Approfondimenti

“TAP è obbligatorio, chiuderemmo l’ILVA”

Michele Emiliano

Claudio Jampaglia ha intervistato oggi a Giorni Migliori il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla delicata questione del gasdotto TAP e sul dossier ILVA arrivato sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico:

Innanzitutto bisogna chiarire che la Regione Puglia tutte queste cose le subisce, non sono scelte politiche della Regione. Però ogni Regione deve dare il suo contributo strategico al Paese e quindi ognuno di noi deve subire alcune opere. In questo caso abbiamo un gasdotto che parte dall’Albania e deve arrivare in Puglia. Non si capisce per quale ragione questo gasdotto, anziché arrivare dritto verso Brindisi – che poi era era l’originario progetto, nella zona industriale che è purtroppo una zona abbastanza compromessa dal punto di vista industriale e quindi non è un zona pregiata – va a finire in una delle più belle spiagge pugliesi, una spiaggia turistica che è l’inizio di una serie di parchi marini meravigliosi. Noi non abbiamo mai contestato l’utilità del gasdotto, noi pensiamo che il gas come combustibile di transizione sia ammissibile, anche perchè lo utilizziamo ovunque. Tenere una tesi diversi è obiettivamente impossibile dal punto di vista tecnico per la Regione Puglia, cioè contestare la necessità di questo gasdotto che diversifica anche la fornitura di gas nazionale, perchè anziché dipendere solo dai russi abbiano anche una fornitura da parte di altri Paesi, in questo caso dall’Azerbaijan.

Sappiamo anche che il dipartimento di Stato americano qualche giorno fa ha preso carta e penna e, pur non avendo imprese interessate ai profitti diretti del lavoro, ha scritto che è un’opera prioritaria.

E pochi giorni fa il Presidente della Repubblica italiano con il Ministro degli Esteri del governo attuale è andato in Azerbaijan, credo all’unico ed esclusivo scopo di confermare che quest’opera si farà. La Regione Puglia, quindi, deve prendere atto di dover subire questa opera. Tre anni fa avevamo avviato una durissima battaglia col governo Renzi e col Ministro Calenda per spostare l’approdo, chiedendo la possibilità di minimizzare il danno.

Perché non si può spostare?

Questo è incomprensibile per noi, glielo dico chiaramente. Mi hanno riempito di chiacchiere tecniche che però non reggono al vaglio dei miei uffici che invece mi dicono che lo spostamento sarebbe assolutamente facile, insistendo sulla nostra piattaforma programmatica, che è una piattaforma programmatica con la quale, era scritto durante le elezioni, io ho preso 2.500 voti a Melendugno. Evidentemente a Melendugno lo spostamento del gasdotto interessa, non è solo l’annullamento del gasdotto l’unico interesse degli ambientalisti locali. Certo, c’è una frangia che dice che il gas non serve e che questa opera non si deve fare. Io non entro nel merito, è una tesi legittima come quella degli americani che dicono invece che l’opera si deve fare.

Caso Ilva. Su sua segnalazione, dopo che la gara era stata fatta, l’Anac ha dato dei rilievi e il Ministero dello Sviluppo ha seguito tutta una serie di valutazioni e ieri ha alzato un bel po’ i toni. Però allo stesso tempo ha detto di voler aprire un tavolo. Il Presidente della Puglia che posizioni ha in questo momento?

Io ricordo ai radioascoltatori, per consentire loro di capire meglio la situazione, che già da mesi la Regione Puglia aveva impugnato l’atto di assegnazione che chiudeva la gara e che assegnava la fabbrica ad ArcelorMittal, perchè avevamo rilevato una serie di irregolarità che non riuscivamo a correggere nella trattativa seguente l’aggiudicazione. La trattativa riguarda sia il piano ambientale sia il piano occupazionale, cioè sia gli esuberi di personale sia le misure ambientali da adottare, quindi la tecnologia con la quale la fabbrica deve essere ricostruita. È bene che i radioascoltatori sappiano che due dei cinque altiforni sono disattivi e vanno ricostruiti. Se quei due da ricostruire vengono ricostruiti – e questo è il nostro punto di vista – con una tecnologia a gas, l’impatto ambientale della fabbrica scende moltissimo. Questa proposta punta a ridurre il danno – se uno mi dicesse che l’Ilva non serve più e che vogliono chiuderla io sarei l’uomo più felice della Terra, perchè Taranto è una delle città più belle del Mondo.

Lei ha detto che se l’Ilva non servisse, la chiudereste.

Io dico che la Puglia non ha nulla contro la chiusura dell’Ilva se ovviamente esistesse anche un piano per rioccupare le 20mila persone. Questo piano può essere tracciato, certo costa dei soldi immaginare di chiudere l’Ilva e rioccupare 14mila persone, però la Puglia nel mezzo di questa storia non entra: vuole solo sapere che se si decide di farla funzionare, deve essere fatta funzionare con nuove tecnologie che non ammazzano la gente e noi abbiamo dato dei suggerimenti in questo senso. Se si decide di chiuderla, bisogna avere la sicurezza di una reindustrializzazione dell’area alla quale noi parteciperemmo attraverso una fortissima spinta che stiamo dando al distretto aerospaziale attorno all’aeroporto di Grottaglie, dove stiamo cercando di attirare la maggior parte degli investimenti in corso in Puglia in questo momento.

Adesso però al Ministero si trovano al tavolo chi ha un contratto firmato e questo contratto lo deve migliorare e chi invece lo deve chiudere. Se lei dovesse dare un consiglio a Luigi Di Maio, cosa gli direbbe?

Anche Di Maio evidentemente sta approfondendo una vicenda di una complessità incredibile che rischia di mandare in contraddizione, un po’ come la TAV, i programmi politici coi quali il Movimento 5 Stelle ha vinto le elezioni rispetto al possibile. Vorrei concentrarmi su questo punto: sull’Ilva penso che sarà un’operazione molto complicata quella di pensare alla chiusura della fabbrica, perchè servirebbero un certo numero – direi decine di miliardi di euro – di soldi da investire in un progetto decennale che reindustrializzi l’area e la restituisca alla salute pubblica e alla tutela dell’ambiente. Questa cosa è possibile, ma è una scelta politicamente molto complicata per questo governo, non per il contratto, perchè grazie alle osservazioni che ha fatto la Regione Puglia e che l’ANAC ha valorizzato, abbiamo dimostrato che questo contratto ha molti difetti. Nonostante tutte le intimidazioni che io ho subito da tutta l’Italia per revocare l’impugnativa di quel decreto di assegnazione dell’Ilva ad ArcelorMittal diciamo che alla fine la Puglia ha avuto ragione nel tenere fermo il suo intendimento di impugnare quel provvedimento.

Michele Emiliano
Foto dalla pagina FB di Michele Emiliano https://www.facebook.com/micheleemiliano/
  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 26/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 26-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 26/12 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 26-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 24/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Gli accampamenti alla Columbia University contro i fondi per Israele in un documentario

    Kei Pritsker, regista con Michael T Workman del documentario “The Encampments”, racconta ai microfoni di Radio Popolare i retroscena della protesta studentesca pro Palestina alla Columbia University. “Gli studenti della Columbia protestano da anni per la Palestina e per ottenere che l’università dismetta gli investimenti in Israele – spiega Pritsker. L’università ha un ingente fondo di dotazione che investe in ogni sorta di attività, molte delle quali riguardano aziende produttrici di armi, aziende manifatturiere che realizzano armamenti, motori per elicotteri, bulldozer e ogni tipo di attrezzatura utilizzata in queste operazioni”. “The Encampments” fa parlare i ragazzi e le ragazze di questo movimento studentesco che dall’aprile del 2024 ha montato le tende nel giardino del Campus per chiedere trasparenza, il ritiro del denaro dagli investimenti israeliani e l’amnistia per gli studenti puniti per le proteste. “Chiunque creda ancora a questa narrativa sull’antisemitismo nel movimento per la Palestina dovrebbe semplicemente guardare il film – assicura Kei Pritsker”. Al momento “The Encampments” ha una distribuzione indipendente che lo diffonde nei cinema più coraggiosi. L'intervista di Barbara Sorrentini per la trasmissione Chassis.

    Clip - 27-12-2025

  • PlayStop

    Manovre pericolose

    L’undicesimo episodio del podcast dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti, è dedicato a un tema centrale del dibattito pubblico: la Legge di Bilancio, ovvero lo strumento chiave per orientare la nostra spesa pubblica. Da sempre l’Alleanza Clima Lavoro richiama la necessità di sostenere il percorso di transizione verso un’economia a zero emissioni, integrando politiche climatiche, industriali e del lavoro, e rafforzando al contempo il welfare e la qualità della vita delle persone. La manovra economico-finanziaria del Governo per il 2026 procede, purtroppo, in direzione opposta: è una “manovra pericolosa” che, oltre a non offrire una prospettiva di decarbonizzazione, prevede un aumento delle spese militari cui si accompagnano tagli o mancati investimenti in sanità, istruzione, ambiente e politiche industriali. Nel corso della puntata emergono tutte le criticità di una Legge di Bilancio che rinuncia a svolgere un ruolo di indirizzo strategico per il futuro del Paese. Il confronto tra l’analisi della manovra e le proposte alternative per migliorarla rilancia una domanda di fondo: quale modello di sviluppo intendiamo davvero perseguire?

    Clip - 27-12-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 26/12/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 26-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 26/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-12-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 26/12/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 26-12-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 26/12/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 26-12-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 26/12/2025 delle 19:48

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 26-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di venerdì 26/12/2025 - ore 17:34

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di venerdì 26/12/2025 - ore 16:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2025

  • PlayStop

    Radiografia Nera di venerdì 26/12/2025

    Radiografia Nera è il programma che racconta le storie di cronaca e banditi che, dal dopoguerra in poi, hanno reso Milano la Chicago d'Italia. Condotto da Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli per la regia di Francesco Tragni.

    Radiografia Nera - 26-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di venerdì 26/12/2025 - ore 15:36

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di venerdì 26/12/2025 - ore 12:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2025

Adesso in diretta