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La strategia leghista: vincere in Friuli e rilanciare

Matteo Salvini

Salvini aspetta. Dal fortino del Friuli attende di conquistare un’altra regione con i voti che andranno soprattutto per il suo partito, più che a Forza Italia e da lì attende ciò che ritiene il fallimento del tentativo di Di Maio e di Martina di fare un governo.

Pensa che non riusciranno ad avere successo e avrà nel suo arco altre frecce, anche quelle del tradimento dei Cinque stelle, accusati di incoerenza, mentre lui ancora oggi, alla vigilia del voto in Friuli assicura di essere leale a Berlusconi. Gioca ancora a fare campagna elettorale, aspettando: si dice pronto a tornare a discutere con i Cinque stelle, ma anche prontissimo a continuare la sua campagna per il voto in autunno, non avrà nulla da perdere in quel caso, anzi solo da guadagnarci, a danno invece di Berlusconi, che vede come una minaccia il ritorno al voto.

Due obiettivi completamente diversi, due idee di governo differenti: Berlusconi non ha fatto nulla per nascondere la sua avversione nei confronti dei grillini, i quali l’hanno ripagato minacciando di fare una vera legge sul conflitto di interessi contro le sue aziende.

Per la Lega invece il Movimento è l’interlocutore numero uno. Per ora Salvini nega di voler rompere con Berlusconi lunedì, e cioè quando avrà sventolato i risultati di Fedriga, che potrebbe diventare presidenti della Regione Friuli soprattutto con i voti dei leghisti.

Se Berlusconi si accorge solo ora che la Lega è forte ben arrivato”, dice dal Friuli Salvini, confermando che la leadership della coalizione è sempre di più la sua, ma ancora gli manca un piccolo passo, scegliere se andare al governo ora con Di Maio, voltando le spalle al Cavaliere o aspettare il prossimo turno. Perché Salvini è convinto che la definizione di una maggioranza in Parlamento passerà ancora da lui.

Matteo Salvini
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    Anna Bredice
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    Alessandra Maiorino, Vice capogruppo dei M5S Senato e Coordinatrice Comitato Politiche di Genere e Diritti Civili, ragiona sullo stop alla legge bipartisan in materia di "consenso" rallentata, non a torto secondo la senatrice, dalla presidente della commissione giustizia. Il consenso necessario e cosa manca per attivare una cultura del consenso nell'analisi di Non una di Meno e di una delle sue portavoce. "Una prigione romantica. La rappresentazione della coppia come strumento di controllo" il nuovo libro di Giuseppe Mazza, per Prospero Editore, racconta attraverso campagne, poster, slogan della pubblicità uno dei dispositivi patriarcali ancora oggi più attivi: il romanticismo. E ne traccia le trasformazioni. Elena Mistrello, fumettista e autrice, tra i tanti album anche di Tracciato Palestina e di Sindrome Italia, appena pubblicato in Francia, invitata a Toulouse a un festival è stata respinta all’atterraggio perché “pericolo per l’ordine pubblico in Francia”. Senza provvedimenti giudiziari a suo carico, senza avvocato o spiegazioni. Un caso da sollevare.

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