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Kiran Ahluwalia, l’album denuncia contro la deriva autoritaria del premier Modi

Kiran Ahluwalia

Kiran Ahluwalia è una cantante di nazionalità canadese nata a Patna, capitale dello stato indiano del Bihar, che ha passato l’infanzia a Nuova Dehli e a nove anni è poi arrivata con la famiglia a Toronto. Dopo avere completato i suoi studi universitari, che l’avrebbero indirizzata ad un lavoro nel settore dei servizi finanziari, ha scelto invece di tornare in India a studiare musica, ed è quindi rientrata in Canada per intraprendere una carriera come musicista.

Kiran Ahluwalia, che già una quindicina di anni fa ha cominciato ad ottenere dei significativi riconoscimenti nell’ambito della world music a livello internazionale, è sposata con il chitarrista Rez Abbasi, nato in Pakistan e di nazionalità statunitense, che è attivo nell’ambito di un jazz piuttosto aggiornato, e che ha collaborato con molti musicisti di spicco, fra gli altri con il sassofonista di origine indiana Rudresh Mahanthappa; Kiran Ahluwalia e Rez Abbasi vivono a New York. Abbasi è il produttore e uno degli strumentisti di Comfort Food, il nuovo album di Kiran Ahluwalia, pubblicato dalla etichetta della cantante, Kiranmusic.

Comfort Food tocca in maniera decisa un tema certo non banale, quello della discriminazione dei musulmani nell’India guidata da Narendra Modi: l’album è stato pubblicato all’inizio di aprile, e proprio in questi giorni ricorrono i dieci anni dall’ascesa di Modi alla carica di primo ministro del suo paese. “Facciamo parte di una nazione, sanguiniamo tutti sangue dello stesso colore”, dice il brano di apertura, di cui Kiran Ahluwalia ha scritto musica e testo, “se qualcuno soffre sotto la tirannia, il silenzio è complicità; possiamo dire che siamo umani se manchiamo di umanità?”.

Come versi del brano conclusivo dell’album Kiran Ahluwalia ha invece scelto una poesia di protesta di Hussain Haidry, scritta come reazione al brutale attacco della polizia ad una pacifica manifestazione di donne contro il Citizenship Amendment Act, la legge, espressione del fondamentalismo hindu, che concede la cittadinanza indiana a immigrati illegali non-musulmani di minoranze religiose provenienti da paesi vicini, Pakistan, Bangladesh e Afghanistan: secondo Modi la legge ha lo scopo di offrire protezione a immigrati che sono sfuggiti a persecuzioni religiose, ma i critici del provvedimento lo considerano anti-musulmano; un’altra legge voluta dal governo Modi, il National Registry of Citizenship, impedisce ai musulmani che non dispongono di prove formali della loro cittadinanza di diventare cittadini indiani anche se le loro famiglie risiedono in India da secoli.

Hussain Haidry, che è noto come poeta in ambito spoken word, ha scritto molte poesie di protesta nei confronti di Modi e del suo governo, ed è stato per questo attaccato sui mezzi di informazione e sui social, con conseguenze sulla sua carriera come paroliere per l’industria dei film musicali di Bollywood. Recentemente Modi ha inaugurato un tempio hindu costruito nel sito dove si ergeva la moschea di Babri, demolita nel 1992 da miltanti hindu, un episodio che causò disordini in tutta l’India, con 2 mila/3 mila morti. In uno dei brani dell’album Kiran Ahluwalia duetta con l’algerina Souad Massi, a simboleggiare la solidarietà fra donne al di là delle differenze delle culture di appartenenza.

  • Autore articolo
    Marcello Lorrai
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    Edizioni le Assassine pubblica e continuerà a pubblicare letteratura gialla nei suoi molteplici sottogeneri, proponendo e riscoprendo autrici del presente e del passato. L'obiettivo è quello di mettere in luce la capacità dello sguardo femminile di descrivere, decifrare e interpretare vari contesti sociali, senza mai sacrificare la suspense che è tipica di questo genere. Con gli stessi obiettivi, nasce ora la nuova collana Sisters, che apre a voci inedite in grado di creare storie appassionanti e memorabili, portando il lettore su sentieri narrativi inaspettati. Il primo titolo di Sisters è "Le dita mozzate" di Hannelore Cayre, un noir atipico in cui il nostro passato remoto diventa lo sfondo perfetto per indagare la nascita della sottomissione femminile e le sue origini, ambientato nella preistoria ispirandosi alla scoperta, avvenuta in Francia esattamente quarant'anni fa, della famosa Grotta Chauvet, con le sue pareti ricoperte di misteriose impronte di mani femminili mutilate. Ne ha parlato a Cult la traduttrice Simonetta Badioli.

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    A distanza di qualche giorno, il discorso di Mattarella del 10 settembre scorso a Lubiana, in Slovenia, prende sempre più la forma di un sincero grido di allarme sui pericoli che sta correndo l'Europa e il mondo. La Russia di Putin e i droni minacciosi di Mosca sconfinati in Polonia, da un lato, e i bombardamenti dell'aviazione israeliana su Doha, dall'altro, rappresentano un pericolo crescente, un «crinale - ha detto Mattarella da Lubiana - in cui anche senza volerlo si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata». E a governare questa situazione sembrano essere tornati i "sonnanbuli" di un secolo fa, quei goveranti che - secondo l'ormai classica tesi dello storico di Cambridge Christopher Clark - nel 1914 portarono l'Europa e il mondo alla prima guerra mondiale. Ma le preoccupazioni di Mattarella non finiscono qui. Nel messaggio inviato agli ospiti del Forum Ambrosetti di Cernobbio dieci giorni fa, il capo dello stato ha denunciato «il ruolo straripante delle corporazioni globali (Big Tech, ndr), quasi delle nuove Compagnie delle Indie». Secondo Mattarella, tali società globali «si arrogano un'assunzione di poteri che - insieme all'impulso di dominio neo-imperialista di alcuni paesi - rischia di essere letale per il futuro dell'umanità». Parola del presidente Sergio Mattarella. Pubblica oggi ha ospitato lo storico Giovanni Gozzini, dell'università di Siena, autore insieme a Marcello Flores di "Perchè la guerra" (Laterza, 2024).

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    Mentre i tank israeliani circondano Gaza pronti per l'operazione di terra, la Sumud Global Flotilla, si prepara a prendere il mare, come ci racconta Barbara Schiavulli, inviata di guerra e direttrice di Radio Bullets, a bordo di una delle barche a vela pronte a salpare dalla Sicilia. Oxfam rilancia in un rapporto di 65 pagine la richiesta all'Europa di vietare il commercio con gli insediamenti illegali israeliani in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est, Paolo Pezzati, Portavoce Oxfam Italia, ci racconta cosa dice il rapporto. Luigi Pagano, già direttore di Bollate e San Vittore, ex provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, è il nuovo garante dei detenuti di Milano e ci racconta cosa non funziona nel sistema carcerario ben oltre il sovraffollamento e il numero di suicidi ormai questione sociale.

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