall’inizio. E cioè che il presidente serbo Aleksandar Vucic, che ha sempre presentato il progetto come un modo per attirare turisti e quindi soldi a Belgrado, lo usava in realtà per compiacere la Casa Bianca. Ora è l’arresto dei funzionari, e la decisione di Kushner di ritirarsi, impone un probabile, forse definitivo stop, al progetto.
La vicenda rivela l’intreccio tra politica e affari che la salita di Trump alla Casa Bianca comporta. La Trump Organization ha peraltro progetti immobiliari in molti altri Paesi. Vietnam, India, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Arabia Saudita, Oman. La stessa Affinity Partners, la società del genero di Trump, è finanziata in gran parte da fondi sovrani esteri, in particolare quello saudita – di qui la simpatia con cui il regime di Muhammed bin Salman viene visto oggi a Washington. C’è anche, infine, da rilevare il ruolo di queste istituzioni finanziarie legate a Trump in una serie di affari interni. Proprio Affinity Partners ha recentemente aiutato la Paramount a lanciare un’offerta ostile per l’acquisizione di Warner Bros Discovery. Tra le partecipazioni della Warner figura anche CNN, uno dei media che Trump considera suoi grandi nemici, e che nelle mani di Paramount, controllata dalla famiglia Ellison, molto vicina a Trump, verrebbe probabilmente ridotta al silenzio.


