Approfondimenti

In Lombardia centenari e ultranovantenni restano senza vaccino, lo sciopero dei riders e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di giovedì 25 marzo 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. In Lombardia centenari e ultranovantenni restano senza vaccino, e lo raccontano ai microfoni di Radio Popolare. Hanno visto la Grande Guerra, ma non le fiale promesse da Bertolaso. Sui vaccini l’Europa è divisa e stasera ci sarà un collegamento con il presidente degli Stati Uniti, che ha promesso 200 milioni di dosi in 100 giorni. Loro scioperano, noi non ordiamo: domani i rider incrociano le braccia e l’appello ai clienti è di rinunciare al cibo a domicilio. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Centenari e ultranovantenni senza vaccino: abbiamo ricevuto decine di segnalazioni

(di Michele Migone)

A dispetto delle dichiarazioni di Letizia Moratti, la prova che la Lombardia abbia abbandonato i suoi anziani arriva da due ore di trasmissione di Radio Popolare. In 120 minuti, tra Ora di Punta e Prisma, sono arrivate decine di segnalazioni di ultra novantenni da tutta la Regione che stanno ancora aspettando il vaccino pur essendosi prenotati un mese fa attraverso il numero verde. La cosa che colpisce di più è la mole di denunce arrivate ai nostri microfoni in così poco attraverso telefonate e gli sms dei nostri ascoltatori, per lo più figli o parenti, dei protagonisti di questa odissea della speranza che è diventata la possibilità di vaccinarsi in Lombardia. Cinque sono state le segnalazioni che riguardano delle centenarie. Una donna di 107 anni, abitante fuori Milano, due di 102, una di 101 e una di 100 anni. 45 le sole segnalazione di ultranovantenni, tra cui moltissimi tra i 98 e i 99 anni. Le storie sono simili. Gli anziani aspettano. I parenti vivono queste situazioni con rabbia,disorientamento, passando giornate intere attaccati al telefono per avere notizie dal numero verde. L’angoscia nel vedere che la situazione non si sblocca. La madre una nostra ascoltatrice ha 101 anni, è allettata, non può parlare e aspetta da febbraio il vaccino, ma il medico di base che la segue non ha ancora ricevuto disposizioni su come procedere. Un’altra delle centenarie di cui abbiamo sentito la storia, ha ricevuto la prima dose del vaccino, tre settimane fa, ma non ha alcuna certezza su quando potrà ricevere la seconda. Un’altra di queste anziane, invece, ogni giorno si alza, si veste e aspetta di essere chiamata per la prima dose. Per tutte, la paura del Covid è fortissima, vivono chiuse in casa da tempo, con l’aiuto dei parenti o delle colf, che ovviamente non sono state vaccinate. C’è chi ha dovuto minacciare di ricorrere alle vie legali per veder la propria madre 93enne. “Dopo aver inviato una Pec all’Ats locale, e dopo non aver ricevuto alcuna risposta, ne ho mandata un’altra, minacciando di fare un esposto alla Procura della Repubblica. Dopo due ore mi hanno risposto e mi hanno fissato un appuntamento”.

Un medico e due infermieri: ecco la “task force” inviata in Basilicata

Prima di tutto va precisato che la Basilicata, rispetto al resto d’Italia, non è indietro nelle vaccinazioni: il 50% degli ultra 80enni ha già ricevuto la prima dose, il 30% la seconda. La difficoltà è rappresentata dal raggiungere gli anziani che non si pssono muoversi da casa e vivono nei paesi più isolati.
La Basilicata, che ha che la più bassa densità di popolazione per kilometro quadrato in Italia, conta oltre 50 piccoli comuni con meno di 3mila abitanti , senza conatare le frazioni. Sorge un dubbio: “Basteranno come rinforzo un medico e due infermieri inviati da Roma?”. Ascoltiamo Ernesto Esposito, direttore generale della sanità lucana.

Non solo, evidentemente la “task force” che arriverà da Roma in treno lunedì prossimo avrà bisogno di una guida per muoversi in un territorio che non conosce, tra decine piccoli comuni spesso distanti. Ma ascoltiamo ancora Esposito.

I dubbi su una task force composta da solo tre persone restano, ma il presidente della regione Vito Bardi sembra comunque soddisfatto. “Ho appena sentito il generale Figliuolo che ringrazio – ha detto questa mattina -. Dall’inizio della prossima settimana arriveranno a Potenza i rinforzi chiesti, grazie ai quali potremo fare 72 inoculazioni in più ogni giorno ai più fragili”.

Per Bonaccini quelle di Draghi sono “critiche generiche”

(di Anna Bredice)

“Critiche generiche”, così il presidente della Conferenza delle regioni Bonaccini ridimensiona l’affondo di Draghi sui ritardi nelle vaccinazioni degli anziani in alcune regioni. Non ci stanno ad essere messe sotto accusa e rilanciano sul governo le concause dei ritardi, chiedono un incontro urgente, “ci vuole un cambiamento di passo, dice il presidente della Conferenza, ma dobbiamo farlo insieme al governo”, che da parte sua, insiste il presidente dell’Emilia Romagna, deve mandare più fiale alle regioni.
Da Palazzo Chigi non c’è stata nessuna ulteriore replica, del resto le parole di Draghi erano chiare e parlano da soli i numeri sulle diverse velocità con cui vengono vaccinati gli anziani. Draghi e Speranza confermano un piano nazionale che deve basarsi sui criteri anagrafici e di fragilità e su questi due punti sembra centrarsi anche l’accordo sulle vaccinazioni sui posti di lavoro.

Oggi c’è stato un incontro tra i ministri del Lavoro Orlando e quello della Salute Speranza con le parti sociali, e ciò che è emerso è che non ci sarà, almeno non dovrà esserci, nessuna corsia privilegiata per chi lavora nelle aziende, queste diventeranno luoghi in più dove poter fare i vaccini, ma seguendo il criterio del piano nazionale, per età e per condizioni di fragilità fisica, il lavoratore sano e trentenne non potrà superare la fila e vaccinarsi in azienda e i dipendenti non potranno portare con loro i propri famigliari a fare il vaccino. Su questo sarebbero d’accordo tutte le parti, sicuramente i sindacati, governo e piccole e medie imprese e dopo Pasqua si arriverà alla firma. Il tentativo del governo quindi è di riportare, senza un intervento punitivo come un commissariamento o per decreto, tutte le regioni al rispetto di priorità definite a livello nazionale, senza quelle incongruenze per cui dai numeri sul sito del governo emerge che ci sono regioni che hanno vaccinato migliaia di persone appartenenti a categorie diverse a danno degli anziani.

I tre nodi dello scontro sui vaccini in Europa

(di Mattia Guastafierro)

La culla del vaccino, l’Europa di Jenner, Pasteur e Koch, proprio su un vaccino, quello anti-Covid, non è mai stata così divisa. Sono almeno tre i piani di scontro al centro del Consiglio europeo. Il primo è tutto interno all’Unione: la distribuzione delle dosi in arrivo. La Commissione europea insiste sul criterio della ripartizione in base alla popolazione. Ma alcuni governi, Austria in testa, chiedono la revisione delle quote, lamentando una distribuzione non omogenea. “Qualcuno fa accordi segreti e ricevi più dosi”, accusava qualche giorno fa il cancelliere Kurtz.
Il secondo piano di scontro, forse il più spinoso, è con la Gran Bretagna. Il nodo è l’export dei vaccini. La Commissione, nel suo regolamento, ha ampliato le possibilità di bloccare le spedizioni verso quei paesi che, in proporzione, non esportano allo stesso modo, come appunto il Regno Unito. Bruxelles potrebbe attivare il meccanismo, ma l’uso del bastone non piace ad alcuni stati membri preoccupati delle ripercussioni nei rapporti.
Il terzo piano di scontro, strettamente legato a quest’ultimo, è con Astrazeneca. L’azienda anglo-svedese ha disatteso i contratti con Bruxelles. Doveva fornire 120 milioni di dosi nel primo trimestre, poi ridimensionati a 30 milioni. Finora ai paesi membri ne sono arrivati solo 18 milioni. La Commissione si è detta pronta ad azioni legali. Ma i contratti, segretati e sbilanciati a favore di Big Pharma, potrebbero rendere impervia la strada. In questo quadro di inerzia, l’Europa spera in Joe Biden. Agli Stati Uniti i leader europei chiederanno un aiuto, come l’invio delle forniture di vaccini in surplus. Tra questi c’è anche quello di Astrazeneca. Washington non l’ha ancora autorizzato, eppure in magazzino ne ha milioni di dosi.

Domani la mobilitazione nazionale dei riders

“Noi scioperiamo, voi non ordinate”. Domani la mobilitazione nazionale dei riders. In 30 città italiane si fermano le consegne. I ciclofattorini scendono dalle biciclette per rivendicare diritti e tutele di cui ancora non godono. L’appello ai cittadini: non prenotate cibo a domicilio. Angelo Avelli di Deliverance Milano.

E’ morto il regista Bertrand Tavernier

(di Barbara Sorrentini)

Celebre per “L’orologiaio di Saint Paul” premiato alla Berlinale nel 1974, con Philip Noiret, l’attore che ha diretto in molti suoi film, Bertrand Tavernier apparteneva a quella generazione di intellettuali diventati registi dopo aver consumato pagine di critica cinematografica. Infatti iniziò su “Positif” e come altri colleghi della Nouvelle Vague, da cui poi si allontanò nello stile, sui “Cahiers du cinéma. Stile che invece si formò con Jean Pierre Melville, di cui fu assistente alla regia nel 1961, a vent’anni.

Il maggior successo lo ottenne negli anni ‘80 con “Colpo di Spugna” con taglio noir sociale, sempre con Noiret e che fu candidato all’Oscar; la Palma per la regia con il commovente “Una domenica in campagna” nell’84 e l’Oscar per la colonna sonora di Herbie Hancock in quel meraviglioso omaggio al jazz che era “Round Midnight”. E ancora “La morte in diretta”, implacabile riflessione sui media. Nel 2015 vinse il Leone d’Oro alla Carrirera e tra gli ultimi film “La piccola Lola” nel 2004 e “Quai d’Orsay” nel 2012. Oltre al lungo viaggio documentario, nel 2016, attraverso il suo adorato cinema francese.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Sono 23.696 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 21.267. Sono invece 460 le vittime in un giorno (lo stesso numero di ieri). I casi totali da inizio epidemia sono 3.464.543, i morti salgono invece a 106.799. Oggi sono stati effettuati 349.472 tamponi molecolari e antigenici, mentre ieri i test erano stati 363.767. Il tasso di positività è del 6,8% (ieri era al 5,8%), in aumento dell’1%. I guariti oggi sono 21.673, mentre nella giornata precedente erano stati 20.132.

Foto | L’accettazione per compilare i moduli nella tenda davanti all’ospedale per la vaccinazione degli anziani all’Ospedale Militare di Baggio a Milano

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 06/11 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 06-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 06/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 06/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 06/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 06-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 06/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 06-11-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 06/11/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 06-11-2025

  • PlayStop

    Un panorama silvano, la grande opera di Giovanni Frangi a Palazzo Citterio

    “FRANGI. Nobu at Elba Redux”, la monumentale installazione di Giovanni Frangi installata nella Sala Stirling in Palazzo Citterio a Brera, è un ambiente che avvolge il visitatore con grandi tele dipinte che danno l’impressione di trovarsi immersi in un panorama silvano alla luce della luna. Nell’ambiente anche sculture in gommapiuma bruciata che assomigliano a tronchi trascinati dalla corrente. L’opera fece la sua prima apparizione vent’anni fa alla Scuderia Grande di villa Panza a Varese e ora a Palazzo Citterio viene proposta in un nuovo allestimento a cura di Francesco Librizzi: un grande sipario luminoso in metallo nasconde o protegge l’opera rendendo così più sorprendente il primo sguardo, come una scoperta. Di fianco poi si incontra una galleria di foto che mostrano sensazioni e momenti che hanno accompagnato la nascita del lavoro. In mostra abbiamo incontrato l’artista Giovanni Frangi e poi Francesco Librizzi che ha curato l’allestimento. Ascolta il servizio con le interviste di Tiziana Ricci.

    Clip - 06-11-2025

  • PlayStop

    Cult di giovedì 06/11/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Han Kang, Premio Nobel per la Letteratura ha incontrato il pubblico al Teatro dal Verme di Milano nel corso del tour di presentazione della versione italiana di "Il libro bianco" (Adelphi); Silvia Pareti sull'edizione 2025 di Piccolo Grande Cinema; Maurizio De Giovanni sul suo ultimo libro "L'orologiaio di Brest" (Feltrinelli); la rubrica di lirica di Giovanni Chiodi...

    Cult - 06-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 06/11/2025

    Un anno di Trump (dopo i primi quattro dal 2016). Il 6 novembre 2024 il tycoon veniva rieletto alla Casa Bianca con una maggioranza risicata, poco più di 2 milioni di voti su 156 milioni di schede votate. In un anno Trump ha trasformato il declino di una superpotenza - gli Stati Uniti degli ultimi anni - in una forza aggressiva contro paesi e principi che erano stati amici dal dopoguerra ad oggi. Trump e il tramonto della relazione privilegiata americana con l’Europa; Trump e il tramonto delle garanzie democratiche dello stato di diritto. Nel primo anniversario del ritorno di Trump alla Casa Bianca è arrivata l’elezione del sindaco di New York Zohran Mamdani. Ecco un passaggio del suo discorso della vittoria: «la saggezza convenzionale direbbe che sono ben lontano dall’essere il candidato perfetto. Sono giovane, nonostante i miei sforzi per invecchiare. Sono musulmano. Sono un socialista democratico. E, cosa ancora più grave, mi rifiuto di chiedere scusa per tutto questo». Pubblica ha ospitato Ida Dominijanni, giornalista e saggista, fa parte del direttivo del Centro per la Riforma dello Stato. Ha insegnato filosofia politica e teoria femminista all’università di Roma Tre ed è stata ricercatrice alla Cornell University (NY).

    Pubblica - 06-11-2025

  • PlayStop

    Alla Cop l'assemblea dei popoli chiede giustizia climatica

    A Belèm in Brasile lunedì si apre la Cop30 per il clima per cercare di tenere insieme la lotta al riscaldamento globale sotto i colpi del negazionismo di Trump e delle guerre; insieme alla Cop nella città amazzonica si riuniscono migliaia di rappresentanti di movimenti e organizzazioni sociali per elaborare proposte sulla crisi climatica, a partire da quelle relative all'Amazzonia e ai popoli che la abitano. Si chiama Cupola dos Povos ovvero "cupola dei Popoli", e non è la prima volta che si riunisce anzi, è una tradizione. Come ci racconta una delle leader del movimento indigeno brasiliano Sila Mesquita Apurina intervistata da Sara Milanese.

    Clip - 06-11-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di giovedì 06/11/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 06-11-2025

  • PlayStop

    DARIO MARTINELLI - ANCHE HITLER ERA VEGANO

    DARIO MARTINELLI - ANCHE HITLER ERA VEGANO - presentato da Cecilia Di Lieto

    Note dell’autore - 06-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 06/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 06-11-2025

  • PlayStop

    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei

    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei “A Gaza mancano cibo e rifugi, bisogna aprire il valico di Rafah”: è l’ennesimo appello che l’Onu rivolge a Israele. A quasi un mese dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, nella Striscia entra ancora solo una minima parte degli aiuti previsti; le agenzie umanitarie denunciano che Israele impedisce l’ingresso anche a tende, coperte e rifugi. I palestinesi della Striscia, in gran parte sfollati, non sono in condizione di affrontare la stagione fredda che si avvicina. L’esercito però, in violazione del cessate il fuoco, continua l’opera di demolizione degli edifici: dall’alba sono in corso raid aerei sui quartieri orientali di Gaza City. A livello diplomatico intanto gli Stati Uniti, intanto, portano avanti il loro piano per Gaza presso il consiglio di sicurezza dell’Onu: nelle scorse ore la risoluzione che autorizza la Forza internazionale di stabilizzazione è stata presentata anche ai paesi arabi coinvolti nel processo di mediazione tra Hamas e Israele. Da Deir al Balah, la testimonianza di Nicolò Parrino, responsabile logistica di Emergency a Gaza, intervistato da Chawki Senouci.

    Clip - 06-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 06/11/2025

    Monica Frassoni, presidente della Alleanza europea del risparmio energetico, commenta l’accordo raggiunto a Bruxelles per gli obiettivi climatici 2040 (90% riduzione delle emissioni ma con 5% di "sconto" ovvero di crediti di carbonio che si possono spendere in progetti di riforestazione in giro per il mondo). Sara Milanese presenta l'incontro dei presidenti a Belém in Brasile come prologo della Cop30 per il clima che inizia lunedì nella citta amazzonica e ci fa ascoltare Sila Mesquita Apurina una delle leader dell'Alleanza delle comunità indigene che organizza la "cupola dei Popoli, l'incontro che da 30 anni porta avanti le istanze dal basso delle società civili, indigene e non. Caterina Pozzi, presidente del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti) ci racconta della contro-conferenza su droghe e dipendenze mentre apre domani quella del governo che rivendicherà l'approccio punitivo e proibizionista. Infine, Alessandro Diegoli rilancia al staffetta 50e50 non solo in Lombardia ma in tutto il mondo.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 06-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 06/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 06-11-2025

Adesso in diretta