Che si trattasse di un attentato terroristico lo si è capito subito: nel pomeriggio del 5 gennaio un’autobomba è stata fatta deflagrare presso il check-point della polizia che presidia il tribunale di İzmir mentre gli agenti intimavano lo stop all’uomo al volante, sceso insieme ad un complice appena prima dell esplosione che ha provocato la morte di due persone, un poliziotto e un impiegato del tribunale. Altre 11 persone risultano ferite, di cui una in modo grave.
Questa volta gli attentatori erano tre: dopo l’ esplosione sono riusciti ad entrare dentro il tribunale dove hanno aperto il fuoco: due di essi sono stati uccisi nello scontro con le forze di polizia, il terzo è in fuga. Un’altra caccia all’uomo quindi è in corso in una İzmir, l’antica Smirne, una delle città dallo stile più occidentale del paese, che in queste ore foto postate sui social mostrano desertificata.
İzmir è anche una delle città dove si sono concentrate le indagini legate alla strage di Capodanno a Istanbul, almeno 20 persone sono state arrestate e le operazioni di polizia vi continuano. Il governatore della regione, Erol Ayyıldız, ha dichiarato alla stampa che in base alle modalità utilizzate e all’identificazione dei terroristi, questa volta dietro l’attacco ci potrebbe essere il PKK, l’organizzazione armata a cui vengono attribuiti tutti gli attentati di matrice curda da quando i negoziati di pace sono stati interrotti e le operazioni militari turche nel sud est a maggioranza curda del paese sono riprese .
Nel frattempo le autorità turche non sono ancora riuscite ad individuare dove si possa trovare autore della strage di Capodanno. Dopo aver annunciato la sua avvenuta identificazione, sono avvenuti altri arresti, perquisizioni, sequestro di materiale esplosivo, ma le informazioni rilasciate dalle autorita turche sono frammentate e sconnesse e non danno ancora un quadro preciso. Probabilmente l’attentatore aveva dei complici, quasi sicuramente uno, ed è ritornata a farsi strada l’ipotesi dell’origine uigura, la minoranza turca di religione musulmana che popola la regione dello Xinjiang in Cina, dove lo jihadismo è in crescita. Forse è arrivato in Turchia dalla Repubblica ex sovietica del Kirghizistan, ma si valuta anche la possibilità che provenisse dalla Siria.
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Ius Scholae. L'intervista a Nogaye Ndyaye, giurista e divulgatrice
Dopo il fallimento del referendum sulla cittadinanza, si è tornati a parlare di Ius Scholae. Ma, alla luce del risultato del voto, c’è davvero ancora spazio per allargare i diritti delle persone straniere o serve attendere tempi meno bui?
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Suoni d'estate è la trasmissione che ogni sabato vi porta nei principali festival italiani ed europei: le anteprime, le voci e gli inviati per raccontare al meglio la musica dal vivo di questa estate 2024.
Un viaggio nelle piantagioni da zucchero della Repubblica Dominicana, dove migliaia di lavoratori haitiani vivono e lavorano in condizioni estreme e invisibili. Con Raul Zecca Castel, antropologo e autore, esploriamo le vite nascoste nei batey, tra sfruttamento e resistenza quotidiana
Rock in Opposition è un programma di Contatto Radio - Popolare Network condotto da Alessandro Volpi e curato da Federico Bogazzi. Racconta i tanti legami che uniscono la musica alla storia politica italiana ed internazionale, partendo dall’idea che proprio il linguaggio musicale è stato centrale nel definire molte delle vicende della discussione, e ancor più della narrazione pubblica degli ultimi cinquant’anni. Quest’estate lo potete ascoltare anche su Radio Popolare in una selezione di dieci puntate. Tutti gli altri episodi li trovate a questa pagina
Geografie sommerse, trasmissione curata da Disma Pestalozza, porta alla luce luoghi dimenticati e realtà marginalizzate, spesso ignorate dal dibattito pubblico. Dalla fascia trasformata di Ragusa alle miniere di diamanti in Sierra Leone, dalle favelas di Recife ai territori d’oltremare francesi passando per le piantagioni di canna da zucchero in Repubblica Dominicana, raccontiamo storie di luoghi celati e lavoro invisibile. Uno sguardo sugli spazi sommersi del nostro presente.
“I Girasoli” è la trasmissione di Radio Popolare dedicata all'arte e alla fotografia, condotta da Tiziana Ricci. Ogni sabato alle 13.15, il programma esplora eventi culturali, offre interviste ai protagonisti dell'arte, e fornisce approfondimenti sui critici e sui giovani talenti. L’obiettivo è rendere accessibile il significato delle opere e valutare la qualità culturale degli eventi, contrastando il proliferare di iniziative di scarso valore e valutando le polemiche sulla politica culturale.
Il Verziere di Leonardo è un racconto del cibo a partire dal territorio fino alle situazioni globali, va in onda tutti i sabati dalle 12 alle 13.
Parliamo di agricoltura e surriscaldamento della Terra, di coltivazioni di prossimità, e tendenze globali.
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