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Fiano lascia il posto a Beppe Sala

Emanuele Fiano lascia. Non sarà più il candidato Pd alle primarie del centro sinistra milanese il prossimo 7 febbraio. L’annuncio è affidato ad una lettera aperta agli elettori del centrosinistra: “Pur amando moltissimo la mia città e ritenendo il suo governo una delle istituzioni pio importanti del Paese – scrive – e la funzione di sindaco una delle pie belle in politica, devo onorare il mio impegno come parlamentare e dirigente nazionale del mio partito, proprio su temi e azioni fondamentali come quello della sicurezza e del nuovo assetto istituzionale, nazionale e locale”.

Fiano aggiunge di voler “lasciare il testimone a Beppe Sala” ritenuto da lui il “miglior candidato del centrosinistra per battere le destre ‘nero/verdi’ e i populismi incapaci”. Fiano era stato il primo sfidante di Pierfrancesco Majorino alla corsa a candidato sindaco per il centrosinistra. Si era fatto avanti il 4 luglio e da allora aveva raccolto un gruppo di adesioni e di sostenitori del suo progetto: “In queste settimane tutto il lavoro fatto dal 4 luglio, insieme alle tante e ai tanti che mi hanno affiancato che non smettere mai di ringraziare e che, ne sono convinto, con lui troveranno ulteriore sintesi e valorizzazione”.

“Per chi come me sente che la parola ‘sinistra’ sarà sempre viva, la sfida di questi tempi sintetizzabile nel binomio libertà contro paura e in questa battaglia ognuno deve fare la propria parte, insieme agli altri con cui condivide obiettivi, valori e principi”, aggiunge nella lettera.

Giuseppe Sala, dimessosi da commissario unico ieri ed in carica fino alla fine del 2015, ringrazia: “Apprezzo molto le parole di Emanuele Fiano. Sono la prova inconfutabile di grande passione politica vissuta come servizio alle istituzioni, nella nostra Milano e nella nostra Italia abbiamo bisogno di persone così”. Il commissario uscente prosegue: “È è un passo avanti, non un passo indietro. E ci indica il percorso da seguire per la Milano che meritiamo. L’obiettivo – ha concluso Sala – è raggiungibile, ma richiede una classe dirigente solida ed appassionata. A questo dobbiamo lavorare da subito, insieme”.

Ascolta l’intervista a Emanuele Fiano

Fiano lascia

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