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La vendetta

marco garzonio - l'ambrosiano

Sinwar, capo di Hamas, è stato ucciso, Netanyahu commenta: «Un bel giorno ma la guerra continua». La giustizia se ha le tinte della vendetta non ripara i torti ma fa ardere le braci per ritorsioni che innescano rappresaglie, le quali produrranno inimicizie, conflitti, odio, morte in una catena distruttiva di cui si perde l’inizio. Mi chiedo cos’è rimasto in bambine e bambini di Gaza, salvi a fronte di 42.500 vittime, che han visto morire mamme, papà, fratelli o recano mutilazioni. Non stan meglio psicologicamente i piccoli israeliani sopravvissuti al massacro del 7 ottobre, le famiglie di ostaggi, i coetanei costretti a lasciar casa in Galilea minacciata da Hezbollah. Chissà poi cosa faranno i libanesi aggrediti e i siriani profughi nella valle della Beqā che devon tornare sotto Bashar al-Assad. Le domande son ciliegie. M’interrogo se Europa e Occidente voglion la fine della guerra tra Russia e Ucraina; né “i Grandi”, né la Nato (Alleanza difensiva!) hanno obiettato a Zelensky che va fermato l’aggressore e ristabilito il diritto, ma un negoziato parte se c’è un piano di pace non il “Piano per la vittoria”. Nel clima internazionale v’è da chiedersi se non sia in atto anche in Italia un far politica “vendicandosi” della Costituzione e della lotta di Liberazione dal nazifascismo grazie alla quale si son ritrovate dignità e democrazia. Se non fosse questo il corso della destra, preparato con furbizia da FdI unica opposizione a Draghi e spregiudicatezza da Lega e FI allora e sempre in maggioranza, non si capirebbero le riforme meloniane, tipo premierato; le leggi illiberali verso giornalisti, magistrati, giovani in dissenso; i modi padronali nelle nomine (esempio la designazione dei giudici della Corte). Le opposizioni sono ostaggi di simmetrie se evocano il fascismo invece di battersi con alternative di idee, progetti, sogni. La storia non si ripete. Invece in tempi bui prevalgono regressioni a istinti individuali e convenienze collettive, come il capo solo al comando, che fonda il potere su paure, sospetti, proiezioni (il “non sono ricattabile” della premier: da chi, da cosa?) attorniato da fedelissimi, adepti, interessi corporativi, corifei pronti a saltar sul carro del vincitore e a soffiare sulle braci di conflitti [ri]vendicativi. 

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    Marco Garzonio
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    Liberi di rallentare: i Leatherette raccontano il nuovo album Ritmo Lento

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    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Brian Eno e l'arrivo del singolo di beneficienza per la Palestina che punta a scalare le classifiche entro Natale. Il ritorno dei My Bloody Valentine dal vivo, con volumi come sempre impressionanti. Il disco della settimana di Keaton Henson e il mini live dei Leatherette, band bolognese che ci presenta il nuovo album Ritmo Lento. Il quiz sul cinema e i dieci anni dell'album Mainstream di Calcutta.

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    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

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    Venerdì 5 dicembre, alle 16.30, alla Casa della Memoria di Milano, ci sarà una visita guidata dedicata alle abbonate e agli abbonati di Radio Popolare alla mostra “Ombra di tutti”, un’opera ispirata al “Maglio”, il monumento dedicato a Roberto Franceschi, il giovane ucciso dalla polizia il 23 gennaio 1973. Con noi ci saranno l’artista Patrizio Raso e Cristina Franceschi, sorella di Roberto, che ha promosso il progetto con la Fondazione Roberto Franceschi onlus. Dopo la visita guidata si terrà un incontro con le associazioni dei familiari delle vittime delle stragi di piazza Fontana e della stazione di Bologna. Ogni abbonato/a può essere accompagnato/a da una persona non abbonata. Per prenotarsi: prenotazioni@radiopopolare.it. Testo e intervista all’artista di Tiziana Ricci.

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    Di Cesare: “Sul fascismo c’è una mancanza di vigilanza culturale ed etica”

    Una casa editrice di estrema destra si iscrive alla Fiera nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri, Più liberi”, organizzata dall’Associazione editori italiani. Alcuni intellettuali si chiedono se sia opportuno ospitare pensieri razzisti o apologie del nazismo e come spiega la filosofa e scrittrice Donatella Di Cesare, esperta internazionale di "negazionismo" (l'ultimo suo libro per Einaudi si intitola “Tecnofascismo”): “Non discutiamo la libertà di pensiero e di pubblicazione per una casa editrice, ma l’idea della Fiera intitolata Più libri, Più Liberi a cui chiediamo se è giusto offrire questa vetrina ulteriore, così emblematica e significativa, dove verranno esposti autori e tematiche che in altri paesi europei come la Germania non sono tollerate”. “In Italia c’è una soglia molto bassa di attenzione, forse perché i temi storici non vengono approfonditi e siamo ancora nella vulgata del rigurgito del passato che ritorna o di temi folcloristici da non prendere seriamente e secondo me è un elemento critico e una mancanza di vigilanza culturale ed etica”. Ascolta l'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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    Pubblica di martedì 02/12/2025

    C’è un tesoro in Italia, ambito da sempre, ed è il tesoro delle Assicurazioni Generali. Chi comanda a Trieste, comanda su un pezzo importante del paese. Per 70 anni il tesoro delle Generali è stato controllato da Mediobanca, che una volta era il salotto del capitalismo familiare italiano e oggi è una solida banca milanese. Nell’ultimo anno, grosso modo, due capitalisti nostrani, non si sa se anche coraggiosi, Francesco Gaetano Caltagirone, insieme a Francesco Milleri, hanno portato a termine il colpo del secolo: con un’operazione di scambio di azioni – e con il concorso esterno del MPS, fino a qualche mese fa banca di stato - hanno cacciato i vecchi azionisti dagli uffici di piazzetta Cuccia a Milano (Mediobanca) e al loro posto ci hanno messo se stessi più alcuni amici. In questo modo l’immobiliarista e editore Caltagirone, insiene al socio un po’ litigioso degli eredi Luxottica, hanno preso il controllo di Mediobanca. E lo hanno fatto con l’aiuto del MPS, banca pubblica privatizzanda. Preso il controllo di Mediobanca, i “nostri” Caltagirone&Soci hanno cominciato a vedere terra, la costa triestina, la casa mitteleuropea di Generali. Ora, su tutta questa operazione – sommariamente sintetizzata – qualcosa non ha funzionato. La Procura di Milano sta indagando per il mancato rispetto di alcune importanti formalità da codice penale: il “concerto” non previsto, il rispetto del “mercato” e delle autorità di controllo. Aspettiamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso, mentre la politica rivendica i suoi meriti, giusti o sbagliati che siano. Pubblica oggi ha ospitato il giornalista e saggista Vittorio Malagutti (Domani) e il senatore del Pd Antonio Misiani.

    Pubblica - 02-12-2025

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    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello.

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    ANNA ZAFESOVA - RUSSIA, L'IMPERO CHE NON SA MORIRE

    ANNA ZAFESOVA - RUSSIA, L'IMPERO CHE NON SA MORIRE - presentato da Michele Migone

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