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Guerra in Siria, i ribelli non vogliono lasciare Duma

La città di Duma

Guerra in Siria. Aumenta la pressione delle forze governative siriane su Duma per costringere i miliziani alla resa. Poco fa sono iniziate le operazioni di attacco con bombardamenti dell’artiglieria per aprire la strada alle truppe di terra.

Nella giornata di ieri, Damasco ha ammassato truppe e mezzi attorno all’ultima roccaforte dell’opposizione armata nella Ghouta Orientale, mentre nei giorni scorsi si sono avute trattative tra i miliziani russi e Jaish al-Islam, la principale formazione che controlla la città. Ai miliziani assediati, insieme a oltre 70 mila civili, è stato offerto un salvacondotto in cambio della resa per risparmiare Duma da una distruzione sicura.

L’Esercito dell’Islam ha respinto l’ipotesi di abbandono della città e ha chiesto che i suoi miliziani rimangano a Duma, che verrà presidiata da osservatori militari russi. La riposta di Mosca è stato un ultimatum di 48 ore che dovrebbe scadere domani, ma Damasco vorrebbe affettare i tempi dell’evacuazione.

In un tentativo disperato l’opposizione ha inviato un messaggio ai Paesi membri del Consiglio di Sicurezza con i punti della loro proposta, ma non sembra che ci siano i tempi per la diplomazia.

Oggi a Mosca Staffan de Mistura incontrerà il Ministero degli Esteri russo Sergej Lavrov in un ultimo tentativo per salvare i civili.

La città di Duma
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    Farid Adly
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