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Governo politico o si vota a luglio

La coalizione di centrodestra al Quirinale

Ben strano questo ultimo giro di consultazioni.

Sono in corso i colloqui con i partiti minori, ma attraverso le dirette Facebook Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno iniziato già la campagna elettorale per tornare al voto presto, prestissimo, anzi. Hanno già una data: domenica 8 luglio.

L’hanno decisa insieme in un incontro brevissimo alla Camera dopo le consultazioni, convinti che se andranno al voto tra due mesi si spartiranno i consensi e il voto diventerà un ballottaggio tra loro due: il centrodestra e il Movimento cinque stelle. L’annuncio del voto potrebbe anche essere una forma di minaccia per costruire un governo vero.

È stato il Quirinale a far filtrare a fine mattinata l’ipotesi del voto a luglio, forse una forma di pressione sui partiti, colta al volo però dalle due forze vincitrici del 4 marzo. Se non c’è un governo politico, questa la sostanza delle indiscrezioni dal Colle, allora subito un governo “elettorale”, che vada in Parlamento a chiedere la fiducia, quasi impossibile visto che la voterebbe solo il Pd, ma anche se non la ottenesse rimarrebbe in carica per portare gli elettori alle urne, senza un governo politicamente caratterizzato quale quello di Gentiloni.

Un governo quindi “elettorale” per andare al voto ricandidando gli stessi candidati di marzo, e in primo luogo Di Maio, il quale ha già detto che, non essendo mai cominciata la legislatura, il suo secondo mandato non è nemmeno iniziato e quindi sarà ancora il candidato premier così come i suoi parlamentari, i quali come in altri gruppi parlamentari avrebbero il terrore di perdere lo scranno alla Camera e al Senato, in tanti da quanto si apprende si sarebbero già esposti con richieste di mutuo nella banca interna del Parlamento.

Gli sconfitti di fronte all’ipotesi di ritorno al voto a breve sono Berlusconi da un lato e il Partito democratico dall’altro. Per Berlusconi tutte le opzioni sul campo sono rischiose: un governo Lega-Cinque stelle l’avrebbe visto fuori dal gioco, ma il voto a luglio per Forza italia è in ogni caso un appuntamento da incubo per i voti che si perderebbero a favore della Lega. Si vedrà tra poco a giugno con la tornata elettorale delle amministrative.

E così è già iniziata la campagna elettorale di Di Maio e di Salvini, pronti per un governo insieme e ora orientati a prendere i voti degli elettori, magari rubandoseli uno all’altro. Dopo due mesi in cui non si parlava di immigrazione, poco fa Salvini in diretta ha elencato i vari punti della sua agenda, tra cui contrastare “gli sbarchi degli immigrati sulle nostre coste che sono ricominciati”.

Stasera Mattarella farà il punto e deciderà se dare un incarico a Salvini, ma pare improbabile, oppure prendersi qualche ora per affidare la guida di un governo a qualche personalità di spicco e andarsi a prendere la fiducia o sfiducia in Parlamento.

La coalizione di centrodestra al Quirinale
Foto | Quirinale
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    Anna Bredice
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    Caso Kirk: "Il Governo vuole creare un clima di paura" dice Benedetta Tobagi

    “Quelle che arrivano dalla maggioranza sono delle sciocchezze, che sarebbero grottesche se non fossero pericolose perché tradiscono una chiara volontà di creare un clima di paura e di allarme, criminalizzando tutta la galassia dell’opposizione”. Così Benedetta Tobagi, intervistata da Luigi Ambrosio all'Orizzonte delle Venti, sui reiterati attacchi del Governo alle opposizioni accusate di fomentare la violenza. “Anche per ciò che porto nel mio nome, l’Italia ha nella sua storia una sinistra antifascista e democratica che non è mai stata violenta. Figure come mio padre e Aldo Moro sono state colpite addirittura dal terrorismo di sinistra. Questa è la storia che vergognosamente Meloni, Tajani e Salvini non riconoscono e che, invece, deve essere la nostra forza”.

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    In diretta dall'Ucraina Sabato Angieri ci racconta delle profonde differenze che ormai segnano il paese tra territori in guerra e retrovie, di chi non vuole andarsene nonostante la guerra abbia distrutto spazi e vite e di come il fronte insista da due anni sugli stessi campi. Gianpaolo Scarante, docente all'Università di Padova ed ex-diplomatico analizza lo scontro verbale tra Russia e Nato e invoca il ritorno della ragione per evitare una escalation dei fatti. Emanuele Valenti ci aggiorna sull'entrata dei carri armati a Gaza City dopo giorni di bombardamenti mirati a distruggere tutti i palazzi principali della città per forzare la popolazione ad andarsene. Ma la popolazione non ha nessun posto dove andare. E anche chi avrebbe un visto di studio in Italia non riesce a uscire dall'inferno della Striscia lo raccontano le voci di alcuni degli studenti palestinesi che hanno vinto una borsa di studio nelle università italiane. Molti di loro hanno diffuso appelli sui social per chiedere di fare pressione sulle autorità italiane affinché organizzino la loro evacuazione immediata. Sentiamo le loro voci e ci spiega come stanno, chi sono e perché non si riesce ad aprire un corridoio umanitario per loro Stefano Simonetta, Prorettore ai Servizi agli Studenti e al Diritto allo Studio della Università Statale di Milano.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 16-09-2025

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