Approfondimenti

I versi dei rapper rifugiati

Alzatevi e rivoltatevi, fratelli!

Il governo se ne deve andare! […]

Non sono una pecorella, e non ho bisogno di un pastore.

Sono un essere umano e dispongo di me stesso, perché la mia mente è consapevole.

Sono alcune delle parole del remake della canzone più potente e politica di Fela Kuti, ‘Zombie”. Le hanno scritte un gruppo di musicisti, cantanti e rappers provenienti da dodici Paesi, in gran parte paesi arabi. Uno è stato picchiato, un altro imprigionato, due sono scampati all’assedio del campo profughi di Yarmouk, tutti sono hanno dovuto affrontare idagini della polizia e la censura. Ma la loro musica non può essere fermata.

Il video della canzone “From Zombies to Revolutionaries” lo potete vedere qui.

[youtube id=”BFdhHYSvEFQ”]

Contiene immagini tratte dai concerti di Fela Kuti, dalla vita quotidiana nella sua “repubblica di Kalakuta” e anche immagini in bianco e nero tratte dagli archivi coloniali francesi, italiani, inglesi e tedeschi. Ci sono filmati sui movimenti di lotta civile afroamericani e asiatici e sulla lotta per l’indipendenza. Le parole originali del testo di Fela Kuti criticano soldati e servi del potere che opprimono la propria gente in cieca obbedienza ai propri superiori. Sono state tradotte e parzialmente adattate ai contesti di provenienza degli artisti che fanno parte di questo nuovo progetto.

Fra questi, i più noti sono Ramy Essam, che mise in musica gli slogan della rivoluzione egiziana esibendosi in piazza Tahrir nel 2011 e fu poi picchiato dalla polizia; il rapper marocchino e arrivista El Haqed (alias L7a9ed, “l’arrabbiato”); l’egiziano Karim Rush, della leggendaria hip-hop crew Arabian Knightz; Salomè MC, la più nota rapper iraniana; il duo palestinese-siriano Refugees of Rap (rifugiati del rap), due artisti che sono riusciti a scappare dal campo profughi di Yarmouk, vicino a Damasco, e che ora vivono a Parigi. C’è anche Seun Kuti, uno dei figli di Fela, che ha proseguito il progetto della band Egypt 80.

Refugees of rap, due musicisti fuggiti dal campo profughi di Yarmouk in Siria
Refugees of rap, due musicisti fuggiti dal campo profughi di Yarmouk in Siria

Rispetto all’inglese usato da Fela nel testo originale – la lingua della Gran Bretagna, potenza coloniale in Nigeria fino al 1960 – il nuovo testo affianca strofe in arabo e in persiano. Il messaggio è che lo scontro che oppone Arabia Saudita ed Iran, per il controllo del Medio Oriente, non appartiene alla gente che vive e abita quelle terre. Lo scopo è quello di superare attraverso la musica le gabbie fisiche e mentali che costringono vite e coscienze. La musica diventa l’”arma del futuro” come lo era per Fela, in lotta contro il regime militare al potere in Nigeria negli anni ’70.

Tutti i musicisti che hanno lavorato a “From Zombies to Revolutionaries” hanno lasciato i loro Paesi a causa della guerra o della repressione politica, subita in prima persona o cresciuta attorno a loro. Così hanno registrato i testi separatamente, ognuno nel paese in cui ha trovato rifugio. I testi sono poi stati assemblati in Italia con la musica della band Voodoo Sound Club (Bologna) e con il supporto della banda degli Ottoni di Russi. Gli arrangiamenti sono di Riccardo Pittau ed Andrea Scardovi dello Studio Duna di Ravenna. La produzione è firmata da Anton Pukshansky (pluri-vincitore del premio Grammy), dal produttore italiano Andrea Deda, da Reda Zine (regista e musicista italo-marocchino) e dal chitarrista Mark LeVine.

Reda Zine, musicista italo-marocchino
Reda Zine, musicista italo-marocchino

Il gruppo ha potuto ricomporsi in Norvegia solo a lavoro finito. L’occasione è stata il Music Freedom Day, Forum mondiale contro la censura che colpisce la musica, organizzato dall’ong danese Freemuse e dalla neonata ong norvegese Safemuse. Entrambe si occupano della difesa dei diritti dei musicisti. Abbiamo chiesto a Reda Zine di raccontarci questo incontro.

Dopo aver collaborato a distanza, ognuno in un paese diverso, come è stato suonare tutti insieme?

“Abbiamo ricevuto con grande entusiasmo l’invito di Safemuse per dare un volto a questa produzione, durata più di un anno. Alcuni degli artisti avevano avuto diverse difficoltà al momento di registrare. Ramy Essam scappava dall’Egitto ed era richiedente asilo in Danimarca; il mio connazionale Mouad aveva scontato qualche mese in prigione dopo essersi visto annullare la presentazione del suo nuovo disco e il concerto che doveva fare a Casablanca. Era ormai di nuovo nel mirino. Tutto ciò rendeva il lavoro lentissimo.

Io collaboro con Freemuse dal 2005. Con loro ho conosciuto la neonata associazione Safemuse che si occupa, nello specifico, di artisti rifugiati, aiutandoli a ricostruirsi un percorso professionale. Jan Eriksen, il responsabile di Safemuse, ha impiegato 5 mesi di lavoro per vincere la sfida: farci incontrare, conoscere, darci la possibilità di lavorare in buone condizioni. A livello musicale i Voodoo Sound Club sono il migliore gruppo afrobeat, afrofunk, voodoojazz in Italia, un groove implacabile sotto tutte le latitudini. Aggiungi i fratelli siriani Jamous, i Refugees of Rap (che suoneranno a Roma il 19/03 e a Milano il 09/04) e la grande Salome MC…

Inoltre la sera del concerto, nella bellissima sala dell’Harstad Kulturhus‎, non c’era solo il pubblico norvegese e europeo. C’era anche un gruppo di ragazzi alloggiati un vicino centro di accoglienza, invitati dal sindaco: afghani, egiziani, sudanesi ed eritrei che erano molto contenti di sentirci vicini”.

Dopo Zombie, sono previsti altri re-make ispirati alla musica di Fela Kuti, sempre con la partecipazione di artisti e artiste africani e del Medio Oriente che considerano la musica un veicolo di coscienza, forza e rivoluzione: dal Marocco al Mali, dalla Nigeria all’Iran, dall’Egitto alla Palestina. Attualmente, stanno lavorando alle canzoni “No Agreement” (Nessun Accordo) e “Shakara”. Quest’ultima è stata registrata a Bamako a fine gennaio con i Songhoy Blues in occasione del Festival Accoustik di Bamako; è prodotta dal team Songhoy Blues, Mark LeVine, Manjul, Reda Zine e Anton Pukshansky. “Aspettiamo il sax di Femi Kuti questa volta per chiudere il brano” ci dice Reda. “Il processo di produzione e’ lento perchè oltre a i problemi elencati sopra, bisogna trovare i fondi. Il progetto è autofinanziato”.

Perché avete scelto di registrare in Mali?

“Timbouktou è sempre stata una Mecca della spiritualità e della musica nera. Ali Farka Toure o Boubacar Traore (Kar Kar) hanno fatto per la cultura contemporanea dell’Africa dell’Ovest molto più di tutte le riunione dei capi di stato africani. E’ una capitale storica ed è il cuore della black music. E come andare in Tennessee per registrare il blues, a New Orleans per il jazz o a Essaouira per incontrare i Gnawa. Inoltre chi si occupa di cultura e musica in Mali ha bisogno di sostegno e collaborazione, vista la situazione di insicurezza nel nord del paese. Inoltre, non si può lasciare il campo”.

Avete in progetto di suonare ancora insieme?

“Il feedback generale che abbiamo ricevuto è stato ottimo ovunque. I commenti da parte della famiglia Kuti e da parte del suo ex-manager Rikki Stein sono molto positivi. Mi sa che ci siamo meritati l’invito al mitico “Shrine” a Lagos per il prossimo Felebration. Abbiamo ricevuto delle proposte. Pensiamo che ci sia un grande bisogno di condividere le voci e le storie degli artisti. Perché la musica e l’arte sono le nostre uniche armi. Qui in Italia non ci sono problemi di censura. Ma gli artisti vivono una condizione precarietà strutturata. La famosa “violenza simbolica”, introdotta dal pensiero di Pierre Boudieu, nella quale siamo ma non siamo. Con il collettivo Music Freedom Day Italia*, abbiamo prodotto una carta intitolata “Carta dei Diritti Civili dell’Artista” (2014).

 

Salomè MC, rapper iraniana
Salomè MC, rapper iraniana

Riguardo a noi europei, qual è il vostro messaggio? Penso ad esempio ai muri eretti per impedire l’arrivo dei profughi, alle migliaia di morti in mare…

“Penso subito a quanto è difficile portare degli artisti del Sud del mondo qui in Europa, verso il Nord, ma anche dal Sud al Sud e dal Nord al Nord. Tanti eventi vengono cancellati all’ultimo momento per colpa di qualche permesso che manca. Per esempio, Mouad El Haqed è attualmente richiedente asilo in Belgio e per questo non poteva raggiungerci per l’evento in Norvegia. Ci sono i muri dell’agenzia Frontex, voluti dall’Unione Europea e pagati con le nostre tasse. Li mostriamo nei nostri video perché la quella della libertà di circolazione è una causa che avremo sempre a cuore: è garantita dalla carta dei Diritti dell’Uomo, ma non viene mai applicata. Anch’io ho sperimentato sulla mia pelle questi limiti, essendo marocchino.

Ma i muri non sono mai efficaci. Anche i sistemi più sofisticati hanno dei punti deboli e la forza di chi scappa dalla miseria o dalla guerra è più potente. E poi ci sono i muri mentali, quelli della disumanizzazione di chi è diverso. Lo straniero, l’africano, l’asiatico sono ormai considerati solo in modo stereotipato. Terroristi o beduini, ladri o stupratori. Nel nostro caso, la tv italiana ne porta esempi lampanti con dei format televisivi vergognosi e umilianti che, invece di dar voce alle tante storie e far luce su racconti anche positivi, ci fanno diventare tutti “mostri”. Ed è subito guerra tra poveri”.

(L’intervista è di Elena Zambelli)

Il testo originale della canzone “Zombie” di Fela Kuti

Zombie O Zombie (Zombie O Zombie)

Zombie no go go unless you tell am to go (Zombie) Zombie no go stop unless you tell am to stop (Zombie) Zombie no go turn unless you tell am to turn (Zombie) Zombie no go think unless you tell am to think (Zombie) Zombie O Zombie Zombie O Zombie

tell am to go straight – a joro jara joro no break no job no sense a joro jara joro tell am to go kill – a joro jara joro no break no job no sense a joro jara joro tell am to go quench – a joro jara joro no break no job no sense a joro jara joro

go and kill (joro jara joro) go and die (joro jara joro) go and quench (joro jara joro) put am for reverse (joro jara joro) go and quench (joro jara joro) go and kill (joro jara joro) go and die (joro jara joro) put am for reverse (joro jara joro) go and die (joro jara joro) go and quench (joro jara joro) go and kill (joro jara joro) put am for reverse (joro jara joro)

aaha

joro jara joro Zombie we na one way joro jara joro Zombie we na one way joro jara joro Zombie we na one way joro jara jorooooooooo oohh!

attention! (Zombie) quick march (Zombie) slow march (Zombie) left trun (Zombie) right turn (Zombie) about turn (Zombie) double up (Zombie) salute (Zombie) open your hat (Zombie) stand at ease (Zombie) fall in (Zombie) fall out (Zombie) fall down (Zombie) get ready (Zombie)

  • Autore articolo
    Michela Sechi
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR venerdì 19/04 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 19-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 19/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 19-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 19/04/2024 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 19-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 20/04/2024

    La nuova frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalle 23.45. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 19-04-2024

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 19/04/2024

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 19-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 19/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 19-04-2024

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 19/04/2024

    Psicoradio, la radio della mente Nasce nel 2006, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna e l’associazione Arte e Salute Onlus. Il progetto PSICORADIO è composto da due momenti intrecciati: un corso di formazione per operatori radiofonici rivolto a utenti dei servizi psichiatrici del dipartimento di salute mentale di Bologna e provincia, tenuto da professionisti della comunicazione guidati dalla direttrice della testata, prof. Cristina Lasagni (Università della Svizzera italiana). una testata radiofonica, Psicoradio, regolarmente registrata al tribunale di Bologna, che si occupa dei temi della salute mentale. I programmi di Psicoradio privilegiano i territori della psiche nei suoi incroci con il sociale e la cultura. Tutti gli argomenti – dalla cronaca all’arte – sono guardati da un punto di vista prevalentemente psicologico. Nelle trasmissioni si incrociano vari registri: poetici, informativi, ironici, scientifici, narrativi, autobiografici, assieme alle voci di chi la sofferenza psichica la sta attraversando. l corso di formazione per operatori radiofonici, articolato in tre anni, è tenuto da professionisti della comunicazione, della cultura, dell’arte, della psichiatria. Nel corso si apprendono i saperi classici del “fare radio”: quelli tecnici (registrazione, montaggio, regia); quelli giornalistici (l’intervista, l’inchiesta, ecc); quelli che servono per ideare e costruire una trasmissione, un palinsesto; e ciò che riguarda la programmazione musicale. Oltre ai contenuti prettamente comunicativi il corso aggiunge ambiti “psi”: per esempio, la psichiatria e la psicologia, nelle loro storie ed evoluzioni, ma anche terreni meno conosciuti ma oggi importanti come quelli dell’etnopsichiatria. Nei primi 5 anni di attività Psicoradio ha realizzato più di 220 trasmissioni nazionali, circa 20 trasmissioni per altre testate e 20 trasmissioni in diretta. Ha anche realizzato campagne di sensibilizzazione e comunicazione e convegni su temi cari alla redazione: nel 2008 la ricerca Follia scritta, sulle parole della salute mentale nella stampa nazionale, nel 2010 la campagna Basaglia piace solo in tv?, per la difesa della legge 180 e contro alcuni progetti di legge di modifica e nel 2011 Cronisti della mente, incontro delle radio che trattano la salute mentale.

    Psicoradio - 19-04-2024

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 19/04/2024

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 19-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di venerdì 19/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 19-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 19/04/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 19-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di venerdì 19/04/2024

    Quando le prime luci della sera… no, non è l’incipit di un romanzo. E’ l’orario in cui va in onda “Muoviti, muoviti” la trasmissione che vi accompagna nel rientro a casa dopo una giornata di lavoro, di studio o di semplice e puro fancazzismo (voluto o subito). Il racconto dei fatti principali della giornata, le piccole notizie che assurgono a tema di interesse generale, gli argomenti più dibattuti sui social, l’andamento del primo anno scolastico in presenza post-Covid, le elezioni (amministrative e del Presidente della Repubblica ma anche quelle dei consiglieri di condominio nel caso…), il presente e il futuro dell’atletica leggera dopo i successi di Tokyo. Tutto questo e molto altro lo trovate in “Muoviti muoviti” dalle 17.30 alle 19 dal lunedì al venerdì su Radio Popolare con Davide Facchini, Luca Gattuso e Marta Zambon.

    Muoviti muoviti - 19-04-2024

  • PlayStop

    Playground di venerdì 19/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 19-04-2024

  • PlayStop

    Playground di venerdì 19/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 19-04-2024

  • PlayStop

    Jack di venerdì 19/04/2024

    Nella prima parte approfondiamo le nuove uscite di Taylor Swift e della cantante Tunisino/Americana Emel e presentiamo Back to Black, il Bio pic dedicato ad Amy Winehouse. Ospite della seconda parte Enrico Molteni dei Tre Allegri Ragazzi Morti che ci racconta in una lunga intervista il loro ultimo lavoro "Garage Pordenone"

    Jack - 19-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di venerdì 19/04/2024

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 14.30. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 19-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 19/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 19-04-2024

Adesso in diretta