Approfondimenti

Lorient, musica e tradizione senza paura

Organizzare in Francia manifestazioni partecipate come il Festival Interceltico di Lorient, in Bretagna, di questi tempi è impresa che richiede grande impegno e grande vigilanza. Una manifestazione che vede la presenza di 750mila persone in dieci giorni richiede un impegno ancora maggiore. Il problema è quello di garantire sicurezza e controlli senza che questo possa in qualche modo allarmare e scoraggiare la partecipazione.

Non che gli altri anni la vigilanza fosse attenuata, gli uomini delle Crs (Compagnies républicaines de sécurité) sono sempre stati presenti. Ma da quest’anno, oltre alla loro presenza maggiorata, ci sarà anche una presenza di militari.

La manifestazione più importante – e cioè la grande parata delle nazioni celtiche che vede la partecipazione di 80mila persone – è quella più controllata. Per accedervi ci sono 12 accessi controllati mentre lo scorso anno era libera. E’ stato leggermente accorciato il percorso. A presidiare gli accessi e a controllare zaini e borse sono i volontari. Qui sono la spina dorsale del festival e sono almeno 800, tra i più giovani che sono cresciuti all’ombra del festival. E’ stata perimetrata anche una vasta area attorno al luogo dove si svolgono tutte le manifestazioni. Qui è vietata la sosta di camion e furgoni. Tutto questo per consentire il libero svolgimento di una manifestazione che partendo da una cinquantina di cornamuse è diventata una delle più importanti manifestazioni culturali di Francia.

Quando 47 anni fa Polic Monjarret organizzò il primo festival di cornamuse a Brest non immaginava certo una manifestazione di successo come la conosciamo oggi. Da allora il festival di strada ne ha fatta tanta e i numeri sono imponenti: 3.500 artisti, 160 spettacoli sui palcoscenici, una grande parata con oltre 2.500 persone in costume in rappresentanza di una ottantina di cittadine per lo più bretoni. Ma ci sono anche molte Pipe Band scozzesi e irlandesi e quest’anno anche australiane, giapponesi e anche una palestinese. Ci sono i gruppi di Gaita di Galizia e Asturia, oltre ovviamente alle Bagades Bretoni. Poi ci sono spettacoli teatrali, cinema letteratura, fumettistica.

Ma il festival è soprattutto musica musica, musica. Musica di ogni genere che prende sempre le mosse dalla tradizione popolare per essere trasformata in vari modi dal folk revival al rock, dal jazz alla musica fusion, per finire con la musica sinfonica e classica. Ma il festival non finisce qui: c’è il Quai des livres dove gli autori ed i fumettisti firmano le loro creazioni. C’è un salone della liuteria, lo spazio per i giochi alternativi e anche un luogo di confronti che significativamente si chiama L’espace parole. C’è lo spazio solidale. Ci sono persino le regate veliche e da qualche anno c’è anche il golf. Qui ci sono tante gare, da quelle di cornamuse a quelle di danza. C’è persino un torneo “mondiale” di Bagadù. Bande di cornamuse bombarde e percussioni.

Questo in sintesi è il festival interceltico di Lorient oggi. Bretagna, Scozia, Galles, Cornovaglia, Isola di Man, Irlanda, Galizia, Asturia danno vita ogni anno da 47 anni ad una sorta di vetrina che rappresenta ciò che si produce nel campo culturale ma non solo in questi Paesi di origine celtica. Si produce perché la parola d’ordine è: “Se una tradizione non si rinnova è destinata a scomparire”. Così ogni anno al festival ci sono nuove produzioni da ciascuno dei Paesi che compongono questa comunità. Da una ventina d’anni c’è una novità e cioè i Paesi della Diaspora celtica sono diventati parti integranti del festival. Il Canada con gli acadiani e l’Australia sono Paesi ormai organici al festival: quest’anno è l’anno dell’Australia.

Il festival si sviluppa nel centro della città di Lorient su un unica direttrice che parte dallo stadio di Moustoir e prosegue verso il confinante Grand Théâtre, poi la piazza Jules Ferry con il villaggio celtico, dove si mangiano a poco prezzo prodotti tradizionali, quindi il Palazzo dei congressi. Proseguendo c’è la banchina del porticciolo con i padiglioni dei vari Paesi che si concludono con il Quai de la Bretagne dove si svolgono concerti gratis per tutto il festival. Sì, perché la maggior parte dei concerti e delle manifestazioni è gratuita. Infine a poca distanza il grande spazio dei concerti all’Espace Marine. Per tutto il festival ci sono atelier di danza gratuiti e uno spazio destinato alle danze popolari alla Salle Carnot.

Per gli appassionati quest’anno il festival ritorna ai grandi personaggi che hanno fatto la storia della della cultura bretone, da Alan Stivell a Dan Ar Braz, ma fra gli invitati d’onore c’è anche Joan Baez. Al festival gira un motto: “La musica è un pretesto, quel che conta è la festa”.

  • Autore articolo
    Michele Crosti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 18/09 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 18-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 18/09 15:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 18-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 18/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 18-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 18/09/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 18-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Volume di giovedì 18/09/2025

    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

    Volume - 18-09-2025

  • PlayStop

    Il drammaturgo Christopher Adams vince il Premio Annoni sfidando gli stereotipi della mascolinità

    Venison è il testo teatrale che si è aggiudicato il Premio Annoni per la Drammaturgia LGBTQ+ 2025 nella sezione in lingua inglese. Il suo autore, il drammaturgo angloamericano Christopher Adams, porta sulla scena una storia d'amore queer fra due giovani uomini, le cui vicissitudini professionali finiscono per scatenare dinamiche di competizione e predominio, tipiche di una mascolinità stereotipata. Il testo li consegna a una specie di resa dei conti nel cuore di una foresta, vicino a un capanno da caccia. Lo abbiamo intervistato mentre, a Londra, era appena uscito da un corso di tip tap. L'intervista di Ira Rubini.

    Clip - 18-09-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 18/09/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 18-09-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 18/09/2025

    Ritorna la rubrica mensile con Stefania Ferroni e Riccardo Vittorietti di @Officina del Planetario di Milano sul cielo e gli animali. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 18-09-2025

  • PlayStop

    Cult di giovedì 18/09/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Saul Beretta sui prossimi appuntamenti di La città che sale; Fondazione Feltrinelli organizza in tre quartieri di Milano e a Pavia la due giorni "L'isola che non c'è" dedicata ai giovanissimi; il drammaturgo angloamericano Christopher Adams ha vinto il Premio Annoni per la DRammaturgia LGBTQ+ 2025 per la sezione in inglese con il testo "Venison"; la rubrica di classica e lirica di Giovanni Chiodi...

    Cult - 18-09-2025

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 18/09/2025

    Stati Uniti, la politica della guerra civile. Perchè l'assassinio di Charlie Kirk è una svolta in questa guerra civile? Le identità politiche della vittima e del suo assassino. Kirk era un "political performer". Tyler Robinson appartiene al mondo dei gamer online. Benvenuti "nel nuovo mondo", ha scritto l'ospite di Pubblica Mattia Diletti, sociologo politico, studioso della politica americana, autore di «Divisi. Politica, società e conflitti nell’America del XXI secolo», pubblicato da Treccani.

    Pubblica - 18-09-2025

  • PlayStop

    A come Africa di giovedì 18/09/2025

    A cura di Sara Milanese. Puntata dedicata alla guerra in corso in #Sudan e alla situazione umanitaria; con #IrenePanozzo facciamo una fotografia del conflitto sul campo e degli interessi regionali; con #ClaudiaPagani di #Emergency raccontiamo la situazione a #Khartoum.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 18-09-2025

  • PlayStop

    Come voleva Silvio, la separazione delle carriere è (quasi) legge

    Il Senato approva in seconda lettura la riforma della giustizia della destra. Per Meloni serve a "liberare la magistratura da quella degenerazione correntizia", mentre Antonio Tajani parla di "battaglia storica fatta non per Berlusconi, che ci guarda da lassù, ma per ogni cittadino italiano". In primavera il referendum confermativo della riforma. I magistrati si preparano a mobilitarsi per il “no”. Per le opposizioni lo scopo finale della riforma è mettere la magistratura inquirente sotto il controllo politico del governo. Sul modello Trump. Ai nostri microfoni il Vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati, Marcello De Chiara: “Questa riforma cambierà l'assetto costituzionale del nostro Paese di fatto introducendo un quarto potere". Lo scopo finale della riforma non è togliere potere ai PM ma metterlo sotto il controllo politico per farlo diventare strumento delle politiche del governo. Come già fa Trump negli USA. L’intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

    Clip - 18-09-2025

  • PlayStop

    CARLO ROVELLI - IL VOLO DI FRANCESCA

    CARLO ROVELLI - IL VOLO DI FRANCESCA - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 18-09-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 18/09/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 18-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 18/09/2025

    Separazione delle carriere in approvazione in seconda lettura oggi in Parlamento, la maggioranza porta a compimento la riforma della giustizia che voleva Berlusconi e l’Anm si prepara al referendum per dire "no" come ci racconta Marcello De Chiara vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati. il 21 settembre è giornata internazionale della pace e Filomena Grasso presidente degli scout Cngei ci presenta il progetto "La pace non si scioglie" che consegnerà 21 nodi ad altrettante ambasciate. Francesco Giorgini ci racconta la giornata di sciopero generale in Francia con manifestazioni e proteste un avviso al governo che non c'è.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 18-09-2025

Adesso in diretta