Approfondimenti

La Francia reagisce alle violenze di polizia

Macron Violenze Francia Polizia

Il pestaggio di un produttore musicale indifeso da parte di tre poliziotti, che hanno poi falsificato il verbale per giustificare le violenze, ha profondamente sconvolto l’opinione pubblica francese. Persino Emmanuel Macron ha fatto sapere di essere rimasto particolarmente scioccato dalle immagini della telecamera di videosorveglianza che hanno ripreso l’intervento della polizia, sabato scorso a Parigi.

Anche se non ha parlato pubblicamente, il presidente della Repubblica ha formalmente chiesto al ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, di emanare delle sanzioni contro gli autori delle violenze e il ministro ha promesso in diretta tv che chiederà la revoca degli agenti, se le indagini confermeranno i fatti. Per un funzionario, la revoca implica che non possa più ricoprire alcun ruolo nella pubblica
amministrazione.

Da quando è stato diffuso il video del pestaggio, le reazioni si sono moltiplicate. Non solo quelle dei politici, sia della maggioranza che delle opposizioni, ma anche quelle dei colleghi dei quattro agenti indagati – i tre che hanno fermato il produttore e quello che ha lanciato un fumogeno nello studio musicale in cui si era rifugiato.

Per una volta le istituzioni non difendono automaticamente i poliziotti e diversi responsabili delle forze dell’ordine hanno abbandonato le giustificazioni retoriche per dare voce a un certo smarrimento. “è inammissibile, sono degli squilibrati”, si mormora nei corridoi. “Queste immagini avranno delle ripercussioni su tutti noi”, criticano i gendarmi. Per capire quanto questa vicenda stia facendo presa nell’opinione pubblica basta guardare i conti social dei più famosi sportivi francesi.

Le star del calcio e del basket si esprimono molto raramente sui fatti di cronaca o di società. Ma da ieri personaggi come Antoine Griezmann, Kylian Mbappé o Rudy Gobert rilanciano sui loro account il video del pestaggio e invitano i loro follower a interrogarsi sulla questione delle violenze della polizia.

L’impatto mediatico della vicenda ha anche dato un colpo d’acceleratore alle indagini. I quattro indagati sono trattenuti in custodia cautelare e oggi sono stati convocati dall’IGPN, gli affari interni della polizia, per essere interrogati in presenza dei loro avvocati. I quattro sono accusati, tra l’altro, di violenze a sfondo razzista.

Una procedura di questo tipo non è solo molto rara, ma di solito ci vogliono settimane prima che gli autori dei fatti vengano ascoltati. Segno che questo è forse davvero lo scandalo di troppo, in un periodo già segnato da altri casi simili e proprio mentre il parlamento esamina una legge, quella sulla sicurezza globale, che prevede non solo una serie di misure securitarie, ma soprattutto un articolo che porterebbe a un controllo rigidissimo della diffusione delle immagini degli agenti in azione.

Se quel testo fosse già in vigore, ricorda Le Monde, la vittima sarebbe stata perseguita per resistenza all’arresto e gli agenti avrebbero continuato a lavorare indisturbati. Dopo tutto, prosegue il quotidiano, il comportamento dei poliziotti dipende in gran parte dagli ordini che ricevono e dall’impunità che gli viene o meno garantita.

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 24/11 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 24-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 24/11 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 24-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 24/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 24/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di lunedì 24/11/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 24-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di lunedì 24/11/2025

    Voglia di Quirinale. Voglia di Palazzo Chigi. Voglia di Montecitorio e Palazzo Madama. L'attacco di Meloni a Mattarella si chiama «verticale del potere»: dall'alto al basso siamo tutti «fratelli d'Italia». Il premierato è utile, ma non è necessario per il progetto meloniano. Può essere sufficiente una «buona» legge elettorale che assicuri una maggioranza solida alla destra nelle elezioni del 2027 e spiani così la destra per un’ascesa al Quirinale di Meloni nel 2029. Pubblica ha ospitato la costituzionalista Alessandra Algostino e lo scienziato della politica Piero Ignazi.

    Pubblica - 24-11-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di lunedì 24/11/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 24-11-2025

  • PlayStop

    TONIA MASTROBUONI - LA PESTE

    TONIA MASTROBUONI - LA PESTE - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 24-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di lunedì 24/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 24-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di lunedì 24/11/2025

    La COP30 in Brasile era partita con due obiettivi: triplicare i fondi per i paesi in via di sviluppo colpiti dagli effetti del riscaldamento globale e sottoscrivere un percorso per l’uscita dalla dipendenza e dall'uso dei carburanti fossili. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, un risultato su due è stato portato a casa. Ma chi avrebbe potuto fare pressioni per ottenere di più non l’ha fatto: gli USA assenti hanno boicottato, ma anche Cina e India, non pervenute, di fatto, mentre una Ue divisa alla fine ha battuto un colpo. Resta lo sforzo dei Paesi per raggiungere i loro obiettivi. L'analisi di Sara Milanese e il commento di Eleonora Cogo, responsabile del team Finanza in ECCO, il Think Tank sul cambiamento climatico. L'Europa cambia il piano Trump in almeno tre punti: nessuna concessione territoriale alla Russia prima del cessate-il-fuoco, un esercito per l'Ucraina più grande e nessun limite alle sue alleanze, l'uso dei fondi russi congelati in Europa per la ricostruzione (e no al 50% agli USA): sarà un piano digeribile anche per Trump? L'analisi di Federico Baccini, nostro collaboratore da Bruxelles. Infine Luigi Ambrosio inviato a Napoli per le elezioni regionali ci racconta il peso straordinario dell'astensionismo.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 24-11-2025

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 24/11/2025

    - Non morti, omicidi. Sulle centinaia di giornalisti uccisi a Gaza intervista al presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli. L’occasione è il film su Fatma Hassona, la fotoreporter uccisa poco prima di andare al Festival di Cannes per il film girato da Sepideh Farsi sulla sua vita. Fondazione Diritti Umani vi invita all’anteprima che si terrà il 25 novembre alle 21.15 al Cinema Ariosto di Milano. - Ogni meta un kit scolastico per i bambini nelle zone di crisi. E’ l’iniziativa della nazionale italiana di rugby. Con Leonardo Ghiraldini, 107 partite con la maglia azzurra, parliamo di questo e dello sport per tutti e tutte. - Ultimi giorni per segnalarci il vostro luogo più simbolico della Resistenza a Milano. Dai vostri suggerimenti ne sceglieremo 3 perché diventino altrettanti podcast. In Rights Now sentiremo i luoghi scelti da Primo Minelli, presidente dell’ANPI provinciale di Milano. A cura di Danilo De Biasio. Per suggerimenti: direzione@fondazionedirittiumani.org

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 24-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di lunedì 24/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 24-11-2025

Adesso in diretta