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Francesca Balzani si candida alle Primarie

La riserva è sciolta. “Inizio a raccogliere le firme per la candidatura domani alle ore 15 alla Cascina Cuccagna.  Con me ci sarà un grande amico: Stefano Boeri”. Francesca Balzani si è candidata ufficialmente per le primarie di Milano. E ha deciso di dare l’annuncio in diretta ai microfoni di Radio Popolare. La vicesindaco ha detto di non avere più alcun dubbio. “Sciolgo la riserva felice, in tanti me lo hanno chiesto, domani si parte. Sono certa sarà una campagna bella ricca e coinvolgente”.

“Sono arrivata a questa decisione attraverso il confronto, attraverso il lavoro fatto con chi ho incontrato sui temi che riguardano questa città” ha spiegato Francesca Balzani. “C’era una sensazione diffusa di una storia già scritta, una nuova candidatura credo possa fare il bene di tutti. Si arricchisce la proposta e la voglia di partecipare di tutti”.

Balzani ha parlato anche della candidatura del commissario di Expo Giuseppe Sala, non ancora ufficializzata: “non si è ancora candidato, non do nulla per scontato”. Su Pierfrancesco Majorino ha detto:”Sono arrivati appelli ad essere costruttivi, Pierfrancesco sa che sono molto aperta al dialogo come lui lo è con me, adesso possiamo continuare a parlarci e tenere aperta quella porta, ma partiamo, ciascuno ha la sua storia, la sua proposta, i suoi progetti. Ciascuno può arricchire questo dibattito alle primarie, andiamo avanti, partiamo, poi si vedrà. L’importante è lasciare sempre aperto il dialogo”.

“E’ vero, io e Majorino parliamo ad un mondo comune, ma non è solo così: sono assolutamente certa di parlare ad un mondo a cui Piefrancesco fa più fatica a rivolgersi. Credo di essere un candidato con una proposta diversa, non siamo due gemelli politcamente, non ci indirizziamo allo stesso elettorato, ciascuno di noi raggiunge persone che molto difficilmente raggiungerebbe l’altro”.

La vicesindaco ha parlato della necessità di costruire una coalizione ampia di centro sinistra. “Una candidatura è più o meno in grado di essere unitaria il giorno dopo la chiusura delle primarie. E’ su questo che dobbiamo iniziare a considerare la forza delle candidatura, la capacità di costruire una coalizione ampia”.

E la continuità con la giunta Pisapia? “I sette assessori che hanno visto Sala nei giorni scorsi lo hanno solo incontrato, non è detto stiano con lui. Tutte queste esplorazioni politiche diventeranno adesioni sul confronto dei programmi dopo la raccolta firme”.

  • Autore articolo
    Michele Migone
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    L’esercito israeliano ha lanciato questa notte l’invasione di terra su Gaza City. Da ieri i carri armati sono entrati nel cuore della principale città della striscia, e i bombardamenti hanno colpito senza sosta strade, case, infrastrutture. Da questa mattina, i morti sono 89. Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella città. Migliaia di persone stanno invece cercando di fuggire, in un esodo verso un sud che non ha più spazio per ospitarli. Il servizio di Valeria Schroter.

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    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

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    “E’ stato bello rendersi conto che la figura di Woodie Guthrie è ancora molto viva anche fuori dagli Stati Uniti”, racconta Sarah Lee, nipote dell’icona folk americana. “Le problematiche di cui cantava lui ottant’anni fa sono ancora attuali”, riferendosi al tema dell’immigrazione e alla difficile situazione al confine con il Messico. Con la sua musica Woody Guthrie "affrontava un concetto molto basilare di umanità e speranza, ovvero il trattare le persone come persone, aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà": lo stesso messaggio che ora le Guthrie Family Singers vogliono portare avanti. Ascolta l’intervista di Elisa Graci alle Guthrie Family Singers.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Una Napoli sconosciuta in bianco e nero in “Sotto le nuvole” di Gianfranco Rosi

    Già vincitore di un Leone d’Oro per “Sacro Gra” nel 2013 e di un Orso d’Oro tre anni dopo alla Berlinale, Rosi riceve anche il Premio Speciale della Giuria di Venezia 82. In “Sotto le nuvole” l’esplorazione si sposta nella Napoli della circumvesuviana, in un bianco e nero inedito per la città dei mille colori, tra la terra che ogni tanto trema, sotterranei archeologici in mano alla camorra, la centrale dei Vigili del Fuoco, le fumarole dei Campi Flegrei e il Porto di Torre Annunziata con con una nave siriana che scarica grano ucraino. “È il mio primo film non politico” sostiene Rosi, eppure nel fuoricampo di “Sotto le nuvole” il non detto arriva anche in senso politico. L'intervista di Barbara Sorrentini

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