Approfondimenti

La guerra in Medioriente, l’Italia sempre più povera, la protesta dei sindaci e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di mercoledì 25 ottobre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30.La guerra in Medio Oriente. L’Istat fotografa l’aumento della povertà tra lavoratori e pensionati: nella manovra il governo ha già messo basi per i tagli allo stato sociale già nel 2024. Verrà discussa tra il 20 e il 24 novembre in Parlamento la proposta di ratifica del Mes. Domani al Consiglio europeo il tema verrà sollevato, anche se Giorgia Meloni oggi ha svicolato, dicendo: “Il Mes non è all’ordine del giorno”.

Il premier Nethanhyau: “Faremo l’operazione di terrra, ma non vi dico quando”

La guerra in Medio Oriente. In serata ha parlato Benjamin Nethanhyau. Il premier israeliano ha fatto una dichiarazione alla stampa, dopo il Gabinetto di guerra. C’era attesa per un annuncio sull’eventuale operazione di terra israeliana sulla Striscia di Gaza. “La faremo, ma non vi dico quando”, ha detto Nethanyau senza specificare però tempi e modalità. Secondo il Wall Street Journal, infatti, Israele avrebbe accettato, per ora, la richiesta americana di ritardare l’invasione così da consentire agli Stati Uniti di spostare missili nell’area.
Intanto, la crisi umanitaria a Gaza è sempre più profonda. Dopo più di due settimane di raid, sono 6.500 finora i morti, di cui 2700 minori. Oggi dal valico di Rafah sono entrati 8 camion di aiuti, ma – secondo le agenzie umanitarie sul posto – ne servirebbero molti di più per le esigenze della popolazione civile.
Action Aid a Gaza ha raccolto la testimonianza di una cittadina palestinese che racconta della sua amica Amal, che ha perso suo figlio e diversi membri della famiglia nei raid

Sul fronte diplomatico oggi ci sono stati nuovi sviluppi nello scontro tra Onu e Israele. Il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres ha voluto precisare le sue parole di ieri: “Non ho mai giustificato il terrore di Hamas”, ha detto. Una dichiarazione che però non è bastata all’ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan, che continua a chiederne le dimissioni. Ascoltiamo Ugo Tramballi, giornalista e già corrispondente da Gerusalemme del Sole24 Ore

Oggi da segnalare anche la presa di posizione di Erdogan. Il presidente turco ha dichiarato che i militanti di Hamas sono dei “liberatori” che combattono per la loro terra e “non dei terroristi”, annunciando poi la cancellazione di una sua visita in Israele. “Hamas è come l’Isis, un gruppo terrorista che uccide brutalmente bambini, donne, anziani”, è stata la replica di Tel Aviv. Per quali ragioni Erdogan interviene in questo modo nel conflitto arabo-israeliano? Paola Caridi, giornalista, autrice del libro “Hamas”, in uscita con una edizione aggiornata

La protesta dei sindaci contro i tagli ai Comuni

(di Massimo Alberti)

La manovra economica: cresce la protesta dei sindaci contro i tagli ai Comuni. Che non sono gli unici tagli ai servizi che si prospettano in manovra per i prossimi anni, e che colpiranno il sociale ed anche il lavoro pubblico. Dopo la manovra elettorale, il governo sta già preparando l’austerità.
Ci si chiedeva quali sarebbero stati i tagli per finanziare una parte della manovra. Agli enti locali, tanto per cominciare. 600milioni di cui 350 a carico delle Regioni, 50 per le Province, 200 milioni dai comuni già in forte difficoltà, come antipasto del taglio lineare del 5% chiesto ai ministeri che significherà falcidiare un’amministrazione pubblica sottofinanziata e in carenza cronica di personale. Serve un passo indietro: uno delle spinte al Pil del prossimo anno può arrivare dal Pnrr. I comuni, già in crisi per anni di tagli, non riescono ad attuare il piano per la mancanza di personale. A giugno arriva poi la cancellazione del reddito di cittadinanza. Centinaia di migliaia di persone si riversano così sui servizi sociali,cioè sui comuni, per cercare una soluzione al problema di mancanza di reddito da un giorno all’altro. Il problema è che sotto tiro ci sono proprio: il personale, con una per ora non meglio precisata “norma turn over” che compare in bozza,e l’ipotesi di tagli ancor più grossi, col pretesto del calo dell’inflazione cui alcune prestazioni sono legate, che l’ennesima commissione di esperti presso il ministero dell’Economia dovrà studiare su pensioni, assegno unico e altre prestazioni sociali. Per il presidente Anci, il sindaco pd di Bari Paolo De Caro, i tagli provocheranno un clima di tensione e crisi sociale. In allarme anche i primi cittadini di destra.“E’ una bozza e lotteremo per evitare i tagli” ha detto Marco Bucci, il sindaco di Genova dove si svolge l’assemblea nazionale dell’associazione dei Comuni. Insomma:l’allungamento della vita lavorativa e la mannaia sulle pensioni è stato solo l’antipasto, nella manovra 2024, dove dopo le elezioni, il governo ha già messo le basi per la nuova stagione di austerità che colpirà soprattutto lo stato sociale e la sanità pubblica.

Aumenta la povertà per lavoratori dipendenti e pensionati

(di Massimo Alberti)

L’Italia è il paese dove il costo del lavoro è il più basso, con i salari in calo da 30 anni, e dove la quota di profitto delle imprese è più alta. Così, l’inflazione da profitto che ancora permane, al contrario di altri Paesi europei, è entrata come un coltello rovente nel burro di un paese già strutturalmente fragile per queste ragioni. I costi energetici che si sono riversati sulla catena di produzione, e su cui le imprese hanno lucrato, sono pesati sui più deboli 5 punti di inflazione più che sui benestanti. I bonus dei governi Draghi prima e Meloni poi non hanno avuto effetti redistributivi, anzi hanno ampliato le iniquità, come analizza anche l’ufficio parlamentare di bilancio. Non stupisce quindi che delle 165 mila nuove famiglie povere,oltre la metà abbia un lavoratore, dipendente o autonomo. L’aumento più ampio è stato poi tra i pensionati, stabile la quota di chi non ha lavoro,che non è più uno scudo alla povertà, in un paese dove i soldi ci sono ma, in mano a pochi. Tra i numeri emerge un altro dato che dovrebbe allarmare, nel ricco Nord dove la povertà cresce più che a Sud. L’incidenza della povertà addirittura diminuisce nei centri dei Comuni sopra 50mila abitanti, aumenta di due decimali nelle periferie, esplode di oltre 1,2 punti nei comuni con meno di 50 mila abitanti. Segno lampante dell’espulsione dei più deboli dalle città, dove anche in periferia i costi sono diventati insostenibili a causa di bassi salari ed inflazione. In questo contesto, dopo aver tolto il reddito di cittadinanza, il Governo ha già impostato una stagione di tagli di cui la stretta sulle pensioni è solo l’antipasto. Oltre ai pianificati tagli sulla sanità, in manovra sono tagliati 200 milioni ai già malmessi Comuni, sui cui si sono riversati gli orfani del sussidio.

Il governo ha un problema con la ratifica del Mes

(di Alessandro Principe)

Giorgia Meloni fa finta di niente. Ma sa benissimo che al Consiglio Europeo della mancata ratifica del Mes da parte dell’Italia si parlerà eccome. Non è certo l’ordine del giorno formale a metterla al riparo da un nodo che sta arrivando al pettine.
Antonio Tajani è stato ancora più sbrigativo: “Il Mes? C’è la guerra, volete che si parli del Mes?”. Non la pensa così il presidente dell’Eurogruppo Pascal Donhoe che questa mattina ha chiesto a Palazzo Chigi di sbloccare lo stallo che tiene parlaizzata per tutti gli altri la riforma del Meccanismo europeo di Stabilità che non può entrare in funzione se non è firmata da tutti i 27: una fase di forte instabilità internazionale, semmai, potrebbe – al contrario – incentivare la ratifica. Ma per Meloni è problema politico, visto che ha sempre usato il No come arma di propaganda sovranista. Ora però di problemi ne ha altri: una manovra che se Bruxelles guardasse al merito dovrebbe essere bocciata. Una riforma del patto di stabilità ch deve essere flessibile altrimenti sono dolori. E le rate del Pnrr che devono arrivare nonostante i ritardi e le mancanze. Meloni ha bisogno della benevolenza politica di Bruxelles: ce n’è abbastanza per rendere il No al Mes sempre più debole.

FOTO | L’attesa per entrare nel campo Onu per gli sfollati a Khan Younis, nella striscia di Gaza

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 02/11 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 02-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 01/11 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 02/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 02-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 31/10/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 31-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Apertura musicale classica di domenica 02/11/2025

    La musica classica e le sue riverberazioni per augurare un buon risveglio a “tutte le mattine del mondo”. Novità discografiche, segnalazioni di concerti, rassegna stampa musicale e qualunque altra scusa pur di condividere con voi le musiche che ascoltiamo, abbiamo ascoltato e ascolteremo per tutta la settimana.

    Apertura musicale classica - 02-11-2025

  • PlayStop

    Radio Romance di sabato 01/11/2025

    Canzoni d'amore, di desiderio, di malinconia, di emozioni, di batticuore. Il sabato dalle 21.30 con Elisa Graci

    Radio Romance - 01-11-2025

  • PlayStop

    Guida nella Jungla di sabato 01/11/2025

    Nata da un'idea di Paolo Minella e Luca Boselli, GnJ "Guida nella Jungla" è un programma dedicato alla cultura musicale underground contemporanea. Dalla metà degli anni '90, offre chart, interviste, dubplate corner e news, con ospiti come Mr. Finger, Apparat, Hype, Phil Asher, Ian O’Brien, Dj Kool Herc, Snowgoons, Tech N9ne, Dj Gruff, Dj Skizo, Club Dogo, Looptroop Rockers, Foreign Beggars e molti altri. Evolvendosi con il panorama musicale, è ora condotta da Matteo (East Milan) in collaborazione con la crew di Loopsessions Milano e O'Red. #prestaciascolto www.facebook.com/gnjradio www.instagram.com/gnjradio

    Guida nella Jungla - 01-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di sabato 01/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 01-11-2025

  • PlayStop

    Blue Lines di sabato 01/11/2025

    Conduzione musicale a cura di Chawki Senouci

    Blue Lines - 01-11-2025

  • PlayStop

    Il sabato del villaggio di sabato 01/11/2025

    Il sabato del villaggio... una trasmissione totalmente improvvisata ed emozionale. Musica a 360°, viva, legata e slegata dagli accadimenti. Come recita la famosa canzone del fu Giacomo: Questo di sette è il più grandioso giorno, pien di speme e di gioia: di man tristezza e noia recheran l'ore, ed il travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Il sabato del villaggio - 01-11-2025

  • PlayStop

    Senti un po’ di sabato 01/11/2025

    Senti un po’ è un programma della redazione musicale di Radio Popolare, curata e condotta da Niccolò Vecchia, che da vent’anni si occupa di novità musicali su queste frequenze. Ospiti, interviste, minilive, ma anche tanta tanta musica nuova. 50 minuti (circa…) con cui orientarsi tra le ultime uscite italiane e internazionali. Da ascoltare anche in Podcast (e su Spotify con le playlist della settimana). Senti un po’. Una trasmissione di Niccolò Vecchia In onda il sabato dalle 18.30 alle 19.30.

    Senti un po’ - 01-11-2025

  • PlayStop

    Stay human di sabato 01/11/2025

    Ogni sabato, dalle 17.35 alle 18.30, musica, libri e spettacoli che ci aiutano a 'restare umani'. Guida spirituale della trasmissione: Fela.

    Stay human - 01-11-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di sabato 01/11/2025 - ore 16:59

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 01-11-2025

  • PlayStop

    Radiografia Nera di sabato 01/11/2025

    Radiografia Nera è il programma che racconta le storie di cronaca e banditi che, dal dopoguerra in poi, hanno reso Milano la Chicago d'Italia. Condotto da Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli per la regia di Francesco Tragni.

    Radiografia Nera - 01-11-2025

  • PlayStop

    Psicoradio di sabato 01/11/2025

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 01-11-2025

  • PlayStop

    Highlights di sabato 01/11/2025

    Per quasi 40 anni il derby di calcio tra Ascoli e Sambenedettese non si è più giocato. Era diventato materia di ricordi e vecchie ruggini, fino a questa settimana. Nell'arco di quattro giorni Ascoli e Samb si sono affrontate per ben due volte, nel campionato di Serie C e in Coppa Italia. Due partite che hanno emozionato due comunità. Ospiti di questa puntata: Andrea Pietrzela, giornalista sportivo e tifoso dell'Ascoli. Simone Maloni, conduttore su Radio Città Fujiko e tifoso della Sambenedettese.

    Highlights - 01-11-2025

Adesso in diretta