Approfondimenti

Il cementificio francese trattava con l’Isis

“Questa è una storia di deriva, una storia di zona grigia di quelle che producono le guerre. La storia di un cementificio in Siria, uno dei più importanti e moderni del Medio Oriente, che la sua direzione ha tentato di far funzionare a tutti i costi, al centro di un Paese messo a ferro e fuoco, al prezzo di accordi torbidi e inconfessabili con i gruppi armati circostanti, tra cui l’organizzazione dello Stato Islamico”.

Si apre così l’inchiesta sul cementificio francese LaFarge in Siria, pubblicata oggi su Le Monde.

La storia del cementificio di Jalabiya, città nel nord-est della Siria, comincia nelle mani del gruppo egiziano Orascom, acquisito successivamente da LaFarge nel 2007. La fabbrica, rinnovata, è entrata poi in attività nel 2010. Con una produzione di 2,6 milioni di tonnellate di cemento all’anno, LaFarge è diventata la prima produttrice mondiale di cemento grazie anche alla successiva fusione con la società svizzera Holcim.

Con un valore di progetto stimato a 600 milioni di euro, era uno degli investimenti stranieri più importanti in Siria, oltre a quelli nel settore petrolifero, e uno dei fiori all’occhiello dei cementifici francesi. Cosa fondamentale poi, rappresentava anche un’opportunità di lavoro per la popolazione siriana: la fabbrica contava almeno 250 collaboratori, per la maggior parte del luogo.

La fabbrica, situata tra Raqqa – la capitale dell’Isis in Siria – e la città turca di Kobane, si viene a trovare al centro degli scontri tra le milizie curde e quelle dell’Isis e tra l’esercito siriano e l’opposizione armata. “Fino al 2013, continua la produzione – scrive Le Monde – malgrado l’instabilità crescente nella regione, dovuta alla guerra civile scoppiata nel 2011”.

Ma dalla primavera del 2013, Isis prende il controllo delle città circostanti e il cementificio si trova a negoziare con i jihadisti i diritti di passaggio per i suoi camion e a comprare perfino il loro petrolio. Per poco più di un anno, quindi, LaFarge ha indirettamente finanziato l’organizzazione terroristica e secondo Le Monde, c’è uno scambio di mail che conferma che la direzione della fabbrica a Parigi era al corrente di quello che stava accadendo in Siria.

Il gruppo francese ha così potuto continuare a lavorare fino a quando l’Isis  non ha preso definitivamente possesso della struttura il 19 settembre 2014. Da febbraio 2015, il cementificio è una base delle forze speciali occidentali francesi, americane e inglesi a sostegno delle forze curdo-arabe contro i jihadisti.

  • Autore articolo
    Simona Saccaro
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 01/12 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 01/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 01/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 01/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    A come Atlante di lunedì 01/12/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 01-12-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di lunedì 01/12/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 01-12-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di lunedì 01/12/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 01-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di lunedì 01/12/2025

    Giornata mondiale per la lotta all’AIDS, Roberta Villa, giornalista scientifica, racconta la preoccupazione della comunità scientifica internazionale per il ritiro degli USA dalle politiche di eradicazione dell'infezione: i farmaci ci sono, manca la politica. Paolo Meli, Responsabile delle Case Alloggio di Bergamo Casa Raphael e Casa San Michele, è stato Presidente del CICA nazionale, ci racconta come 6 nuove diagnosi su 10 in Italia siano tardive, e ci racconta cosa sia il fast-treck per la prevenzione della diffusione dell'infezione da HIV. Da Kiev, Sabato Angieri, analizza le aspettative ucraine per un accordo di pace. A Milano stasera all'Arci Bellezza si discute di Spazi sociali e cultura, ce lo racconta Carlo Testini responsabile disuguaglianze, diritti sociali e libertà – ARCI Nazionale

    Presto Presto – Interviste e analisi - 01-12-2025

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 01/12/2025

    Viviamo un’epoca in cui la forza e la sopraffazione prevalgono su giustizia e solidarietà. Per questo occuparsi di diritti umani è ancora più importante. La Fondazione Diritti Umani lo fa utilizzando più linguaggi: qui con Rights Now, ogni lunedì alle 8. A cura di Danilo De Biasio. Per suggerimenti: direzione@fondazionedirittiumani.org

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 01-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di lunedì 01/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 01-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di lunedì 01/12/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 01-12-2025

Adesso in diretta