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Fondi europei vietati ai lavoratori autonomi

Secondo gli ultimi dati della Cgia di Mestre, lo scorso anno la povertà in ambito professionale ha colpito duramente i lavoratori autonomi: un quarto delle famiglie con reddito principale da lavoro autonomo ha vissuto con meno di 10 mila euro annui, e sotto la soglia di povertà totale calcolata dall’Istat.

Partite Iva, Free lance, liberi professionisti sempre più spesso dunque non riescono ad avere un reddito da lavoro sufficiente. Anche per questo, l’applicazione nella legge di stabilità della norma europea che consente l’accesso ai fondi europei per i liberi professionisti, era stata accolta con grande favore. I fondi sono destinati non solo a chi da molto tempo svolge una professione, ma anche e soprattutto a quel mondo del lavoro autonomo sempre più precario, che in questo modo avrebbe avuto un’occasione in più.

Avrebbe. Perchè dopo il passaggio al Senato, alla Camera è spuntato un emendamento che blocca ancora l’accesso a quei fondi. L’emendamento è firmato dalla deputata e responsabile comunicazione del PD Alessia Rotta. Alcune delle associazioni nate per dar voce al mondo del lavoro autonomo, come Confprofessioni, Confassociazioni, Acta e Alta Partecipazione, hanno immediata protestato definendo “incomprensibile” questa decisione.

Tra il governo Renzi e il mondo del lavoro autonomo non corre buon sangue: solo la forte pressione e le proteste delle associazioni avevano infatti costretto il governo a tornare sui suoi passi e bloccare l’aumento della tassazione per i free lance, inizialmente previsto nella legge di stabilità. Ora si apre anche questo fronte, ma stavolta la maggioranza non sembra intenzionata a fare marcia indietro, almeno sull’emendamento.

“Si tratta di una norma mal scritta, che rischia di creare disparità nel mondo del lavoro autonomo – dice ai nostri microfoni Alessia Rotta – per questo abbiamo pensato di cancellarla ed intervenire nel collegato alla legge di stabilità, dove ci sarà il ‘Jobs Act del lavoro autonomo’ che comprenderà anche questo punto”. Per alcune associazioni però la norma poteva già funzionare, e avrebbe consentito di accedere subito ai fondi europei.

Se l’obbiettivo era far chiarezza sulla norma, perchè non modificarla anziché cancellarla? “Meglio fare una buona legge, non è certo un mese o due in più che cambieranno la situazione”, risponde l’On. Rotta, che poi attacca le associazioni che in queste ore stanno protestando: “Altre associazioni di lavoratori autonomi sono con noi, capisco che ci sia un po’ di concorrenza tra di loro”.

Ascolta l’intervista integrale ad Alessia Rotta

Alessia Rotta

  • Autore articolo
    Massimo Alberti
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