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Fine vita al Pirellone, Fratelli d’Italia attacca il presidente Fontana. La destra sempre più spaccata litiga su tutto

Sanità Attilio Fontana ANSA

Lo scontro tra Attilio Fontana e Fratelli d’Italia in consiglio regionale oggi è stato di quelli duri. Che fosse nell’aria era chiaro. E, puntuale, è arrivato. Se e come avrà conseguenze nella maggioranza che guida la Lombardia, sarà da vedere. Certo è che, ancora una volta, la destra in consiglio regionale si è mostrata spaccata e litigiosa. Terreno di disputa, ancora una volta, il cosiddetto fine vita. Fratelli d’Italia non aveva digerito il diniego dell’assessore Bertolaso a riferire in aula sul caso di Serena, la donna cinquantenne, affetta da oltre trenta anni da sclerosi multipla, che ha potuto accedere al suicidio medicalmente assistito grazie all’aiuto dell’Asl territoriale di competenza. E allora, non potendo scagliarsi sul bersaglio principale, ha attaccato, senza mezzi termini, chi quel bersaglio sta difendendo a spada tratta, il presidente Fontana, reo di aver detto che quello fatto dal suo assessore è stato semplicemente quanto previsto dalla sentenza della corte costituzionale. Cosa che non ha affatto convinto i meloniani, che sono andati all’attacco. La distanza col presidente lombardo non è solo nel merito, ma anche nel metodo. “Inaccettabile che mentre i gruppi consiliari stavano dibattendo e mentre si votava la pregiudiziale sul progetto di legge sul fine vita in parallelo la regione andava avanti in direzione opposta”, ha chiosato Christian Garavaglia, capogruppo di Fratelli d’Italia. Ora la richiesta del maggior gruppo al Pirellone è che la Lombardia si fermi, senza fare nulla in caso di situazioni simili in futuro. Tutto questo, è stato detto di fronte a un Fontana con lo sguardo basso sui fogli che aveva davanti a sé. Seduto al suo fianco, un silenziosissimo Guido Bertolaso. Sottotraccia, lo scontro ormai perenne tra le anime della coalizione di destra per la rincorsa al consenso e il mantenimento del potere.

  • Autore articolo
    Alessandro Braga
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    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    È appena uscito “Trovarsi soli all’improvviso”, il nuovo album del musicista e produttore milanese Marco Giudici, oggi ospite di Volume. “Volevo fare dalla musica ambient, come atto terapeutico per me stesso… ma poi si è trasformata in qualcos’altro”, racconta il cantautore sulla genesi dei brani. Il disco, che per il titolo trae ispirazione da una poesia scritta dal nonno dell'artista, è un racconto intimo e delicato che parla di solitudine, fragilità e distacco, ma anche del coraggio di andare avanti e di cambiare, lasciando indietro alcune parti di sé. L'intervista e il MiniLive di Marco Giudici.

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    Le iniziative del 25 novembre e DonneXstrada che di violenza di genere, parla tutto l'anno. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Le comedians contro la violenza sulle donne al Teatro Lirico di Milano

    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

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