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I bombardamenti israeliani su Beirut

Bombardamenti Beirut

Un pesantissimo attacco aereo israeliano ha preso di mira questo pomeriggio la capitale libanese Beirut. Un intero isolato è stato raso al suolo: è quello che ospitava il quartier generale di hezbollah nella capitale libanese. L’obiettivo, dichiarato dall’esercito israeliano era il capo politico del partito sciita: Hassan Nasrallah. L’attacco è stato portato a termine pochi minuti dopo la conclusione del discorso che oggi il premier israeliano Benjiamin Netanyahu ha tenuto all’Assemblea generale delle Nazioni unite, che ha accusato di essere niente più che una “palude antisemita”, questa la definizione usata.
Fonti non ufficiali libanesi riferiscono in questi minuti che Nasrallah sarebbe rimasto illeso. Resta il salto di qualità di un attacco diretto non ai capi militari, ma al capo politico del partito di Dio. Che ha provocato un grande numero vittime civili. Lorenzo Cremonesi, inviato del corriere della sera.


La notizia dell’attacco è arrivata a New York durante il punto stampa che Netanyahu stava facendo al termine del suo intervento all’assemblea generale. Intervento in cui il premier israeliano ha minacciato l’Iran, ha promesso che eliminerà Hamas e demilitarizzerà Gaza, ha detto che la vittoria di telaviv sarà totale. Non è chiaro al momento quali conseguenze avrà quanto accaduto questo pomeriggio sull’andamento della guerra. Gli ultimi giorni sono stati particolarmente sanguinosi dal punto di vista delle vittime civili, sia nella Striscia di Gaza, dove l’Unicef denuncia che sono state colpite 4 scuole in 5 giorni, sia nel sud del Libano, dove ormai gli sfollati si contano a decine di migliaia e i morti sono oltre 600.

  • Autore articolo
    Diana Santini
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    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

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    Federico Sinicato presidente associazione Familiari Vittime di Piazza Fontana ci racconta cosa sarà questo 12 dicembre e il percorso di avvicinamento nelle scuole, nei racconti e nelle testimonianze. Valter Boscarello Fondatore di Memoria Antifascista, ci presenta il corteo delle 18h30 (da Piazza 24 maggio fino a piazza fontana) dedicato ai movimenti e alla repressione delle lotte. Nel pomeriggio verrà inaugurato il memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente dedicata a tutte le vittime delle stragi, voluta dal basso e accolta dal Comune di Milano. Linda Maggiori, giornalista freelance e attivista di The Weapon Watch l'osservatorio sul traffico d'armi nei portio italiani, ci racconta la sua inchiesta sulla "flotta del genocidio": le rotte delle armi dai porti italiani pubblicata per Altra economia dove dimostra come l'industria italiana e i porti italiani abbiano rifornito Israele per tutta la durata dell'attacco a Gaza in barba alla legge 185 che lo vieta e alle dichiarazioni del governo. Tiziana Ricci ci presenta la mostra alla Fabbrica del vapore sui 50 anni della radio, gratuita, libera e bellissima.

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