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Fattorino investito, il nodo delle tutele sanitarie

Just Eat

Ieri pomeriggio a Milano un fattorino di 28 anni ha subìto un’amputazione a una gamba dopo un incidente tra il suo scooter e un tram.

L’uomo stava effettuando una consegna a domicilio per conto della piattaforma Just Eat e, secondo la ricostruzione della polizia municipale, avrebbe effettuato un sorpasso azzardato di un tram senza rendersi conto che un altro tram stava procedendo nella direzione opposta.

Il giovane è rimasto incastrato tra i due mezzi e i sanitari del Policlinico, pur di salvargli la vita, sono stati costretti ad amputargli una gamba dal ginocchio in giù.

Abbiamo raggiunto al telefono Luca Stanzione, segretario generale della Filt-Cgil di Milano, che sta cercando di mettersi in contatto con la famiglia del giovane per fornire tutta l’assistenza di cui potrebbe aver bisogno:

Bisogna capire se ci sono assicurazioni private che attiva l’azienda. E uno dei motivi per cui stiamo cercando di metterci in contatto coi familiari è per metterci a disposizione anche per valutare con i nostri legali i termini contrattuali se in questo caso specifico ci sono. Perché avendo di fronte aziende che hanno scelto di non avere un modello contrattuale standard per tutti i lavoratori, dobbiamo analizzare caso per caso. E quindi bisogna capire contrattualmente come era inquadrato.

Nel complesso in questo settore qual è la situazione dei diritti in temi di sanità e di incidenti sul lavoro?

La situazione è che non hanno di questi diritti, non sono considerati lavoratori subordinati. Ed è uno dei principali motivi per cui noi chiediamo immediatamente l’apertura di un tavolo con le aziende. Noi lo chiedevamo prima dell’incidente, a maggior ragione adesso le aziende non possono pensare di voltarsi dall’altra parte. Se nei prossimi giorni non ci sarà una reazione da parte delle Istituzioni e delle aziende, che apra un confronto con le organizzazioni sindacali valuteremo di indire lo sciopero.

Proprio ieri avevate chiesto una serie di incontri alle varie piattaforme, non solo a JustEat, ma anche a Deliveroo e Foodora, e denunciato che ai lavoratori non sono forniti gli strumenti minimi per lavorare in sicurezza.

Non c’è alcuna strumentazione minima, le condizioni cambiano azienda per azienda, ma complessivamente non c’è una strumentazione minima di sicurezza e non c’è la formazione dei lavoratori per agire in sicurezza.

Just Eat
Foto dal profilo FB di JustEat Italia https://www.facebook.com/justeatitaly/
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    Kei Pritsker, regista con Michael T Workman del documentario “The Encampments”, racconta ai microfoni di Radio Popolare i retroscena della protesta studentesca pro Palestina alla Columbia University. “Gli studenti della Columbia protestano da anni per la Palestina e per ottenere che l’università dismetta gli investimenti in Israele – spiega Pritsker. L’università ha un ingente fondo di dotazione che investe in ogni sorta di attività, molte delle quali riguardano aziende produttrici di armi, aziende manifatturiere che realizzano armamenti, motori per elicotteri, bulldozer e ogni tipo di attrezzatura utilizzata in queste operazioni”. “The Encampments” fa parlare i ragazzi e le ragazze di questo movimento studentesco che dall’aprile del 2024 ha montato le tende nel giardino del Campus per chiedere trasparenza, il ritiro del denaro dagli investimenti israeliani e l’amnistia per gli studenti puniti per le proteste. “Chiunque creda ancora a questa narrativa sull’antisemitismo nel movimento per la Palestina dovrebbe semplicemente guardare il film – assicura Kei Pritsker”. Al momento “The Encampments” ha una distribuzione indipendente che lo diffonde nei cinema più coraggiosi. L'intervista di Barbara Sorrentini per la trasmissione Chassis.

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