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Francia, scontro sui migranti tra sindaci di sinistra e lo Stato

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“Lo stato francese viola la legge e calpesta i diritti umani delle persone senza casa e in particolare dei migranti”. È in sintesi con queste parole che la sindaca ecologista di Strasburgo Jeanne Barseghian ha annunciato questo lunedì che sta preparando una denuncia contro i poteri pubblici per metterli di fronte alle loro responsabilità in materia di accoglienza. Delle responsabilità che, sottolinea, negli ultimi anni sono state cronicamente disattese e riversate in gran parte sulle amministrazioni cittadine, che però non hanno i mezzi per gestirle.

“La Francia sta vivendo una crisi umanitaria senza precedenti con centinaia di persone che vivono per strada in tutte le grandi città”, denuncia Barseghian, invitando associazioni e politici a unirsi all’azione del municipio: “Tra di loro ci sono delle persone molto vulnerabili, dei malati, dei bambini, che vengono lasciati al freddo senza diritti né accesso alle cure, in condizioni miserabili. E Strasburgo non fa eccezione”, precisa.

L’annuncio arriva nel momento in cui il tribunale amministrativo ha ordinato alla città di sgomberare per la seconda volta la piazza dell’Étoile, dove sono accampate dall’estate scorsa circa 200 persone, tra cui delle famiglie con bambini. Si tratta soprattutto di migranti venuti da Georgia, Albania e Macedonia per fuggire a dei contesti di violenza e di grande precarietà per cui, questa volta come la precedente, la prefettura non ha previsto nessuna sistemazione dopo lo sgombero, né ha attivato un dispositivo di accoglienza duraturo.

La città, che ha già creato 500 posti letto in due anni anziché nei 6 previsti inizialmente, ha anche attivato due strutture d’emergenza, ma una è già al completo e l’amministrazione ammette di non avere i mezzi per fare di più. Soprattutto considerando che il campo in questione “non è che la punta dell’iceberg” e che oggi a Strasburgo almeno 500 persone vivono per strada o in edifici occupati, senza assistenza.

Barseghian aveva già fatto parte, a ottobre, del gruppo di sindaci che avevano messo alle strette il governo su questo tema. La pressione aveva costretto l’esecutivo a rinunciare al piano di depotenziamento dei posti letto d’emergenza, portati a 200 mila durante la pandemia. A metà novembre, ha firmato con altri 42 sindaci di ogni bordo politico una lettera per chiedere alla prima ministra di rispettare l’impegno del governo a non lasciare per strada neanche un minore durante l’inverno. I dati parlavano allora di almeno 2000 bambini lasciati per strada ogni notte. Il doppio rispetto allo scorso gennaio.

Nonostante gli sforzi delle associazioni – nelle ultime settimane sono state lanciate diverse occupazioni notturne di scuole in tutto il paese per offrire dei rifugi temporanei – è evidente che il sistema d’accoglienza è saturo, in particolare nelle grandi città.

Con questa mossa la sindaca di Strasburgo spera quindi di dare un nuovo scossone al governo e mediatizzare l’emergenza. Anche se è difficile immaginare che la Francia possa trovare delle soluzioni concrete e perenni nei prossimi mesi.

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
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