Approfondimenti

La nuova destra alla corte di Putin

Nord Italia, Francia, Russia. Da qui parte la nuova destra euroscettica che ha trovato nel “no immigrati” e “no Islam”, accanto all’ormai stantio “no euro”, il nuovo grido di battaglia per squassare l’Europa. E che a Milano fa il suo summit. Titolo dell’incontro: “Più liberi più forti. Un’altra Europa è possibile”.

Il patto d’acciaio Salvini-Le Pen si poggia infatti sulla comune simpatia per Vladimir Putin. La Grande Russia ortodossa dell’arcivescovo Kyrill I è anche il nuovo riferimento della cristianità che piace alle destre, visto che Papa Francesco pecca di terzomondismo e di apertura verso i Paesi poveri.

L’alleanza si salda ufficialmente nell’eurogruppo Enf (Europe of Nations and Freedom), 36 membri. Presidente è Louis Aliot del Front National e ne fanno parte come membri del board altri due componenti di FN (Marine Le Pen e Nicholas Bay), insieme al leghista Lorenzo Fontana (a cui si deve il matrimonio politico Salvini-Le Pen), Gerolf Annemans del partito belga Vlaams Belang e Herald Vilminsky dell’austriaco Freiheitliche Partei Österreichs. Tra i big compaiono poi l’olandese Geert Wilders (quello di “dobbiamo fermare l’odiessea musulmana”) e Jane Atkinson, britannica uscita dall’Ukip perché poco di destra.

Tra gli invitati c’è anche il Granduca di Russia George Mikhailovic Romanoff, l’ultimo erede della famiglia degli zar. Romanoff è dal 26 gennaio che ha cominciato un tour per l’Italia organizzato dalle “associazioni culturali” di partnership con la Russia. Tutte nate in territori dove la Lega o governa o è in maggioranza.

Capostipite è Lombardia Russia, il cui presidente è Gianluca Savoini, portavoce di Salvini. L’associazione culturale ha come partner ufficiale La Voce della Russia, che oggi è diventata l’agenzia Sputnik. Lo scorso anno è nato il corrispettivo ligure, Liguria Russia, con Savoini vicepresidente (presidente Ubaldo Santi). È toccato poi a Piemonte Russia (vicepresidente vicario Gianmatteo Ferrari, dirigente di Lombardia Russia) e Veneto Russia (presidente Luciano Sandonà, consigliere regionale veneto).

Dell’ultimo dei Romanoff qualche giornale vicino agli organizzatori scrive: “È figlio di S.A.I. la Granduchessa Maria Vladimirovna di Russia e di S.A.R. Franz Wilhelm di Hohenzollern Principe Reale di Prussia. Tra i suoi antenati diretti figurano l’Imperatore Alessandro II di Russia, la Regina Vittoria del Regno Unito e il Kaiser Guglielmo II di Germania”, (Liguria Notizie, a firma Fabrizio Graffione, ex Il Giornale). L’articolo ricorda anche la carriera a Bruxelles di Romanoff, nonché la fondazione nel 2014 della società di consulenza per imprese Romanoff&Partners. L’ultima impresa è l’investitura a presidente “della Camera di Commercio Belga-Lussemburghese per la Russia e la Bielorussia”.

L’invito all’aristocratico russo si spiega con due “casualità”. La prima è l’inchiesta trapelata il 18 gennaio sui fondi illeciti che Putin avrebbe donato ai partiti euroscettici. Ovviamente tutti inclusi nel gruppo Enf. Salvini ha liquidato la notizia come “una cazzata” e da qualche giorno non si sa nulla degli eventuali sviluppi. Proprio quando scoppiava la polemica, però, s’è verificata la seconda casualità: il “vice presidente e assessore alla Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese di Regione Lombardia” Fabrizio Sala (Forza Italia) ha firmato in Siberia un protocollo d’intesa commerciale con la Regione di Novosibirsk. Promotori dell’accordo il leghista Jari Colla e il consigliere della lista Maroni Presidente Marco Tizzoni.

Nell’ultimo giorno di visita in Italia di Romanoff, a Milano ci sarà anche Giorgia Meloni, che al Palazzo delle Stelline incontrerà l’associazione “Terra Nostra, Italiani con Giorgia Meloni”. Che sia l’occasione per ridisegnare gli equilibri nazionali e internazionali della nuova destra italiana?

Ad accompagnare l’aristocratico russo sono due italiani di sangue blu e dall’appartenza nera. Il primo è il nobile milanese Mario Flippo Brambilla di Carpiano, l’altro il barone Roberto Jonghi Lavarini, entrambi promotori dell’associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea. Jonghi Lavarini, famoso come “il barone nero”, è anche il volto più noto del progetto politico neofascista Destra per Milano. Sul sito di Aristocrazia Europea si legge poi che per il Granduca “sono in programma tutta una serie di importanti incontri culturali, istituzionali (con il presidente della regione, Roberto Maroni) ed anche d’affari, ad esempio, con i vertici lombardi di Confindustria e Confagricoltura”. Il gran finale, il 29 gennaio, “con una grande festa privata presso il magnifico palazzo del conte Alessandro Verga Ruffoni Menon a San Fermo della Battaglia, in provincia di Como”.

 

RETTIFICA in data 1 febbraio 2016

A seguito della raccomandata inviata dall’Avv. Alessandro Verga Ruffoni, legale di S.A.I. il Granduca George Romanoff e del suo portavace Mariofilippo Brambilla di Carpiano rettifichiamo che il Granduca non ha preso parte all’iniziativa di Matteo Salvini e Marine Le Pen a Milano. Il Granduca sottolinea di essersi recato a Milano solo per motivi “istituzionali, professionali e privati”.

Di seguito pubblichiamo uno stralcio della richiesta di rettifica:

“S.A.I. il Granduca di Russia George Romanoff si trovava a Milano per motivi esclusivamente istituzionali, professionali e privati che nulla hanno a che fare con la politica e,  nello specifico, il Granduca George Romanoff annunciato la sua partecipazione né ha mai incontrato con l’Onorevole Marine Le Pen e con l’On. Salvini. Né tantomeno ha preso parte alla manifestazione dell’ Eurodestra giovedi’ 28 gennaio, come erroneamente riportato sul Vostro giornale. Tanto è vero che in concomitanza con il suddetto evento, il Granduca di Russia ha presenziato al Convegno di economia ‘’Russia : il tempo delle opportunità’’   presso lo studio Legale Grimaldi e successivamente a un ricevimento privato in suo onore in provincia di Como”.

 

  • Autore articolo
    Lorenzo Bagnoli
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

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