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La Fiom in piazza contro la paura

Lotta al terrorismo e contrarietà ai provvedimenti economici del governo Renzi si sono mischiati in Piazza del Popolo a Roma.

E non poteva essere diversamente: la manifestazione dei metalmeccanici della Cgil, nata per rivendicare il diritto al lavoro, ha acquisito un nuovo significato dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre.

C’è stata una forte condanna di quanto accaduto a Parigi, che non ha però messo in secondo piano le ragioni della lotta contro il jobs act.

È stata una piazza piena a metà quella di Roma. Erano 200 i pullman prenotati da tutta Italia, ma negli ultimi giorni diversi sono stati cancellati.

Però chi c’era crede davvero alle sue rivendicazioni, tanto da aver ascoltato tutto il discorso del segretario generale della Fiom Maurizio Landini sotto una pioggia battente, che nemmeno le mantelline impermeabili (targate Fiom ovviamente) hanno potuto combattere.

No al terrorismo, no al jobs act, temi che si sono mischiati nei discorsi dal palco, così come nelle interviste fatte lungo il corteo. Dal profondo nord all’estremo sud le voci degli operai in piazza raccontano le stesse storie, le stesse vicende: disoccupazione, cassa integrazione, la pensione sempre più lontana. E una politica governativa che invece ditrovare soluzioni peggiora l’esistente.

Ascolta le interviste raccolte in Piazza del Popolo

Interviste Fiom Roma

Dal palco si sono ascoltate le voci dei lavoratori immigrati, che spesso arrivano proprio dalle zone lacerate dalle guerre e dal terrore; i racconti delle donne kurde, in prima linea nella lotta al terrorismo targato Isis. E poi, forte e chiara, quella del segretario Maurizio Landini, che dopo aver condannato gli attentati di Parigi, ha lanciato la sfida al governo: “Noi non ci fermiamo – ha detto – e continueremo nelle nostre battaglie”.

Anche con un referendum abrogativo del jobs act, ha annunciato dal palco, dicendo che da febbraio “Cgil eFiom insieme potrebbero iniziare la raccolta delle firme”.

Ascolta un passaggio del discorso di Maurizio Landini

Maurizio Landini

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    Alessandro Braga
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    “Regole a Milano” sempre più spietate: i Delta V raccontano il nuovo album

    E’ da poco uscito “In Fatti Ostili”, nuovo album della storica formazione milanese Delta V. Durante il tour promozionale del disco, Martina e Carlo sono passati a Volume per raccontarcelo e suonarci alcuni pezzi dal vivo. A legare le nuove tracce, raccontano, “è stato il senso di spaesamento” ma anche “la sensazione di vivere in un mondo sempre più ostile e rivolto unicamente a se stesso”. Nella forma di un elegante cantautorato elettronico, l’album offre una lucida fotografia della società di oggi, in cui concetti di fiducia, altruismo e speranza paiono sempre più lontani. La metafora che la band utilizza per affrontare questi temi è spesso quella della città da cui proviene: “Milano ricorda molto Dorian Grey, si specchia e si vede sempre bella e giovane ma manca sempre più di sostanza”. Ascolta l’intervista e il MiniLive dei Delta V, a cura di Dario Grande.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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