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Giubileo: una cronaca

Il primo giorno del Giubileo  della Misericordia, dopo celebrazioni solenni e frasi dal profondo senso religioso, si è concluso con le parole  semplici ed informali ai quali papa Francesco ha ormai da tempo abituato i suoi fedeli:  “Buon pranzo e arrivederci”.

E delle 50 mila persone di tutte le età e le provenienze che hanno voluto essere presenti  all’apertura di questo evento convocato  come straordinario, molte non ci sarebbero state se a convocarlo non fosse stato proprio questo Papa.

I pellegrini hanno cominciato a dirigersi verso Piazza San Pietro fin dalle prime luci dell’alba: ad attenderli, numerosi volontari  per le indicazioni e le informazioni, e anche un potente sistema di sicurezza.

Davanti ai tornelli della metropolitana militari dell’esercito con i fucili spianati, il tragitto a piedi verso la piazza punteggiato dai lampeggianti blu di polizia e carabinieri,  le strade fiancheggiate da schiere di volanti, capannelli di agenti  in ogni punto.

Molta attenzione anche dal punto di vista medico: imponente la presenza della croce rossa, con centinaia di volontari, ambulanze, tensostrutture, ambulatori mobili.

Per entrare nella piazza era necessario sottoporsi a un doppio controllo: la perquisizione di borse e zaini su via della Conciliazione, il passaggio per  metal detector  e transenne per fare ingresso effettivo nella piazza, trasformata in zona rossa, sorvegliata dall’alto da un elicottero, unico  mezzo aereo  a cui era consentito  solcare il cielo sovrastante.

Tutte le fasi della celebrazione sono state seguite con  attenzione e coinvolgimento dai presenti,  dal  Rosario, alla  Santa Messa celebrata in più lingue a indicare l’universalità del Giubileo,  all’introduzione al rito.

Poi Papa Bergoglio  ha aperto la Porta Santa  semplicemente spingendone i battenti,  non senza  qualche difficoltà data la pesantezza della porta,  dopo aver salutato ed abbracciato, suscitando un applauso,  l’altro Papa, Ratzinger,  che la attraversata subito dopo di lui.

L’Angelus di commiato è stato dedicato a Maria , invocata come madre di una umanità nuova e bisognosa di perdono e di pace,   a cui il Pontefice ha affidato la città di Roma.

In ascolto ancora i tanti fedeli  che dopo essersi rifocillati con  un panino portato da casa,  si sono messi in fila per varcare la porta santa, senza piu  le musiche sacre e il suono delle campane, ma il ronzio dell’elicottero e il rumore delle sedie che venivano impilate da decine  di volontari.

 

  • Autore articolo
    Serena Tarabini
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    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

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    Le iniziative del 25 novembre e DonneXstrada che di violenza di genere, parla tutto l'anno. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Le comedians contro la violenza sulle donne al Teatro Lirico di Milano

    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

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