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Le gravi parole di Dario Nardella

Caro sindaco di Firenze Dario Nardella,

noi non sosteniamo che le tue parole a commento dello stupro denunciato da due ragazze nella città che amministri, a opera di due Carabinieri, siano state pronunciate per affermare che le studentesse abbiano messo in atto comportamenti tali da averle poste nelle condizioni di subire la violenza. Non ci sfiora l’idea che tu possa pensare una aberrazione quale “se la sono cercata”. Allo stesso tempo però vogliamo farti notare come la tua scelta di sottolineare i presunti comportamenti trasgressivi e pericolosi degli studenti stranieri a Firenze -assieme all’orrore della violenza e all’auspicio che gli investigatori facciano velocemente piena luce su quanto accaduto- regali un formidabile argomento e un alibi in più a tutti coloro che il “se la sono andata a cercare” lo stanno invece pensando o addirittura affermando.

“E’ importante che gli studenti americani imparino, anche con l’aiuto delle università e delle nostre istituzioni, che Firenze non è la città dello sballo”, hai sottolineato. Senza dubbio è vero che Firenze non sia Disneyland, come hai detto. Ma dovresti renderti conto che introdurre elementi di polemica che si prestano, da parte di chi fosse in malafede, a essere usati contro le studentesse a poche ore dalla loro denuncia dello stupro contribuisce a creare un clima ostile nei loro confronti.

Caro Dario Nardella, noi crediamo che queste parole a commento della notizia della denuncia di uno stupro di due studentesse da parte di due Carabinieri, rappresentino un grave errore e non avrebbero dovuto essere pronunciate da parte di chi ricopre la carica di sindaco di Firenze

 

 

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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